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lunedì 2 gennaio 2012

Disintossicarsi da Tazio


Sull’onda meditativa generata da un post di Viaggiatore, mi pongo dei quesiti.
E i quesiti partono da alcune considerazioni prodromiche. Mi piace il lemma prodromico. Lo uso spesso, anche con tono di banale ovvietà: “Ma certo, questo è prodromico!” facendo aumentare a milllle la mia popolarità tra chi, invece, usa spesso il lemma minghiaoh.

Prescindendo, veniamo alle prodromiche.
E’ assodato, verificato e certificato che sono diventato molto bravo. Ho scansato la Vigilia con la Milly, sono in riga come un soldatino di piombo. Bravo, in ordine, in assetto, senza graffi, senza scheggiature.
Sono poi bravo nel bravo, nel senso che mi comporto con rispetto delle propensioni sessuali della Domi senza forzature, lasciando che si esprima con l’intensità che le è consona, senza generare pressioni che risulterebbero dannose per l’induzione di un’eventuale sensazione di inadeguatezza che addirittura potrebbe spingerla ad adeguarsi al regime di giri del mio motore con conseguente grippaggio del suo  eccetera, eccetera, eccetera.

Un bravo nel bravo, insomma.
E fino a ieri dicevo anche: “Certo che, volendo, non è tutta ‘sta fatica ad essere bravi al quadrato”.
E fermiamo qui le prodromiche.

Ora analizziamo un fenomeno che si è verificato qui, oggi.
Come già detto all’inizio della giornata, la Bettona è coperta di lana nera da capo a piedi. Knitwear e calze coprenti, stivali a tacco basso di cuoio nero. Una monaca, praticamente, giusto? Beh, non avete idea dell’arrapamento che mi ha messo. Sono dovuto andare in cesso a strozzare la cappella due volte. E sapete perché? Perché continuo ad immaginare una scena inesistente in cui io e lei siamo su un divano quasi al buio e, dopo averla palpata nella fodera di lana per ore, comincio a farle scendere i collant coprenti e il nero se ne va e compare la pelle bianca e liscissima, caldissima e tenera, in mezzo alla quale campeggia l’arrogante triangolo di pelo nero odoroso di figa di femmina mammifera in calore.
E questo mi sturba, mi rampazza, mi randazza e mi arrazza che tornerei a tirarmi una raspa anche subito.

Bene.
Proviamo a riprendere le prodromiche, adesso. Mi appare assai chiaro che non sono bravo oggi. Perché se uno si fa le seghe pensando di ingropparsi una che lavora con lui, non è esattamente bravo. Credo ci siano gli estremi per il senso di colpa anche. Ma questo è complesso, devo pensarci.
Sta di fatto che bravo oggi non sono.
E sta di fatto che ho anche capito il perché delle prodromiche. Sono bravo quando essere bravo è l’unica alternativa possibile. In fin dei conti queste vacanze (vacanze?) si sono tradotte in un rapporta para siamese con la Domi, vorrei vedere anche che non sono bravo. Io gliela chiedo, lei me la dà, facile.

Ma oggi, al ritorno in mare aperto, è bastato che la prima sirena che ho incrociato fischiettasse Mas que nada che mi sono ritrovato smanettante e sborraiolo.

Si aggiunga dell’altro, ora.
Questa sera la Domi vede degli amici. Che mi sembra cosa giusta, visto che è scomparsa dalla sua scena sociale da prima delle vacanze. Mi ha anche invitato ad unirmi, ma io ragazzi, sinceramente, non ho cazzi. Non sono ancora pronto a questo socialismo delle vite ed ho cortesemente declinato, dicendo che coglievo l’occasione per vedere i miei. Pulito, liscio.

Ma io starò a casa, invece. Perché se esco e mi unisco al Loca e morosa che c’ha “un’amica figa che non ci credi Tazio che stasera te la presento, dai vieni che si va alla Taverna del Diavolo di Fecazzone che quella è una che la salta la cavallina ‘scolta mè”, io, che sono già schiumante di testosterone per la Bettona che mi sorride da sozza e non me lo cava dalla testa nessuno che si farebbe scopare eccome, io divento pochissimamente bravo, perché mi conosco molto ma molto bene all’incirca da una vita e lo so che divento scarsissimissimamente bravo in queste condizioni.

E così resto a casa. Da solo e con un senso di colpa già confezionato per essermi sbragagnato la Mazza al pensiero di ingropparmi la Betta e con un senso di maiale incompiuto sapendo che a Fecazzone c’è una ultrafiga scopaiola che salta la cavallina facile e con un altro senso di colpa relativo alla resistenza a conoscere gli amici della Domi.

E concludo dicendo che non so dove, ma mi sa che da qualche parte c’è qualcosa di sbagliato.
Di molto sbagliato.

8 commenti:

  1. In effetti qualcosa che non quadra c'è, te lo dico con molta sincerità perchè te la meriti, tà.
    Cioè, che il prurito al tradimento ti balzi fuori al primo mese che state insieme, nel pieno dell'amore, quando saranno sì e no una trentina di giorni che non ti trombi un'altra che non sia la Domi, forse tanto consono non è.
    Soprattutto perchè con lei il sesso va, eccome.
    Però mi era sempre sembrato che tu con la tua ipersessualità ci stessi bene, quindi..
    Io ti direi, se non vuoi le tentazioni, evitale.
    Ma poi scusa tà, ma non sei mai stato fedele, in tutta la tua vita?
    Ad esempio con la vale..bho, saprai che significa esserlo, no?

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  2. Telldisimi!
    Avrebbe apostrofato la mia vecchietta preferita ai tempi del supercondominio zona AlfaRomeo.
    "in my very humble opinion", a te sta distruggendo il conflitto interno, dovuto prevalentemente alla non trasparenza cientopeciento che ti sta stretta.
    Perché non riesci a dirle tutto, perché lasciarsi una via di fuga o nel tuo caso un piano eventualmente B o C ma anche D è un chiaro segnale.
    E con questo provo a ricollegarmi con pensiero che ho espresso in passato probabilmente con superficialità.
    Tu non riesci ad essere te stesso, nascondi poco ma nascondi cose importanti di te stesso.
    Morosi? Forse, ma se di amore si tratta serve massima fiducia e progetti comuni.
    Dimmi Taz, ma perché non le dici senza mezze parole, mi masturbo pensando alla pecora nera che lavora PER me, mi sento in colpa e DIO quanto ti voglio, adesso!!!
    Ecco, rispondimi, e ne riparliamo e se l'ami, raccontaci anche qualche serio progetto di vita che non sia però nelle prossime 36 ore e abbia a che fare con orifizi vari o complicati scambi di liquidi.

    k

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  3. Accidenti quanti sensi di colpa... già il fatto di averne ti avvia alla santità.

    R40

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  4. “[…] Dimmi Taz, ma perché non le dici senza mezze parole, mi masturbo pensando alla pecora nera che lavora PER me, mi sento in colpa e DIO quanto ti voglio, adesso!!! […]”

    Perché non glielo dico.
    Non glielo dico perché ho la percezione piuttosto consistente che la Domi non sia così open minded e whazzamericabboi e quindi, una volta consapevole dei miei malfunzionamenti, possa avviarsi lentamente lungo la strada interpolata tra le tappe dolore-delusione-disillusione-abbandono di Tazio. Questo è il motivo per cui tento di “essere bravo” e non calpestare quella rettitudine sincera che vedo con chiarezza in lei. Ed in più tento di “essere bravo” anche nella speranza che per una volta in vita mia possa esistere qualcuno in grado di catalizzare al cento per cento la mia attenzione.

    Però hai ragione tu Kappa, così non sta in piedi manco coi puntelli. Durerò x oppure y, però a un dato momento scivolerò, con l’aggravante di aver posto tra oggi e quel giorno un gran pezzo di vita in più, che in altre parole significa aumentare le reazioni negative in lei.

    Possiamo stare qui a gingillarci per ore sul termine amore e morosi, ma sinché non vi sarà un metro riconosciuto, varrà allo stesso modo il comportamento “normale” fatto di mesi, innamoramento e comportamenti, quanto il mio comportamento “anormale” fatto di lana nera, peli e collant.
    Voglio dire che non credo sia una questione di amore, qui.
    Anzi, credo sia pure ininfluente la cosa.

    Il problema è la mia incapacità ad adattarmi alle liturgie di coppia. Tazio non è couple compliant. Non supporta il plugin ever-faithful. Forse dovrei provare con jailbreak, ma poi chi mi garantisce che tutto il resto funzionerà come prima?
    Kappa, tu vuoi che ti parli di progetti e io ti rispondo che non ne ho manco uno, ma voglio aggiungere che ne sono pure fiero, perché se avessi progetti con una donna che non conosco da un mese sarei un fessacchiotto del liceo e, almeno questo, risparmiamelo.

    L’unica cosa su cui sto riflettendo seriamente, da stamattina, è vuotare il sacco. Tutto. Completamente. Non risparmiandole manco un dettaglio. Tutto.
    E andrebbe fatto proprio ora che non è ancora successo niente.
    E ascoltare la sua reazione.

    E’ un rischio, ma anche passare ogni sera “libera” in casa da solo prendendo il Minias per dormire subito ha una sua elevatissima dose di rischio.
    Mortale, direi.

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  5. Magari digliele un pò alla volta, altrimenti le prende uno sciociopun....anche se di passi da gigante ne ha fatti sotto la tua cura.Cerca di capire cosa provi per lei e cosa vuoi da lei.Spesso l'aggettivo solo ricorre nei tuoi post, ti spaventa così tanto la solitudine? Tu non sei mai solo anche quando fisicamente lo sei.La mia ragazza ti direbbe: ma cosa vuoi Tazio?Sei un mago nel tuo lavoro, hai una bella minchia che usi ripetutamente con più femmine e non solo...hai tanti amici. GQ

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  6. I progetti sono "propri" e di solito si condividono, adattandoli.
    Almeno io la penso così!
    Solo i fortunati hanno progetti comuni, di solito ci si adegua e tu non mi sembri un predestinato, ma ...
    Perderla per perderla, devi decidere si vuoi rischiare ora o divertirti ancora un po'.
    Io?
    Ora, che poi si impazzisce e sai, non è mica detto che non si attacchi di più il che potrebbe anche non andarti bene.
    Morale della favola, non è una situazione Win-Win, almeno sulla carta, ma getta il Minias e prova a chiederti tu al suo posto cosa vorresti e poi fai testa o croce.

    k

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  7. ...casomai, Dio quanto LA voglio, adesso...sennò che sincerità è? ;)

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  8. ps...che poi, tutto questo arrovellarsi a me sembra una questione di lana caprina...apppparte la gioia che mi da leggere questo blog, e mò l'ho detto.

    B

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