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mercoledì 30 novembre 2011

Brevi considerazioni apparentemente disarticolate tra loro


06:32
Buongiorno, cari amatissimi amici.
Sono le sei e trentadue minuti e siedo nella mia officina avvolto da una scia di dopobarba. Comincio a scrivere questo post in attesa che la macchinetta scaldi l’acqua per sorbire la seconda brodaglia del mattino. Tutto ciò è, a dir poco, sublime.
Un tempo, quando facevo le Grandi Cose per le Grandi Persone, arrivavo prestissimo in officina, ma ero solo pervaso dall’ansia e dallo stress. Oggi mi godo l’inizio del nuovo giorno con propositivo entusiasmo. Forse è solo da oggi che faccio le Grandi Cose.

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06:40
La serata è passata placida e fluida come un rassicurante fiume dalla pacata corrente. Carina la galleria, carini i ragazzi, è stato bello rivederli, sono stato lusingato che si siano ricordati di me dopo tanto tempo.
Poi siamo andati a mangiare in quel posticino e siamo stati bene. Abbiamo approcciato alla fase “stasera ti parlo un po’ di me” che è sempre deliziosa. Io, di mio, avrei anche saltato il capitolo del riassunto del passato e mi sarei concentrato sul presente, ma lei aveva voglia di raccontare e così io ho ascoltato per molto, temendo che sarebbe arrivato il momento in cui lei avrebbe smesso di parlare per iniziare ad ascoltare. Perché ci si racconta per porre l’altro nell’obbligo di doverlo fare (mio caso) o per dargli l’opportunità di raccontarsi senza apparire egocentrico monopolizzatore (non mio caso).

Non c’è nessuna particolarità, nel suo passato. Tre storie sentimentali importanti, due concluse da lei, una conclusa da lui oramai da un anno. Mi ha raccontato tutto senza astio, senza colpevolizzazioni, senza autoflagellazioni. E’ stato un report senza dettagli, ma con elegante descrizione delle aspettative e di come queste siano state disattese da “percorsi di vita”. Questa tranquillità di analisi mi piace, vorrei esserne in grado anche io. Durante il suo racconto ho dato luogo ad una sorta di performance artistica degna della Biennale: nonostante la ascoltassi davvero concentrato su ciò che diceva, ho avuto un’erezione costante, per tutto il tempo. Non di quelle erezioni che dici “se mi muovo sono fottuto”, niente di cannibale, niente di incontenibile, ma il suono della sua voce, i suoi occhi, le mani, la bocca vagina, il suo profumo, mi fanno questo effetto. Devo imparare a conviverci, credo. Forse se lo sapesse lo considererebbe un segno di apprezzamento. Ma ho preferito farle dei complimenti più portabili.

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06:48
Non riesco ancora ad inquadrare il capitolo La Domi e il sesso. Non riesco ad immaginarla a letto. La posso abbinare ad alcuni comportamenti, ma mi sembra sempre di compiere un errore di collocazione. Poi mi dico che, in qualche modo, farà sesso pure lei e che è inutile scartare tutti i tipi di atteggiamento intimo. Poi smetto, perché anche questo contribuisce ad una mitizzazione, che verso un essere umano vivente è sempre cosa sbagliata.

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07:06
Le ho raccontato anche io. Senza tessere le epiche gesta del mitico Tazio, ma semplicemente accennando ad alcuni episodi che credo mi caratterizzino: la salute mentale a suo tempo perduta e forse mai riacquisita, la depressione, la recente ripresa, l’assenza di una donna fissa, la presenza di molte donne mobili, l’infedeltà patologica. E mi sono fermato. Perché al momento sembrava assorbire i piccoli urti con facilità, ma è probabile che gli ematomi escano domani. Per cui, nella certezza che il quadro fosse esaustivo, mi sono fermato. Ma io di panzane non ne racconto, né voglio correre il rischio di sentirmi dire l’odiosa frase “Ma perché non me l’hai mai detto??”.
Io voglio essere WYSIWYG, what you see is what you get. E per rimanere nell’inglese, se ti piaccio ti piaccio as is, senza progettazioni di ristrutturazione, che tanto non funzionano mai.

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07:18
La Domi Natale lo passa, ovviamente, in famiglia. Pare sia un raduno di un ingente numero di persone, concentrate la sera della Vigilia. Perché qui da noi, conta più la Vigilia che il giorno di Natale. In ogni caso no, non si muove per Natale, rimane qui. Le ho chiesto se si prende qualche giorno e dice che in realtà la sua concessionaria non chiude, ma che lei ha un solo giorno, il 28, dove ha della roba da fare, ma che per il resto farà spola con saltini in ufficio, ma anche no, boh, dipende e poi ride e mi chiede “e tu?” e io dico che ho pari pari lo stesso operatore turistico che ha lei, Mr. Bohanchenononsovedremomasì.

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07:20
Le ho detto che ho una casa col camino, in campagna. Le ho detto che l’ho presa in affitto, ma che devo ancora passarci un minuto. Mi ha chiesto perché io l’abbia presa. Che è un quesito giusto, un quesito cardine, direi. Le ho spiegato degli agrumi e di questo e di quello.
“Ti sei preso in anticipo” mi ha detto.
“Mi aiuterai con gli agrumi?” le ho chiesto.
“Chissà.” mi ha risposto, ma poi ha sorriso e mi ha accarezzato la mano.
La bocca vagina è ipnotica.

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07:23
Questa mattina arriva la Ade con l’assistente Malvina. Visioneranno i layout magistrali di Matt e la forzerò ob torto collo (anche se a lei piacerebbe la forzassi ob torto colon) a scegliere subito, pena l’impossibilità di realizzare nei tempi previsti, che tanto una panzana non è.
Sarà dura sopportare la Ade, stamattina. Specie dopo la Domi.

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07:29
Bene, amici. Ora apro la posta, scrivo tre email, mi preparo alcune cose.
Perché alle 07:30 il mercoledì inizia a tutti gli effetti.
Buon mercoledì a tutti.

2 commenti:

  1. A volte mi ritrovo ad osservare le persone che mi parlano e non mi conoscono e mi domando che immagine si sono fatti di me.

    Questa mattina vorrei poter rincorrere la Domi, condividere un caffè al profumo di panettoni caldi, appena sfornati in qualche pasticceria milanese e carpirle i suoi Tazio pensieri.

    Perché alla fine, qualche pensiero l'avrà!
    ovviamente.

    Oviamente in quanto confidenza, tu non verresti mai a saperlo, ma vuoi mettere osservare la caccia con questa prospettiva.

    Tra 31 giorni festeggiamo capodanno, direi che è ora di smettere con il Natale, no?

    Direi che alla Domi dovresti provare a mandare un 160 caratteri con una proposta indecente. Se lei porta le lenticchie, tu ci metti il cotechino, secondo me non capisce

    Proprio un mercoledì, oggi.

    Già.

    k

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  2. alla proposta del cotechino secondo me di fuori non si scompone ma di dentro urla "finalmente!!!!!!!!!!!"

    :D

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