Pagine

mercoledì 29 febbraio 2012

La ricetta del nove


Lunedì sera. Seduti all’Osteria QuellaNuova. Cenando placidi.
La Ade analizza, commenta, esprime la sua opinione.
Senza eccitata furia isterica. Non è la serata degli entusiasmi.
Secondo la Ade, questo “noiquattro” non è stato, sin qui, male. Certo, aggiunge, vanno capite alcune cose. Prima tra tutte cosa ne vogliamo fare di questo “noiquattro”. E si spiega. Se il “noiquattro” è un’estensione disinvolta di una serata tra noi quattro “amici” va bene così. Nel senso che se si esce io, lei, il Costa e la Susy, si sa che se si è dell’umore giusto si estende. Quindi nessun commento. Quattro amici si trovano a cena, si rilassano e poi si ammucchiano. Niente di che.
Sottolinea, però, che la noia è già dietro l’angolo. Sì perché dell’ammucchiarsi la cosa più eccitante è all’inizio, quando non avresti immaginato che il Costa e la Susy fossero disponibili. Quando dai assodata la disponibilità, beh, ci si può annoiare. C’è da cavare del godere migliore a coppie separate, che possono fare qualsiasi giochetto senza preoccuparsi del consenso degli astanti. Ed anche questo è vero.

Viceversa, se questo “noiquattro” è un periodo esplorativo, una fase di sesso di gruppo, un’estensione della nostra voglia di orgia, allora ci sono dei difetti. Primo tra tutti, siamo troppo pochi. Addirittura vi sono scuole di pensiero che non fanno rientrare la quadriglia nell’ambito dell’orgia.
In ogni caso siamo pochi perché se solo uno manca per motivi suoi, rimane il triangolo. Niente da dire sul triangolo, per carità. Però è opportuno, in quel caso, che ciascuno si chiarisca le idee.
E mi chiede: “Tu avresti problemi se una sera in cui sei impegnato, io, il Costa e la Susy triangoliamo?” e io rispondo che, ovviamente, non ne avrei. Così come non ne ha lei.
Allora fa un ragionamento lucido sulla Susy, anche perché la conosce bene. E pone un quesito “E il Costa avrebbe problemi se, una sera in cui è impegnato, io, te e la Susy scopiamo?” e io rispondo che apparentemente pare non vi siano problemi.

Allora mi fornisce l’esegesi dello “scherzo” di domenica sera in cui loro due hanno proposto di allargare ad altri. Il punto di fondo è che questo non è un gruppo di amici. E’ un gruppo di persone, alcune delle quali sono amiche tra loro, ma l’amicizia collettiva non esiste. Per cui il modello a cui si può tendere è quello del periodo esplorativo del sesso di gruppo e, quindi, si è in troppo pochi.
Mi spiega, poi, che la Susy all’epoca in cui lavorava nel bar di fianco alla sua estetista era diventata molto molto molto amica della Noemi, una ragazza di 26/27 anni che lavorava come assistente dall’estetista. Si mormora che codesta Noemi conducesse e conduca una vita disinvolta. E la Ade è assolutamente convinta che alla Susy, nella fase scherzosa di esclusione di improponibili clienti dell’estetista, pensasse proprio alla Noemi.

Alla fine mi traccia una ricetta.
Per comporre un gruppo che regge anche con le assenze, sono necessarie altre due coppie e un singolo.
Oltre quel numero è confusione, sotto a quel numero è tristezza.
La composizione ideale degli aggiunti sarebbe proprio quella di una lei scafata ed esperta di queste cose con porco del momento al traino (Noemi), che fosse anche in grado di coinvolgere una coppia giovane (sotto i trenta) desiderosa di fare la prima esperienza. E la Noemi fa un lavoro che la mette a contatto con un vasto panorama di pescaggio. Sicuramente ne isolerebbe qualcuna di giusta.
Il singolo dovrebbe essere un manzo sexy, aitante e porco, che copre le assenze e rende dispari le cose.

Diabolica, ho pensato.
Ma sensata.
Cinque uomini, quattro donne. Quattro donne di cui tre scafate e un’apprendista. Cinque uomini di cui uno un manzo sexy aitante porco e un apprendista. Ha ragione. Bella eterogeneità. La variabilità è la chiave della crescita.

Poi ordiniamo il dolce.
All’Osteria QuellaNuova fanno una crema catalana niente male.
E hanno anche un discreto Passito di Pantelleria.
La Ade va pazza per il Passito. E anche a me non dispiace, con la crema catalana. No.

Nessun commento:

Posta un commento