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mercoledì 21 dicembre 2011

Ventun dicembre


Bon jour, bon jour, bon jour.
Oggi è il ventun dicembre duemilaundici, mancano dieci giorno alla fine dell’anno.
In realtà, secondo qualche Maya dall’allegra personalità, oggi dovrebbe esserci la fine del mondo, cosa che mi seccherebbe parecchio perché avrei in programma di vedere la Domi.
Parlando di cose meno definitive, oggi si festeggia il mio santo preferito: Domenico Spadafora da Randazzo.
Spadafora e Randazzo mi pare che da sole dicano tutto sulle qualità precipue di questo simpatico santo verso il quale, per evidenti assonanze, mi sento assai devoto.
Precipuo è un termine che mi ha sempre fatto ridere, d’altra parte. Precipuo. Ahah.

Domani mezza giornata e poi ciao, ci si vede l’anno prossimo.
Questa mattina ho ricevuto una telefonata dal pianeta Furkzok.
Da un’antica cripta Klingon una donna matura e sessualmente molto attiva, mi ha sussurrato in un dialetto Bantù del Lesotho meridionale alcune cose, relative alla Vigilia di Natale e al giorno di Natale.
Le ho detto che la ringraziavo moltissimo, ma che per quelle date ero in volo sull’Enterprise in ricognizione nell’iperspazio. Qualcuno deve essere di servizio, anche se è Natale.

E questa risposta ha fatto accendere la luce nella cripta.
In un italiano perfetto mi ha chiesto cosa stesse succedendo, quale fosse il motivo della mia scomparsa dalla scena (e da in mezzo alle sue gambe, aggiungo io).
Non so il perché, non lo so veramente, ve lo giuro.
Ma mi è venuto di getto, di risponderle “Ho un periodo molto gay, Giulia”

E’ il 21 dicembre e il mondo alle 11:11 finisce, in barba a San Domenico Spadafora da Randazzo.
Che ha qualità precipue.

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