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venerdì 11 novembre 2011

Compagno di sempre


Sarà l’aria nuova del nuovo blog, sarà l’autunno freschino, sarà la crisi economica, ma mi tira con un nonnulla e così sono andato in bagno che ce l’avevo barzotto.
Che delizia sbottonarsi e farlo uscire, gingillarlo, scappellarlo, sentirlo crescere caldo e duro, mentre di là la voce della Bettina al telefono ordina del toner.
Se solo sapesse che meraviglia ho in mano, se solo potesse vedere questa bella cappella lucida e tesa, questo tenerissimo frenulo, se solo sapesse quanto potrebbe farmi godere se vi puntasse la nocca dell’indice contro compiendo brevi movimenti rotatori di sfregamento.
Dritto, duro, con queste belle vene gonfie di sangue, la pelle che si assotiglia e poi i coglioni duri, coperti di mille piegoline, deliziose da accarezzare, magnifici da strizzare e soppesare, da strozzare alla base del cazzo sinchè la pelle diviene lucida.
Mi annuso la mano e sento odore di figa e di sborra ed è un odore delizioso, sublime. Leggermente acidulo, ma pieno, carnale, sudato, odore di Giulia sozza, di Giulia sporca e magnifica. Mi guardo allo specchio e mi do soddisfazione, con questo Tronco di Marmo di Palma di Cazzo, mi guardo e mi dico che, cazzo sì, se vedessi per la prima volta un maschio di bellezza sublime con una simile verga me ne innamorerei perdutamente, poi comincio a segarmi e mi guardo e mi dico che, cazzo sì, se vedessi sulla spiaggia porcona un pezzo di carne di porco che si massaggia la minchia a quel modo sentirei di sicuro il buco del culo che si schiude voglioso di prendere quel cazzo sino alla gola.
Sono in calore, sono arrapato, sono così troia che mi farei chiunque ed è stupendo godere nel bagno pensando che in mezzo alle gambe della Betta e della Giogia pulsa una figa odorosa che si scioglierebbe in miele gustoso se questo Palo Rampazzo di Tronco di Palma di Cazzo ci scivolasse dentro e vengo, vengo con negli occhi immagini di culi piccini e generosi, capezzoli, pance e pelle e sborro felice, solo, io col mio Cazzo Rampazzo, fedele compagno di sempre.
Ora posso andare a pranzo.

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