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mercoledì 4 gennaio 2012

Ovaie


La Betta viene a farmi firmare un’emorragia di danaro e così si siede davanti a me e io firmo.
Firmo e mi sento di dirle una cosa, la prima cosa con un senso compiuto attorno a questa sorta di flirt salumaio che abbiamo e che, sicuramente, non porterà a nulla, ma è bello anche flirtare per non andare da nessuna parte.

“Betta, non ne posso più, sai?”
“Di cosa?”
“Mi manca da morire guardarti i piedi, che tu c’hai dei piedi che sono una poesia”
“I miei piedi??”
“Sì. Ti penso ancora con quegli zoccoletti fottimifottimi e mi commuovo…”
“Mo Dio Tazio, ma te ce l’hai qua eh” mi dice con un accento che se Fellini fosse vivo l’avremmo già persa e mi fa il signorile segno della vagina con due dita, appoggiandole alla fronte, come un terzo occhio.

“Sé” dico io, sdrammatizzando “per fortuna non ce l’ho lì, sai che nervosone ad averla e non riuscire a leccarla?” chioso con grazia dialettica e signorilità culturale, proseguendo poi sul tema “e comunque non parlavo di patacca, parlavo di piedi, signora”.

“St’estate vengo a lavorare con gli stivali di gomma, guarda” mi dice dispettosa la Bella Carnazzona Sessuale. E io compongo un pensierino attorno al profumo serale che preferisco mantenere privato.
“Se tu fossi buona me li faresti vedere, Betta” aggiungo con serietà insostenibile.
“Sé, te li faccio vedere, che se ci vedono ci ricoverano al manicomio tutti e due”
“Non ci sono più i manicomi Elisabetta”
“E lo so! E che ce ne sarebbe TANTO DI BISOGNO! ce ne sarebbe!” mi dice con l’occhio da pazza riferendosi, evidentemente, a me.
Poi mi saluta e torna al pezzo.

Medito.
Poi prendo il parlàfono e compongo un messaggino.
Destinatario: Domi.
Testo: “Amore, ho il demonio nelle mutande oggi”
E poi guardo fuori dalla finestra lo skyline del paesone della bassa grassa e maiala. Incantevole.
Dopo un minuto il parlàfono vibra di piacere, causa messaggino entrato nello sfintere.

Mittente: Domi.
Testo: “Amore, resisti. Stasera ti faccio un esorcismo molto potente che vedrai funzionerà. :-)”

La Domi.
Le leccherei le ovaie.

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