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lunedì 19 marzo 2012

Lunedì


Bonjour.
E’ lunedì. Pioviggina e nebbiggina, sembra un bell’ottobre di quelli troppo caldi e troppo umidi. Temperatura esterna 11°C.
Oggi si festeggia San Giuseppe Lavoratore, data commercialmente adoperata per la Festa del Papà. Se ne avessi uno lo chiamerei per fargli gli auguri. Spero che lui apprezzi il pensiero.

Sono in piedi dalle cinque e trenta, perché mi sono alzato prima per preparare il caffè alla Squinzy che alle sei è partita, direzione Ravenna.
E’ stata contenta, aveva un bel sorrisone, essere svegliati col caffè fa sempre piacere, credo.
Essere svegliati con un caffè servito da un figone stupendo e dall’aria busona, nudo e col pisello a mezz’asta ancor di più, credo. Enfatizza l’aroma del caffè.
Quando ci rivedremo? Boh. Ci si sente al telefono, non si possono fare previsioni adesso.

Non c’è problema, gestisco tutto, anche l’assenza. Perché so che appena può, ritorna.
Perché vuole tornare. E questo vi sembrerà un dettaglio, ma invece è il segreto della vita, eh. Eh già. E’ probabilmente la cosa più bella quando qualcuno, amico, moroso, amante, fratello, vuole stare con voi.

Pioviggina e nebbiggina.
E io ho una giornata complicata, davanti a me. E altre a seguire, ma ne prenderò una alla volta.
Comincerò da stamattina.
Ho delle domande da fare e spero di avere delle risposte credibili, serie, rassicuranti.
Se non le avrò, mi vedrò costretto a rimuovere chi mi fornisce risposte incredibili, leggere e preoccupanti, posizionando in suo luogo qualcuno che mi darà le risposte credibili, serie e rassicuranti che cerco.

Bonjour, è lunedì.
Devo metabolizzare un sacco di roba che mi è entrata nel cervello durante questo weekend. Non ne avrò il tempo, oggi, ma certo ce lo avrò stasera.
E già avere qualcosa da fare stasera, che non prevede la necessità di sbottonarmi la patta, è un discreto passo in avanti, direi.
Bonjour, è lunedì.
Dai che passa svelta.
Bonjour.

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