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sabato 12 novembre 2011

Sociamici

Per carità, gentili son stati gentili eh. Mi hanno parlato per un’ora dei cazzi loro, forti forse del fatto che a) non me ne può chiavare di meno b) non capisco esattamente tutto quello che dicono perché io sono più da finanza del salumaio. Però, pur essendomi sfuggiti moltissimi dettagli ho capito bene la sintesi.
La sintesi è che Ruggerino e Luchino si sono tirati in casa un quarto socio che ha dei capitali e hanno deciso di troncarlo sonoramente nel culo a Peppemmerda che, in questo preciso momento, si è volatilizzato in Svizzera a tentare delle controffensive che loro hanno già devitalizzato prima che lui ci pensasse.

Attendono che capitoli, lo liquideranno bene (a loro dire) e di Peppemmerda resterà solo il ricordo.
Viva l’amicizia vera e profonda. C’è da dire che lui ce ne ha messo a secchie rovesce del suo per essere fanculato, in ogni caso. Ha rubato, stornato, tramato, mai lavorato, molto volato e albergato e pranzato e cenato, senza alcun risultato. Ed ora lo sistemano. Ma bene eh.
Il socio neo entrato gli proporrà un lavoro in una società diversa con sede qui vicino. Vicinissimo. Perché così potrà assumersi le sue responsabilità di padre separato.
Trasalgo. Mi sconvolgo. Vengo mandato affanculo perché non ci crede nessuno che non so.
Ed era da immaginarselo, negli effetti.

Quindi Peppe verrà sistemato in un appartamento in centro della città vicina, appartamento di proprietà del Luchino, verrà liquidato bene e sistemato lavorativamente, in modo che a) si tolga dal cazzo b) onori i suoi doveri da separato con la Giulia, che il Ruggi c’ha gran stima della Giulia, ed io ricordo bene che fu proprio per stima che tentò di chiavarsela all’inizio dell’estate, ma taccio perché è meglio e questi sanno già troppo.

Quante novità. Tante eh. Il Ruggi, ad esempio, dal primo di gennaio si sposterà fisso in Lussemburgo (curiosa come scelta no?) poiché con il nuovo socio si è deciso di chiudere la sede romana della società che fa solo dio sa cosa. Sicchè niente più voli casa Roma - Roma casa, ma voli casa Lussemburgo e, ogni tanto, Lussemburgo casa, perché si è rotto le balle di fare il pendolare. Chiedo, pentendomene mentre pronunciavo le ultime lettere, se la Ade è contenta di trasferirsi in Lussemburgo e il Ruggi mi guarda e mi dice “Stiamo parlando della Ade mia moglie?” e io dico di sì e lui mi dice “Taz, ma che cazzo dici, ma che minchia di domande mi fai, vuoi farmi incazzare?” al che io chiedo scusa e capisco che no, che la Ade non va a Lussemburgo.

Poi parliamo di case e mi chiedono se è poi andato in porto quel mio affare e dico di no, che era da perdere e non da prendere. Dico che non mi sono rassegnato e che cerco ancora, cerco o una casa con una terrazza ampia e isolata o una casa isolata anche senza terrazza, scopo nudità permanente e agrumi in vaso. Al che il Luchino dice al Ruggi “Vendigli quella tua là” e il Ruggi ride e Luchino ride e io bestemmio e chiedo di essere messo al corrente anche io, se non gli fa schifo.

E il Ruggi dice: “Farò di meglio, ti ci porto” e paga gli aperitivi e partiamo.
A bordo della lucidissima Panamera rombante.
Che amici fichissimi che ho.

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