Pagine

mercoledì 30 novembre 2011

Destabilizzante


Rientrato dalla rigatonata al ragù alla Solita lascio N al suo triste destino e mi fermo in corridoio a prendere un altro caffè corroborantewhatelse.
Alla fotocopiatrice c’èra la Bettona impegnata nel task copia fatture, che oggi indossa un paio di pantaloni di vigogna grigi, ballerine di camoscio nere con un accenno di suola rialzata ed un maglioncino di angoretta verde smeraldo, di quelli che si incrociano sul davanti e poi hanno quei laccetti che li annodi in vita, spero di avervi fatto focalizzare il modello.
Già stamattina, bevendo il caffè sull’orlo del vertiginoso Canale Di Suez, avevo avvertito l’esigenza impellente di frequentare un corso per divenire speleologo, ma poi l’imminente calata delle Locuste Cannibali ed il DefCon passato a uno, hanno spostato la mia attenzione altrove.

Ma prima, invece, ad ufficio semideserto, vedere quella sposona sessuale di schiena, in quella posizione, beh, l’attenzione me l’ha calamitata tutta. Quale posizione, direte voi. Ed io sono pronto a raccontarvela:
aveva spostato il peso sull’anca sinistra, portando fuori baricentro il Culo Imperiale. Le mani al coperchio del fotocopiatore, mentre la gamba destra, alleggerita, portava il piede ad uscire dalla ballerina per puntarvi le dita nella zona dedicata al tallone.
Seppur velata da calze nere, quella era pur sempre una pianta di un piede e lo sbilanciamento culeo fuori baricentro portava il maglioncino a sollevarsi e a scoprire un triangolo di nuda pelle nella regione compresa tra il bordo inferiore del maglioncino stesso e la cintura dei pantaloni.

Destabilizzante.
Nella mia mente si è acceso un enorme multisala porno, dove la Bettina era protagonista di tutti i ventinove film proiettati, perché se è vero che non riesco a collocare visivamente la Domi su un letto impegnata nella ficarella, è altrettanto vero che colloco benissimo la Betty Bettina in qualsiasi trama di qualsiasi film porno, con speciale propensione per il genere Orgy, GangBang e Bukkake.
E così, vanificando la bravura natalizia sino ad oggi faticosamente costruita, mi sono trasformato d’istinto in un Priapo Rabdomante che segue la carne dalla vibrazione che gli imprime il Randello Imperatore.

E, riposta nell’apposito cestino la tazzina esausta, sono scivolato alle sue spalle come un’ombra, agguantandola per i fianchi e sussurrandole il seguente piccolo capolavoro letterario: “Sai che oggi non è mica come ieri? Oggi c’ho l’uccello bollente, non congelato” sortendo una risata acuta che mi ha fatto rischiare che N uscisse dal suo ufficio. Non appena conclusa la frase, giusto mentre lei stava ancora ridendo ignara che quella cosa potesse avere un proseguo, le mie mani rapaci hanno staccato la presa delle anche e sono guizzate sulle mammellone tentatrici, applicando la famosa manovra dell’impastatore, che con un’impastata come la Tetty, ops, la Betty, dà una soddisfazione indescrivibile.

Mentre nella Tanamutanda il Cobra Maestoso si erigeva nella posizione d’attacco, favorito dalla morbidezza della Natica Sovrana, la Betty Provocatrice, con mossa subdola e scorretta, mi assestava un pestone di tacco sull’alluce del piede destro, portando la mia attenzione non più alla mensa neonatale, ma alla costellazione di Puttanalamastella, costringendomi ad indietreggiare per ammirarne meglio la vastità nella volta celeste.

Un dolore da bestia.
Ma ne è valsa la pena, come non ho esitato a comunicare anche alla Mammellata Donzella. La quale, divertita, ha aggiunto che, alla luce del testé dichiarato divertimento, non esitassi a palparla di nuovo, poiché anche per lei era un divertimento impagabile quello di rendermi irreversibilmente invalido.
Siamo una squadra, vorrei affermare con malcelato orgoglio.

Destabilizzante Bettona Tettona, hai vanificato i miei sforzi di divenire nataliziamente bravo.
Adesso, dolore lancinante a parte, sono arrapato come uno stambecco nepalese.
E la Domi è a Milano. Per fortuna, dico con l’ultimo residuo di bravura.

Ma la Giulia è qui. Ha!

Nessun commento:

Posta un commento