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giovedì 9 febbraio 2012

La balera


Da stanotte ricomincia la solfa della neve.
Meraviglioso. Non per questo mi scoraggerò e non andrò al Flamingo di Zampognazza, sorto sulle ceneri di quella discotecona, l'Odissea.Che non c'abbiam paura di niente qua.
Che bisogna venirne a capo con 'sta Giuliana, che o ben che si comincia, o ben che si finisce, che la vita l’è corta e piena di merda, come la scala di un pollaio.
Per cui missione esplorativa.
Se dovesse andar di picche, ad ogni modo, già che son di strada potrei trascinarmi alla Baitina a vedere se mi ingroppo una bella panteganona sui sessantacinque/settanta, una di quelle maialone con la guaina contenitiva zuppa di sudore acre dal ballo e la messimpiega azzurrina che mi fanno tirar la minchia come un rimorchiatore sovietico. Una di quelle che si cava la dentiera e ti tira un bocchinazzo da segno della croce, di quelli che ti tiene la cappella bella stretta tra le gengive che ti sembra di inculare una capretta tibetana da quanto stringe.
Ah che contento che sono che mi si sta aprendo il giovedì sera, che se era la bella stagione mi mettevo il completino lilla, giacca coi reversss lucidi e il pantalone a zampa d’elefante, con la scarpa a punta rossa e la camicia di raso nera come Tazy Manerbola.
Me le voglio chiavare tutte ‘ste rizdorone con la figona cannibale che se spegni la musica senti un mastichio come se si fosse dentro a un allevamento di bachi da seta che macinano foglie di gelso.
Adesso ci do un colpo di telefono a Tony Corallo, magari ci si beve un Lambruschino assieme. Mo zident.

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