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martedì 17 gennaio 2012

Chiavi

Bon jour. Il momento si è compiuto. Sul mio tavolo riposa un mazzetto di chiavi che rappresenta l’inizio del distacco dal Dark Motel Miramonti Mountain View. Ho firmato il contratto.
Poco mi separa dal divenire un domiziopolese a tutti gli effetti.
Fuori c’è un nebbione ghiacciato che fa freddo solo a vederlo, ma in realtà è già primavera.

Sorseggio sommessamente il caffè con la Bettina e ripenso alla chiacchierata ultramattutina fatta con la Redda. Le guardo le unghie delle mani, con quello smaltino trasparente con riflessi rosati. Le guardo il collo, la bocca. Penso a cosa potrebbe farmi, con quella bocca, con quelle mani e con tutta la carne che c’è sotto i vestiti. Le dico che diventerò domiziopolese.

Mi chiede, si informa, poi lancia il gancione: mi chiede se sono fidanzato e quando le dico di sì le si illumina il viso, ma tu pensa. Indaga sorridente se si tratta della Mitologica Rossa di cui ancora si favoleggia davanti alla macchina del caffè e io dico di sì, dico che sono fidanzato con lei. Le guardo i piedi, calzati in quelle scarpine con la puntina squadrata e guardo la calza color carne, spessa, pensando a quanto manca perché abbassando gli occhi io possa godere come un manzo arrapato dei suoi zoccoletti e dei suoi piedi porconi.

E scivolo via con la mente, contando veloce, basandomi sull’andamento dell’anno passato, dunque vediamo, che tristezza, grossomodo cento giorni, una vita. Bisognerà che le chieda un favore speciale, uno snapshot di un attimo, un flashback, un revival, un denudamento temporaneo, un qualcosa che mi consenta di rivederli, irrobustendo la voglia, ammesso che serva.

Bon jour da Roma, tempo sereno, temperatura più alta, ma che rottura di palle, amore tieni duro, ma quando ritorni? Giovedì al massimo. Una settimana di assenza, vedrai, ti si sfiamma la figa e ridi dicendo che non ne sei convinta e allora io indago, tu ridi e poi tagli corto e poi chiudi e capisco che la notte ti ha portato viva e vibrrrrante soddisfazione e me ne rallegro. E l’immagine della Domitilla nuda nel letto d’albergo che si lavora la micia mi mette disordine inguinale e mi fa piacere.

Gente, un sacco di gente. Entrano parlano, tossiscono, si spogliano, dopobarba, accendono cose, sento fischi, ventole, musica, sembra un organismo che si sveglia ed è bellissimo. Vado da Matt, nel suo regno, ieri non c’è nemmeno stato modo di parlare, mi siedo davanti a lui e parliamo e con la coda dell’occhio vedo la lurida onanista dalle fantasie sadomaso che, con aria sottomessa, disegna le sue cose dimmerda e in multitasking penso che le mangerei il culo peloso e sento un guizzo e avverto la maglina dei boxer che si tende e non ho dubbi, il guizzo mi ha scappellato la Maximinchia.

La Greta è di classe, è bellissima, riccissima, biondo rossissima, bianchissima e, purtroppo, lesbichissima.
E’ ancora raffreddata, quest’anno è stata peggio del colera, ma lei procede e quando la Greta procede è vangelo. La Pattydesigner impagina rapida, ma che brava, ci siamo spostati anche là grazie alla vista acuta del Matt che ha pensato di fare un’offerta di fine anno a quella rivista e l’abbiamo presa e così paghiamo la Pattydesigner che quand’è il momento impagina e quando è finito il momento fa dell’altro.

Poi mi sposto ed entro nel box dei bovini maschi adulti: la produzione. Loca, Costa, Zack, la triade cinese, i tre testicoloni pelosi e intrisi di testosterone. Il Loca è serio, mi dice se possiamo parlare più tardi e dico ok. Il Costa è ancora in fase di abbandono del coma, d’altra parte la Sudiciamaiala deve essere impegnativa un bel po’.

Poi passo da N, che legge il giornale e bestemmia contro quel coglione di comandante e io mi chiedo quanto ci vorrà a dimostrare che era fatto come un copertone, che è la verità assoluta che spiega un po’ tutti i comportamenti dimmerda che ha avuto.

La Giogia é seduta sulle sue perfette mezze mele croccanti ed ordina foto per iniziare la post produzione di quella cosa tristissima di ieri, che non mi ha mosso nessun interesse ormonale e perché non l’abbia mosso a me, vuol dire che eravamo ben al di sotto dei minimi sindacali.

Anche oggi il barcone è partito ed io sono contento.
Fuori c’è il nebbione ghiacciato e dentro, ad un metro, la calda carne seSuale della Betta profumata di ò de tualett.
Cosa manca?
Niente.
Bon jour.

9 commenti:

  1. [Mode OT on]
    Non potevo non girartela http://svel.to/2uy
    [Mode OT off]

    Comprati una pianta, non c'è modo migliore per far tua la nuova alcova!

    k

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  2. Grazie del suggerimento volto a migliorare le mie modestissime performance sessuali, ma quella non è un'alcova, uno scannatoio, una Tana del Porco.
    O meglio, è anche, ma in ultima analisi, tutte quelle cose.
    E' innanzitutto la mia nuova casa.
    Mia e dei miei futuri agrumi invasati.
    Ha!

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    1. Veramente ti credevo potenzialmente "preside", o professore fuori sede, sai, riuscire a trasformare in lavoro la propria passione è un MUST.

      Fai le mie più sentite scuse alla nuova TUA casa!

      k

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  3. Manca il Lucano, e dei bonsai da curare.

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  4. Ahahahahahahah sei un demente K!
    Anche per questo ti voglio bene.
    :-)

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  5. La cosa ovviamente è reciproca!

    ;o)

    k

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