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mercoledì 25 gennaio 2012

Drin drin

“Ciao come stai?”
“Ciao, insomma, tu?”
“Insomma. Ti avevo mandato un messaggino stanotte, forse non lo hai visto…”

L’ho visto, l’ho visto. C’avevo un banano d’avorio commovente tra le mani e me lo hai rammollito.
Speravo glissassi e capissi, ma invece vedo che no. E allora avanti.

Sì l’ho visto.”
“Ah. Allora vuol dire che sei incazzato con me…”
“Incazzato non è la parola esatta, Domi. Sono a pezzi, psicologicamente e anche fisicamente. E poi sono anche molto disorientato e ansioso, ma questa è una faccenda che me la devo sbrigare da solo.”
“Io volevo dirti che mi dispiace da morire Tà, che ci sto malissimo anche io, ecco volevo che tu lo sapessi che nemmeno per me è facile questa cosa e…”

E giù a singhiozzare.
Ecco.

Allora io mi chiedo una serie di cose, perché davvero non ci capisco un cazzo. Una mi ama, poi a Natale non le manco più, perché la presso sotto un profilo sessuale e questo la soffoca. Poi va a Roma, torna, mi vede dopo qualche giorno che è tornata e mi molla perché non sa se mi ama. Io prendo le chiappe e mi tolgo dalle ghiandole, poi questa mi manda un messaggino a cui non rispondo e allora alza il telefono e mi dice che le spiace da morire e che ci sta malissimo. E mi singhiozza nell’orecchio.
Cosa cerca? Cosa vuole? Chiediglielo, mi dico.
E glielo chiedo.

“Domi, ascolta, non piangere e ascoltami. Mi hai chiamato per dirmi che ci stai male? Vuoi la mia benedizione e che ti dica che non devi starci male e che hai fatto bene a mollarmi? Ti rendi conto che è una cosa strana, vero?”
“Ma nooooo, non è per quello e che ci sto davvero male, devi credermi veramente”
con la vocina strozzatissima.
“Ti credo, è che c’è un problema. Io sto andando fuori di testa e temo di non riuscire a fornirti della comprensione affinché tu stia meno male, lo capisci vero? Sono indaffarato a lottare con la piovra gigante che mi hai mollato addosso, capisci la situazione?”

Singhiozzi strappa cuore.
Dopo un bel minuto di pianto dolente, mi dice “Tà ti richiamo dopo, adesso non ce la faccio, scusami, scusa” e in un singhiozzone da scannatoio chiude.

Bella giornata oggi.
C’è un bel sole e fa anche meno freddo.
Anche se è mercoledì, a mezzogiorno vado a farmi due seppioline in umido, quasi quasi.

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