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venerdì 11 maggio 2012

Arabesque


La pasta fredda con pomodorini, basilico, cipollotti, zucchine julienne sottilissime, feta, olive, olio d’oliva e un pizzico di peperoncino, mi faccio la doccia che è un caldo torrido, mi lavo, mi insapono, ti penso e mi tira, l’acqua mi masturba, mi infilo le dita nel culo, mi allargo, mi frugo, godo, ma non voglio venire, mi asciugo, i capelli arruffati, sono sexy, mi strofino, la spugna sulla cappella mi eccita, mi vesto, non metto mutande, bermuda e camicia e poi scendo, scalzo e sensuale, mi verso un whisky, fumo, ti aspetto, mi palpo e poi finalmente due fari nel viale, si spengono, scendi, ti rivedo, resto immobile, corri ridendo, mi baci, nessuna parola, solo lingua, mani fameliche, siamo nudi, ti lecco le ascelle sudate, mi succhi i capezzoli forte, mi piace, sei calda di dentro, la fica ti si squaglia, ti chiavo, ti fotto, ti scopo, ti sfondo, sorridi e sussulti, ti sbatto, ti trombo, ti monto, le gambe per aria, ti lecco le dita, puzzi, maiala, quando puzzi ti adoro, il tuo puzzo mi infoia da bestia carnivora, mi pianti le unghie nella carne e mi implori di sbatterti forte, ti schiaccio le guance frullandoti il cazzo nella sorca inzuppata, apri la bocca e ci sputo di dentro, mugoli persa e mi chiedi di farlo ancora e io sputo sulla tua lingua da troia e ingoi a occhi chiusi, ti dico che t’amo e mi dici che m’ami, entriamo entrambi con gli indici tra il cazzo e la fica squagliata e godiamo a sentire di dentro che liscia e che zuppa che è e poi cominci a cantare e mi schiacci i fianchi con le gambe e io accendo il turbo e ti sborro di dentro mentre urli e canti e godi graffiandomi le braccia e poi cadiamo disfatti sui lettini da sole sotto il portico chic e mi dici “ciao” e ti dico “ciao” e mi accarezzi e sorridi e sei qui, finalmente, mi sei mancata da matti, ti accarezzo la fica ispida e mi piace così sciatta e sorridi, mi baci, mi strizzi, mi seghi, non mi diventa molle, resta duro da prima, mi sali in grembo e te lo infili di dentro e lo rifacciamo e ti annuso e ti lecco e ti adoro e torniamo a venire assieme dopo un bel po’ in cui ci siamo goduti e sei tornata, sei tornata, sei tornata, sei qui, mi avvolgi, mi aspiri, mi lecchi, mi accarezzi di ricci sensuali e la tua schiena, la tua voce, i tuoi occhi, il profumo del tuo fiato, dei tuoi piedi, di te, di tutto, qualsiasi cosa, ma tua, tua, tua, tua, tua, mia per sempre, giuramelo, sì tua per sempre amore, ti amo, ti amo, sei qui, sono felice ed isterico, anche io e ridi e la notte è stellata ed è un momento che se anche campassi cent’anni non lo scorderò mai.

E’ un momento che vale la fatica insopportabile di essere sopravvissuti.
Te lo dico, mi guardi, sorridi commossa e mi abbracci e mi inondi di capelli e ti amo.
Tutto qui.

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