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lunedì 20 febbraio 2012

Trachite


Che minchia di trachite che mi monta ogni tenta secondi.
Mi basta pensare a ieri sera, quando si è tolta le scarpe e aveva i piedi nudi.
Mi basta pensare a ieri sera, quando ha aperto la felpa da rapper e sotto era a tette nude, perché il pezzo sopra della tutina culea lo aveva arrotolato in vita, non indossandolo, perché “se mi scappa la piscia in aereo con ‘sta merda del cazzo divento lebbrosa a bestemmie dal cava e metti in quel buco di culo di cesso”.
Che gliel’ha ordinato il medico di mettersi quella tuta eh.
Mi basta pensare che quella Cavalla Porno, qualsiasi sia la stagione, è sempre più nuda che vestita.
Mi basta pensare a come si mette a novanta per prenderlo nel culo. Con che gestualità sublime dell’offerta, con che sensualità della donazione, del bisogno, del morbo selvaggio.
Mi basta pensare di ficcarmi in bocca un suo piede più che posso, sentendo che muove le dita.
Mi basta pensare a quello che grugnisce mentre lo prende in ogni buco scopabile.
Mi basta pensare che, alla fine, quella di stanotte è stata solo una sveltina e, ciò nonostante, non faccio altro che pensarci.
Mi basta pensare a cosa vorrà che le faccia stasera.
Mi basta pensare a quanto mi bollirà il cervello facendoglielo.
Con lei è così.
Mi basta pensare.

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