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lunedì 2 aprile 2012

Sintesi, riflessioni e decisioni di fine lunedì bottegaio


Post dal titolo wertmülleriano.
Sono le 19:21 e questa strana giornata volge al termine. Di tutti i fiumi di pioggia che dovevano abbattersi sulla pianura padana non ve n’è stata traccia. Pare che da domani Giove Pluvio scatenerà la sua ira funesta, ma per oggi tutto a posto.

La giornata volge al termine e la Bettina mi ha confessato di essere nel peggior periodo della sua vita, fiaccata e stremata dal puzzo di morte che proviene dalla povera disgraziata che assiste da sola. E non potete avere idea di quanto questo mi dispiaccia.

La giornata volge al termine e la Squinzy mi chiama dopo l’estenuante e bilioso confronto con quei due deficienti totali con cui ha sinora collaborato. Mi mordo la lingua, ma dirle che l’agenzia è milanese e che Milano è sempre Milano, mica come qua a Taziopoli che siam tutti provincialotti, le sarebbe stato proprio come un cappello da festa. Ma è un’amica, inutile infierire, che l’ha già realizzato da sola.

La giornata volge al termine ed ho parlato col Costa, che mi ha confidato che il Club Ficcaficca sta causando serissimi problemi al Loca. Eh già, perché la Emy credeva che l’allegra ed alcolica ficcata di gruppo, seppur lei si fosse fatta ficcare solo dal Loca davanti a tutti i ficcanti, fosse un episodio a sé stante, ma il coglionazzo invece ha continuato a premerla non solo perché voleva andarci a non finire, ma c’ha pure litigato perché “poteva provare” a farsi infilzare anche da terzi (così da guadagnarsi il nulla osta per ficcare con la Sugna (Sonja) che pare lo arrazzi parecchio). Morale della favola: la Emy ha chiesto un periodo di riflessione, ergo lo ha mandato a cagare. E ben ti sta, coglionazzo. Ora il Loca è in crisi, non va più al Club, il Club è in crisi perché ora è composto solo dal Costa, dalla Siusy e dalla Sugna. Un club di tre assomiglia più a una coppia allargata che ad una confraternita orgiastica. E’ la crisi dei non valori, roba seria.

Poi a un tratto al Costa s’è illuminato il rude volto da Rino Gattuso e mi ha detto “Oh Tà, minghia, se non c’hai niente da fare stasera vieni dalla Susy che ci facciamo una pasta eh?”  che non è esattamente un invito al Paradiso Perduto, ma lo capisco anche un po’ il Costa, che qui di riffa o di raffa non ci si vede più. Ci penso. Perché andrebbe un tantino fuori dai miei voti recenti: selezione,disinfezione, pulizia. Però è anche vero che il Costa è un buon diavolo, mica m’ha fatto niente, anzi.
Vabbè, vabbè, ci penso. Vediamo.

La giornata volge al termine e penso ad N e mi girano i coglioni. Ma non con lui, mi girano con me. Non riesco più a perdonarmi di aver rincorso un ideale di amicizia senza aver visto che quello che doveva essere amico mio allo stesso modo era uno a cui non gliene fotteva un cazzo gigante di me.
Ecco allora che guardo il Costa e penso che forse lui sta pensando lo stesso di me, cioè che lui è mio amico e io invece, non cagandolo da tempo, forse non lo sono.

Se solo non ci fossero di mezzo quelle due troie infettive, tutto sarebbe più semplice.
Ma davvero è sensato dare così tanto peso a due troie infettive? Ma che vadano affanculo, sono zero e zero restano. Ok per la pasta, Costantino.
Cercherò di limitare i danni.

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