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lunedì 28 novembre 2011

Tra le dita


Non so ancora come classificare il finale della giornata. D’altra parte sono Tazio, mica mi posso trasformare nel Ragionier Rigamonti dalla vita normale tutto in un botto. E poi, chi dice che non sia stato normale pure quello?

Dopo la pizza Fede si è blindato nella sua cameretta, non so se a smerigliarsi o a giocare o a fare tutte e due le cose. E io ho aiutato la Giulia a sistemare quelle due cose e, devo essere sincero, la trovavo seducente nella sua mise casalingo-domenicale: gonna grigio antracite al ginocchio, calza coprente, ciabatte di lana cotta cortinesi, cardigan nero coi bottoncini a scollo tondo, capelli tirati su e bloccati con una forchetta di legno. E vabbè, io la trovavo seducente.
Ma ero in modalità bravo, corretto, cosciente della situazione, andava bene così.

Abbiamo chiacchierato e mi ha raccontato di come butta lassù al resort relais.
Gli investimenti sono ingenti, davvero. Dice, comunque, che l’insieme è venuto molto bene, di classe, senza il temuto tocco anni ottanta che potrebbe benissimo sprigionarsi dalla Ade. Ma c’è un architetto dietro a tutto questo ed è, probabilmente, la ragione per cui il gusto c’è.

Poi mi confida che gli incontri con l’architetto vanno così: visione del cantiere, direttive agli artigiani, poi riunione nell’ufficio della Ade, assieme alla Malvina. E queste riunioni appaiono assai rumorose, ma c’è sempre una delle due che concorda con vigore irruento su quanto l’architetto evidentemente propone, poiché i “Sì!” gutturali si sentono in molti punti del relais resort. Bravo ‘sto architetto però.
Ma sì, niente di nuovo. Mi sarei stupito, sinceramente, del contrario.

Mi alzo a prendere le sigarette che erano sulla credenza vicino al micro onde e mi ritrovo la Giulia addosso in un centesimo di secondo. Mi abbraccia, mi slingua, mi palpa e faccio presente che Fede è di sopra, mi dice che non si muoverà da là e che, comunque, lo si sente se scende e mentre mi spiega questa situazione c’ho già l’uccello fuori dalle braghe, saldamente impugnato dalla sua mano calda.

Ricambio scivolando dentro alle sue mutande con la mano destra e, allacciati così per mano e per lingua, ci siamo dati piacere veloce, adulto, crudo, sensuale. Le sono venuto in mano, mi è venuta tra le dita. Mentre si lavava le mani nel lavandino della cucina l’ho abbracciata da dietro, baciandole il collo.
“Lavati le mani” mi ha sussurrato con un sorriso.
“No” le ho risposto “voglio dormire col tuo odore”
Altra lingua, piccole confessioni, profumo di fiato, odore di pelle e capelli.

L’avrei divorata.
Ma la negazione è stata ugualmente piacevole. Forse devo smettere di sbranare e mettermi un po’ a dieta.
E’ normale mettersi a dieta, prima di Natale.
Un’ora dopo un messaggino breve mi comunica che la Giulia è stata felice di quell’inattesa serata.

Anche il Tazio.

2 commenti:

  1. (...)ci siamo dati piacere veloce, adulto, crudo, sensuale. Le sono venuto in mano, mi è venuta tra le dita. Mentre si lavava le mani nel lavandino della cucina l’ho abbracciata da dietro, baciandole il collo. (...)

    certo che è normale Taz. succede alle persone adulte di avere voglia improvvisamente e di togliersela anche altrettanto improvvisamente anche senza contorni speciali che in una famiglia non sempre si riesce ad avere.
    è un'immagine sensuale questa Taz. siete una bella coppia.

    silvia

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  2. :D
    Coppia? Nel senso di due, ok.
    E così anche tu sollazzi e ti fai sollazzare accanto al famigliare focolare?

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