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sabato 10 marzo 2012

Saturday night liver


Un po’ alla volta smonta, meglio. Certo non posso guidare, altrimenti mi danno la sedia elettrica.
Vorrà dire che andrò a mangiare un boccone al wine bar e poi da lì si vede.
Capace anche che me ne torno a casa appena ho cenato eh. Non me ne frega un cazzo.
Così come non me ne frega un cazzo delle moralette dei miei coglioni rugosi che tenta di propinarmi qualche sbarbata, sbandata almeno quanto me, che non sa resistere alla tentazione di guardare le pagliuzze negli occhi altrui, ignorando le travi nei propri. Autopsicoterapia motivazionale?
Non me ne frega un cazzo, sorry.
Certo è che a me le moralette dalle sbarbate che mi giudicano vuoto dall’alto della loro futura esperienza, mi fanno venire il marchese. Lo ribadisco con viva e vibrrrrante determinazione.
Detto ciò, ed assodato che chi doveva capire ha capito, nel ricordare a tutti che non me ne frega comunque un cazzo, mando baci come Wanda Osiris e auguro uno spettacolare sabato sera.
A tutti, ma proprio a tutti.
Perché il Tazio è democratico e vuole bene a tutti.
Maestrine e discoli.

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