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martedì 3 aprile 2012

Macelleria analgesica


Dieci minuti di macchina e il mondo cambia, oltre il ponte.
Due gheisce slabbrate e dai buchi sfibrati armeggiano in cucina tra afrori di soffritto emiliano e oscene carni umane tremule, ostentate come richiamo per gli stormi di uccelli che mai le sazieranno. Un giovane calabrese, che porta nel suo animo la saudade della terra natia, si sgrulla l’uccello assestandomi amorevoli pacche sulle spalle per la felicità di avermi al sozzo desco immorale.
E le mie dita puzzano di fica privata della Giogia.

Cos’è meglio?
La Giogia disperata appartiene a quel mondo a cui aspiro, tendo e bramo. Il mondo umano, il mondo degli esseri che pensano, soffrono, che si mettono in discussione, che si auto accusano e sviscerano impietosi, che si tormentano e rendono le cose sofferte ma di valore. Qualsiasi valore. Ma un valore vissuto consapevolmente ed attribuito coscienziosamente.
Le geisce ed il calabrese buonissimo appartengono al mondo che ha messo in stand by la coscienza, oppure non l’ha mai accesa. Che ha spento ogni recettore in nome di soluzioni prêt-à-porter, consumabili, ripetibili, ricaricabili. Mangiare, cagare, ridere, ridere molto, sempre, a prescindere, per qualsiasi cosa, stonarsi, chiavare, venire, arraparsi e arrapare, sbroccare e trasgredire.

Dov’è che si vive meglio?
Tra le cosce bollenti della scultorea Giorgia disperata o tra le mammelle tsunami di queste due macellaie?
Aveva ragione mia nonna a dire che meno si sa, meno si capisce e meno si soffre, oppure è giusto onorare l’intelletto che dio ci ha donato per profilare un abbozzo di senso all’esistenza senza senso?

La Sugna ha dei brutti piedi. Per fortuna posso leccare quelli della Susy mentre la Sugna mi succhia il cazzo. Al Costa stanno ricrescendo i peli sui coglioni. La Susy deve soffrire di emorroidi, credo. Componiamo una palla di serpi sul letto matrimoniale, affogati nel tanfo di soffritto emiliano, o di ascelle, o di entrambi.
La Sugna è una virtuosa del pompino: vedo scomparire senza alcuna difficoltà tutta la lunghezza della mia minchia nel suo esofago carnivoro. Il Costa mentre viene molla una piccola scorreggia che fa destare le due gheisce che ridono sguaiate.

Non so cos’è meglio.
Ficco le dita nei buchi delle due mantidi e del fuco, perché devo cancellare l’odore di fica privata della Giogia. Questa è fica pubblica, innocua, gratuita, abbondante.
Niente emozioni, per favore.
Qua si vuole solo godere, non c’è spazio per le emozioni.
Le emozioni sono roba da stronzi.

18 commenti:

  1. Crescendo mi sono dato una risposta alla tua domanda.
    Non è meglio "nulla" o volendo essere più sofisticati, e meglio "tutto" !!!
    Anche perché determinare cos'è meglio alla fine secondo me svilisce la differenza tra le cose, appiattisce e toglie dignità, non credi?
    Quindi smettere di chiedersi cos'è meglio a me ha cambiato l'esistenza.
    Vivo gli attimi, beandomene.

    Già!

    k

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  2. Il tuo punto è che ci tieni talmente tanto a rimarcare di essere “cresciuto” che sei disponibile persino a mentire contraddittoriamente (e spudoratamente) dicendo che ti sei dato una risposta quando, nell’ovvietà della sostanza che hai esposto, non hai nessun genere di risposta. Tu hai semplicemente deciso di non porti il quesito, che è un’operazione semplice e nemmeno tanto arguta (probabilmente “adulta” in un’accezione che non ritengo apprezzabile), ma che comunque tutto può essere fuorché una risposta.
    Per cui, diciamocelo con una serena pacca su una spalla, non hai risposte e, quindi, nemmeno consigli da dare.
    La mia esistenza “giovane”, invece, per cambiare avrebbe la necessità di trovare (a titolo personale ed artigianale) una risposta a determinati quesiti.
    Forse perché determinati attimi premono su un lato sensibile della mia “non ancora cresciuta” emotività e non lasciano spazio alcuno a qualsivoglia beatitudine.
    E già.

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  3. Soggettività fratellino, perché alla fine di oggettivo nella domanda c'è poco.
    La mia, è quella che ho illustrato sopra.
    La tua è quella che sta nel mezzo!
    Non fartene una colpa, non preoccupartene, non sei obbligato a crescere, anzi se trovi la formula per non farlo, brevettala, che ricco magari no, ma famoso lo diventi sicuramente.
    Crescere non necessariamente vuol dire invecchiare, da queste parti nella Milano che tanto citi, si può anche crescere rimanendo giovani, un giorno sono certo lo percepirai pure tu, anche perché sempre nelle more delle soggettività, alla fine qui il "vecchio" non sono certo io!

    :oD

    Acidi questa mattina, eh? Su con la vita, che per il mio compleanno l'acqua della piscina sarà tiepida.

    k

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    1. Da vecchio non cresciuto posso dirti che ho maturato una certa sensibilità nei confronti delle smargiassate incomprensibilmente sorridenti con accento meneghino. Capisco che ti risulti irresistibile il ruolo del filosofo da bar dello sport che dispensa compulsivamente indicazioni di verità a questo povero immaturo idiota di provincia che non sa un cazzo della vita, al punto da importi (?) di spaziare con medesima sicumera sorridente dal pH dell’acqua della piscina sino alla maieutica socratica (ma magari sino all’etica non ti ci arrampicherai, proprio tu no, vorrei augurarmi), capisco tutto, ma che tu abbia l’amena pretesa che le parole abbiano il senso che sta bene a te è un tantino tirata, sii paziente e capitola quand’è il momento.
      L’oggettività è che tu pretendi di sancire come risposta l’elusione di una domanda che prevede una scelta tra due argomenti in antitesi e, pertanto, rientra nell’assurdo dichiarare che entrambi siano validi.
      Ergo, non avendo risposte, poiché non ti fai domande, ritengo del tutto fuori luogo questa volta (come in altre, peraltro) un tono paternalistico venato di saccente superiorità poiché NON HAI consigli e indicazioni di vita da darmi, in quanto io cerco risposte e non vie di elusione alla domanda, per quanto, a voler ben vedere, una risposta involontaria l’hai data e puzza di soffritto.

      Spero di averti sgomberato il campo dalla nebbia.
      Perché tutto questo è oggettivo.
      Tutte le altre interpretazioni relative a quella che rivendichi come tua soggettività, hanno pertinenza con l’oggetto al pari del tuo colore preferito.
      Attendo con ansia un registro paternalistico, una faccina ed una battuta da ganassa.
      Magari in tema pasquale.

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    2. Taz, non ho mai preteso di esserti amico, ne tanto meno di darti lezioni, mi sono limitato a scrivere quello che tu critichi tanto - il mio cervello - partorisce nel leggerti, perché tu sai, mi piace leggerti.
      Non è certo colpa mia se odi Milano o sei nato, cresciuto e hai deciso di rimanere in Provincia, nessuno è perfetto nelle proprie scelte di vita, sai che trisatezza.
      Di YES men è pieno il mondo, un tuo diritto asfaltare quelli che ti tediano con pensieri che ti infastidiscono, non sei il primo, non sarai l'ultimo.
      Ora se quello che scrivo non ti piace, credo sia un tuo sacrosanto diritto non leggerlo, nessun medico ti imporrebbe mai una cosa così tremenda.
      Ora, vero, siamo in una casa non tua ma che tanto per cambiari affitti. Vero anche che per impedirmi di commentare dovresti privatizzare questo spazio pubblico, ma sarebbe un vero peccato, ne convieni con me? Sono passati i tempi di USENET che ci si ignorava *plonkandosi*, e poi quelli come SDC a me stavano simpatici.
      Ora ...
      Non so cosa ti abbia indispettito, sinceramente come dici tu, non me ne frega un benemerito belino, però se che desidero continuare a leggere, ti seguo dai tempi di Splinder, mi dispiacerebbe assai, quindi?
      Facilissimo, se ti va bene, leggo e non commento ... tanto la mia materia grigia non ha bisogno di condividere per continuare a pensare ...

      Mi raccomando, non smettere, che sei bravo!

      Cresci con tutta la calma che ti serve, buona vita!

      Click.

      k

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    3. Adesso me li hai veramente fatti girare i coglioni, K, ci sei proprio riuscito.
      Ma che cazzo c’entra Milano???? Ma hai letto quello che ti ho scritto o leggi solo quello che scrivi?
      No, non leggi manco quello.
      Se lo leggessi, ciò che scrivi, ti renderesti conto di essere scivolato nella più patetica delle teatralità drammatiche. Con tanto di “click” finale, davvero strappa lacrime.
      No, perché mi devi far capire. Se uno non si puppa a boccone intero il tuo cazzo di punto di vista ti incazzi e te ne vai? Ti incazzi, ti porti una mano sulla fronte e sospiri come Eleonora Duse dicendo “Non scriverò più, se vuoi bannarmi bannami, triste destino il mio di oracolo non ascoltato!”. T’ho detto che non devi più esprimere il tuo parere Eleonora? Proprio IO t’avrei ho detto questo? Indicami il punto.
      Al pari delle tue rivendicazioni sconnesse sulla libertà d’espressione nel blog vorrai consentirmi se non t’è di troppo peso che anche io, quando dici una cagata ed insisti, ti manifesti coi modi e gli umori del momento che hai detto una cagata, così come l’hai detta.
      Ma tu, che hai capito che c’era troppo poco su cui appendersi nel merito della discussione, che fai? Paventi epurazioni che stanno solo nel tuo cervello, sollevi l’orlo dell’abito e vai a piangere silente di là?
      Ripigliati K.
      Che non ti ci vogliono nel bagno delle bambine.
      E poi quello che deve crescere sono io eh?
      Ripigliati, và.

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  4. Percorsi diversi, stessa conclusione. Le gheisce sono laide, non si pongono problemi perché è faticoso e poi chi glielo fa fare, puzzano, scopano per non pensare. La Giogia è brava e neoclassica, soffre, puzza, e scopa per non pensare.
    Fa pensare.


    B

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  5. Geisce, sorry. Mi piace di più, anche.

    B

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    1. Tu mi vuoi incartare Collega e lo sai. E io so che lo sai.
      Si chiama mix and match.

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  6. Amatissimo, non so di che parli. Giuro. Ti chiederei di illuminarmi, se non temessi la tua ira funesta, che oggi butta male, a guardare su.

    B

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    1. Mh, non darmi retta, fa finta che non abbia scritto.
      Ira funesta no, dai, contro nessuno. Mi ha fatto girare il cazzo l'atteggiamento e gliel'ho detto. Non gli sarà piaciuto? E pazienza, sai quante stronzate che scrive lui a me non piacciono? La chiamerei vita, semplicemente.
      Vorresti, cortesemente, sfregarmi i piedi nudi sulla faccia che mi tiro su di morale?

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  7. L'unico Cumenda era il Buon Guido Nicheli, tac...see you later....pace all'anima sua. K sarà un oriundo trapiantato al Nord. I consigli si danno e si ricevono, sperando che siano sempre a fin di bene. Vorrei io avere tanti consiglieri...Comunque, a me piacciono i tuoi racconti a luci rosse, mi dispiace quando stai male. Tutto qui. La lezione è finita c'è la ricreazione. Prof. GQ

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  8. Posso chiamarle Bagheishe? O visto che sono in due Bi-Bagheishe, anzi con il gancetto Bj-Baghejshe...Grazie GQ

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  9. Così, sulla fiducia? Beh grazie, sono onorata. Taz, cos'ha la tua chat che non funziona?
    O sono io l'impedita (non lo escluderei)? ...

    B

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  10. B amatissima, hai per caso un account gmail?

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  11. Ok, ho deciso. Ti dò un appuntamento.
    Ore 15:00 in chat qui. Poi ti darò istruzioni per qualcosa di più serio.

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  12. Adoro essere istruita :D e sì, ce l'ho un account gmail. E adesso?

    B

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