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mercoledì 9 maggio 2012

Consulenze notturne


Sono oramai le due e io sono stanco, mi brucia un po’ la cappella e avrei voglia di farmi una sega annusando i piedi di Haby. Invece devo chiamare a raccolta i miei due neuroni e partorire delle idee utili a rinnovare la passione nei suoi clienti abituali, ad invogliare i dormienti e ad accalappiarne dei nuovi.

E allora se deve essere sia.
Le faccio presente, innanzitutto, che la Casa va rinnovata e rinfrescata. Ci sono pezzi di carta da parati scollati, la corsia rossa è lisa, il salotto verde richiede di essere tappezzato con della pelle nuova. E lei mi dice che è già in programma e di proseguire.
E io proseguo.

Proseguo e dico che l’unica via per aprire a nuovi, solleticare i dormienti e riappassionare gli abituali è cominciare a dare delle feste. Feste a tema, ben organizzate sia nella coreografia, sia nella promozione. Le faccio un esempio. Pensiamo ad una festa mascherata. La maschera garantisce l’anonimato per i nuovi ed è anche un grazioso giochetto alla Eyes Wide Shut per abituali e dormienti. Ci vuole anche una cena a buffet, nella sala del tè. Ci vuole musica, cameriere e camerieri sexy. Le stanze dovranno essere aperte tutte, non come adesso che tre sono chiuse a chiave. Ci vorrebbe anche una cantante ed un pianista. Ci vuole un dress code: gentiluomini in tuxedo obbligatorio e dame in trasparenze obbligatorie, ad esempio.
Poi da cosa nasce cosa. Si attrezza una stanza discreta in cui i più esibizionisti possano esprimersi.
E lei deve essere mozzafiato, deve essere l’ospite perfetta, che gestisce e pilota.

Le feste sono, a mio avviso, il veicolo del cambiamento. E anche dello svecchiamento. Perché l’età si sta sempre più alzando e il nemico numero uno dei suoi libri sociali è la prostata.
I temi possono essere diversi: mascherata, exotic and erotic, bdsm, veneziana con le Musiciste che fanno Vivaldi, fantasy con dei bodypainter. In quel caso la festa comincia a mezzanotte e dalle venti a mezzanotte tutti sotto a farsi dipingere.
Io mi occuperò di produrre degli inviti accattivanti, con una body copy ben costruita ed immagini stimolanti. Porto lì due o tre modelle a cui aggiungiamo Habana, che risulta imprescindibile. Lei è The Body, la Pantera, la Schiava. Nudo con stile, con gusto. Erotismo. Decadenza. Le dico che anche lei dovrebbe posare molto svestita per quei leaflet, perché deve personalizzare, perché la Casa è Miss Milly.

E alla fine sono esausto.
E mi accendo una sigaretta attendendo l’ira funesta.
“Cena a buffet, camerieri, rinnovamento, bodypainter, pulizie, soldi, soldi, soldi, soldi” dice stanca “soldi e fatica da somari, perché io le ho fatte le feste e lo so che sono distruttive. Però forse hai ragione, è un modo per andarseli a prendere tutti”
“Parti con una cosa semplice, non complicata. Parti e vedi che risposta dà questa novità. Lamentano tutti che l’offerta è bassa.”
“Pezzi di merda”
“Sì, ok, ma se se ne vanno tu sei per cartoni.”
“Bastardi”

Inginocchiata per terra, Haby le massaggia i piedi mentre lei si massaggia la tempia aspettando che l’Oki le faccia effetto. Segue una lunga pausa.
“In quanto tempo potrebbero essere pronti gli inviti fighi?” mi chiede spossata.
“Mezza giornata per il servizio, un giorno per l’impaginazione, tre giorni per la stampa. Di quanti inviti parliamo?” chiedo.
“Un centinaio” mi risponde senza esitazione.
“In una settimana hai tutto, li facciamo in digitale”
“Con che tema partiresti?” mi chiede.
“Maschere. E’ il più elastico. E poi potresti inviare le maschere a tutti, attaccate all’invito, sarebbe fico”
Sorride fiacca e sussurra “carino”. Segue pausa. Si accende la fetida Gauloise e emette il verdetto.
“Facciamo questo tentativo allora”
Facciamolo.
Quando l’Imperatrice chiama, Tazio risponde.

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