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giovedì 23 febbraio 2012

La Giulia mommora


Il paese è, negli effetti, piccolo.
Un esseemmeesse giuliano piomba nel mio telefonino dopo aver passato lo stargate.
“Vedo che sei tornato agli antichi amori. :-)”
Più che altro avrà visto quel condominio col motore di un traghetto della Tirrenia parcheggiato di traverso sul marciapiede davanti allo studio. O forse l’avrà vista con quelle infradito da dar giù di testa.
Si è comunque disturbata per dirmelo.
E si è dilettata a dileggiarmi.
Forse le ragnatele nella passera, ammesso che il Costa non continui a cavargliele, la disturbano.
Sicché sono ancora nei suoi pensieri, nonostante il silenzio radio rotto solo da qualche mia telefonata che è stata sbolognata con una certa rapidità.
A capire, delle volte.
Rispondo.
“Ciao Giulia, che piacere avere tue notizie. Stai bene?”
Dopo un po’ rivibra il baracchino.
“Se quella stronza della tua amica non mi avesse licenziato, starei meglio”
Bene.
Adesso sì che è il momento di non rispondere.
Un “e tu?” non ci sarebbe stato male.
Il paese è piccolo, la Giulia mommora, la Ade ha le infradito il 23 febbraio.
Spengo le luci e me ne vò.
Orvuarr.

1 commento:

  1. E' risentita. Puoi darle torto?
    Però si, poteva farsi viva prima.
    Io però, visto che la passera non ti manca, glielo direi.
    Così.

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