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lunedì 14 maggio 2012

Diarietto del week end in brevi appunti ordinati


Venerdì. Primo pomeriggio.
Paradiso.
Arrivo alla Cauntriaus e vengo accolto dalla vista di una Riccetta nuda sull’asciugamano, accanto alla piscina. La raggiungo. Balza in piedi e mi bacia cinguettando sciocchezzine.
Accanto all’asciugamano, sull’erba, giace una borsa hippy con gli specchietti, svuotata, sulla qual sono assiepati: la crema solare, un libro, l’iPod, le sigarette, i Kleenex, il cellulare, le cartine ed il vibratore.
“Ti sei masturbata?” – “Sì, al sole è bellissimo”
Paradiso.
Mi spoglio nudo e mi tuffo in piscina, sotto gli occhi molli della Chiaretta.
Esco dall’acqua, vado a scrollarmi bagnato addosso a lei bollente dal sole, come di rito.
Ma lei si inginocchia di scatto, si aggrappa alle mie gambe e mi prende in bocca l’uccello.
Speriamo diventi un rito.
Paradiso.

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Venerdì. Pomeriggio di abbronzaggio ed annebbiaggio.
“Dove vai?” chiedo vedendo che si alza dall’asciugamano, annebbiata quanto me.
“A fare pipì” cinguetta soave. La blocco per una caviglia.
“Non andare, falla qui” bofonchio cotto dal sole.
“Qui?” ride.
“Sì, dai, non andare” ribofonchio parandomi gli occhi con una mano, trattenendola per la caviglietta sensuale.
“Ok” mormora lentamente, divertita. E si accuccia sull’erba. Mi giro sul fianco e mi gusto lo spettacolo sublime, toccandomi la cappella. Qualche secondo e sgorga lo zampillo dorato, gocciolante e sibilante. Poi mi scivola addosso, cercando i Kleenex, ma la precedo con la mano, la asciugo, la palpo, la masturbo.
“Che due sporcaccioni che siamo…” sussurra baciandomi sorridente.
“Sai cosa mi manderebbe giù di testa Skizza?...che ti pisciassi addosso… un vestitino leggero, niente mutande, Hawaianas ai piedi… vederti pisciare mentre cammini tra la gente… impazzirei… “
“Sei un lurido porco depravato maniaco…” sussurra leccandomi il collo.
“Questo vuol dire che non se ne fa nulla?” chiedo strizzandole le chiappette calde.
“E chi l’ha detto? Lo faccio eccome…” e sento il suo pube sul mio.

E’ sulle questioni importanti che si vede la solidità di una coppia.

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Venerdì. Dialettica.
“Tu non mi schizzi mai in faccia Taz” la testa appoggiata su un braccio, gli occhietti fumati.
“E’ la liturgia di derivazione porno americana che odio, Chiara. Cela in sé un’ostentata umiliazione della donna, grossolana, gretta, senza nessun erotismo, nessuna cerebralità. Schizzi accecanti, soffocanti, imbrattanti. Non c’è seduzione, non c’è niente, solo il ‘toro’ che, uh!uh!, schizza in faccia alla dea che tanta eccitazione gli ha dato e, per questo, va ‘punita’. Non mi affascina, insomma. Lo trovo anti evolutivo”
Pausa.
“A me eccita” sentenzia pensierosa.
“Vorrà dire che rinuncerò alla mia raffinata teoria sull’evoluzione. Uh!Uh!”
“E ci potresti rinunciare tipo, diciamo, subito Taz?” sussurra scorrendo l’indice sul mio avambraccio.
“Assolutamente sì” rispondo in un soffio, cominciando a menarmelo.

E’ dal non arroccarsi sulle proprie posizioni che si vede la solidità di una coppia.

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Sabato mattina. Supermercato.
Trentaquattro gradi e l’asfalto del parcheggio del supermercato odora di bitume.
Carrello, moneta. Mi perdo a guardarle le gambe. E non sono il solo a guardarle le gambe e i piedi.
Canotta blu corta sopra l’ombelico, micromini rosa, infradito con la suolona di gomma nera.
Spesa. Cassa. Parcheggio. Carico. Riporto il carrello. Ritorno.
Seduta sul bordo del bagagliaio, portellone ancora aperto, sigaretta.
Avanzo lento e attraverso per raggiungerla, immaginandomi come la può vedere un estraneo.
La mini diventa un cintura, da seduta.
Il cuore mi salta in gola.
La fica cruda, in primo sparatissimo piano.
Un tizio, con moglie e carrello, a momenti si ammazza per guardargliela.
La Skizza mi sorride divertita.
“Mi si vede?” mi chiede sottovoce, sorridente a mille denti.
“Non si vede altro in tutto il parcheggio” rispondo.
Ride.
“Ah sì?…” sussurra guardandosi in giro, allargando le gambe “distratta”, godendosi le facce.
“Sali in macchina prima che ti stuprino in duecento”
Ride.

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Sabato mattina. Dopo la spesa.
Al ritorno dal supermercato devio sulla provinciale, perché sono in riserva.
Mega distributore nel deserto del nulla, entro.
“Te lo faccio io il gasolio, ho dimestichezza con le pompe” e mi viene da ridere.
Azzero.
“Mi fa il pieno signorina per favore?”
“Solo se poi lei lo fa a me, signore” e mi viene da ridere.
Impugna la pistola e la ficca nel bocchettone. Mette il ferretto. Poi, coperta dalla pompa, si guarda intorno e solleva la microminifantasma e si massaggia la fica. Mi sale la pressione.
“Guardami…” sussurra con un sorriso esaltato.
Si gira, mi mostra il culo nudo, si china e si allarga le natiche per mostrarmi il buchino piccolo e la cavernetta rosa. E ride entusiasta ed eccitata.
Controllo tutto, isterico, macchine che arrivano, benzinai che stanno là verso il gabbione.
Si tocca, si tortura, guarda in giro. E colgo che vuole essere vista, vuole essere colta in flagrante.
Mentre, paradossalmente, quello nervoso sono io. E’ solo che sono terrorizzato di incrociare quattro balordi ubriachi che trasformano il giochino appetitoso in tragedia.
Le dò cento euro e le dico di andare a pagare. Non mi fido di lasciarla qui, è troppo presa.
Ritorna.
Una macchina si ferma dall’altra parte della pompa dove sono parcheggiato io.
Lei apre la porta, solleva completamente la parodia di gonnellina rosa e sale. E spalanca le gambe, mostrandomi la fessura bagnata, con un sorriso pornografico dietro agli occhialoni da sole.
Metto in moto e filo via in una nube di gasolio.
Mi manda in orbita.

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Sabato mattina. Ritorno alla cauntriaus, dopo il rifornimento.
Tetto aperto, finestrini aperti, caldo.
Si toglie le ciabattone e mette i piedi sul cruscotto. Io adoro le donne che mettono i piedi sul cruscotto.
Tra di loro, poi, venero quelle che mettono i piedi sul cruscotto affossandosi un po’ sul sedile per potersi toccare la fica. Tra queste ultime, poi, amo quella che all’improvviso mi dice “Posso farti un pompino mentre guidi?”.
“Resisti siamo arrivati” rispondo.
“Io odio resistere” e mi fa succhiare le dita aromatizzate alla fica bagnata, sudata e pisciata.
Anche io odio resistere. Fortuna che siamo a casa.

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Sabato pomeriggio. Deliranti mollezze annebbiate.
Stesi sotto le nuvole e il sole.
“Mi piace farmi le porre con te, Taz”
“Ah sì? E cos’ha di speciale farsi le porre con me?”
“Beh, intanto non diventi un fattone che parla con le zeta al posto delle esse per zegnalare alla zocietà tutta che lui è alternativo e zi è fatto nacanna. Primo. Secondo perché il cazzo non smette di tirarti come a certi soggetti sfigati che fanno tanto i fenomeni con la porra in bocca e poi ciao, chi si è visto si è visto, sai com’è, colpa delle porre, dovresti saperlo. E poi perché fumiamo nudi ed è sensuale farsi le porre nudi”
“Ho capito. Posso metterlo nel curriculum secondo te?”
“Io ce lo metterei, fossi in te, sì. Almeno, io nel mio ce lo metto: ‘Hobby: farsi le porre nuda con Taz’ ”
“Vedo un gran futuro per te, Skizza”
“Lo so, grazie Taz”

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Sabato notte. Inizio dei temporali.
“Andiamo a scopare sull’erba, fuori, sotto la pioggia?” sorridente ed esaltata.
“Skizza, fa un freddo porco, fuori sotto la pioggia” sentenzio dalla saggezza dei miei quarantadue.
“Ma vààààà” e parte e scende.
La seguo. Apre la porta e esce. Nuda. E va fuori dal portico. Poi si gira e rientra di corsa.
“Dimenticato qualcosa?” chiedo appena rientra.
“Freddadaffrigo” saltellando sulle punte e abbracciandosi da sola.
“Tè?”
“Vodka”
Brava ragazza.

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Sabato notte. Bilanciamenti degli sforzi.
Mi scivola addosso come una pitonessa. E mi lecca la faccia.
“Adesso ti porto nella legnaia, ti lego e abuso del tuo culo sino a domattina” le sussurro sibillino.
Sorride con la bocca aperta.
“E vuoi che ti chiami master mentre abusi del mio culo? O padrone?” gorgoglia sfregandosi su di me.
“Nessun scimmiottamento bdsm, ti prego, mi fa cagare.”
“E se a me facesse godere essere abusata nel culo? Sarei una scimmiottatrice del bdsm e cagheresti?”
“No amore. Tu sei solo una porno cerbiattina in calore che gode con tutto, non c’entri niente con il bdsm”
“Una cagna troia arrapata…” mormora con gli occhi sporchi graffiandomi i capezzoli.
“Esatto…” dico sorridendo a cotanta pantomima porno.
“Perché invece di andare nella legnaia che piove, fa freddo e stiamo scomodi non abusi del mio culo qui, su questo caldo e comodo lettone? Anche fino a mezzogiorno, se ti va.”

Quando piove l’edonismo ha più appeal del bdsm.
A parità di culo, ovviamente.

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Domenica mattina.
“Che merda di tempo” dice.
“Che tempo di merda” dico.
“Torniamo a letto e scopiamo ininterrottamente sino a domani” propone con saggia lungimiranza.
“Approvato”

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Domenica sera.
“Ci siamo messi in pari con le scopate  mancate, secondo te?” mi chiede.
“No” rispondo risoluto, mangiando una bruschetta al pomodoro, vestito di spugna corallo.
“Ah ecco” mi dice concentrata a sfregare l’aglio sulla fetta di pane, con la mia felpa da black block addosso.
Mangiamo e torniamo a letto a scopare. Concordi.

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Domenica notte e pragmatismo.
“Non puoi capire quanto sia contenta di stare qua e di non dovermi sorbire quel viaggio di andata a Londra allucinante e malinconico”
“Non me ne parlare, ne avevo le balle piene, veramente. Uno stillicidio.”
“Martedì mattina torna mia mamma. Domani faccio la servetta con la scopa nel culo e gli tiro la casa a lustro, così quella stronza non mi rompe il cazzo.”
“Porta pazienza” dico da saggio quarantuduenne quale sono.
“Onestamente non me ne frega un cazzo, il che comporta che non ho nemmeno pazienze da portare”
Pragmatica.

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Domenica notte goreana.
“Ah Taz. Domani sera avrei un invito a mangiare una pizza coi ragazzi, posso andarci?”
“Oh, ma Skizza, ma sei impazzita? Mi chiedi se puoi?”
“Mi piace che tu mi dia i permessi…” sorride e mugola molle succhiandomi un capezzolo.
“Ma che cazzo dici? Allora anche io devo chiederti il permesso per uscire martedì sera? Non mi pare sana ‘sta cosa sai?”
“Nooooooo, tu a me nooo i permessi. Sono solo io che li voglio, tu puoi fare tutto quello che vuoi” e mi guarda con gli occhietti luccicanti e io l’ho capita, eh se l’ho capita, l’ho capita da mò, ehbeh, ehbeh.
“La mia kajira, com’è brava la mia kajira…” le dico tanandola e lei sorride a seicento denti.
“Allora facciamo così, kajira, in tema di permessi: da domani potrai masturbarti, ma non hai il permesso di venire sinchè non te lo darò io. Ti piace così, kajira?” le dico accarezzandole la testa, memore di quella fantasia raccontata l’estate scorsa.
“Mi piace molto, Taz, moltissimo…grazie” e sorride.
“Bada che se le kajirae disobbediscono vengono punite” dico inseguendo i fumosi ricordi di Norman.
“Mh-mh, lo so” risponde guardandomi e prosegue “anzi, diciamo che vogliono essere punite”.

E poi dormiamo. Nella mia tenda, a Gor, abbracciato alla mia kajira Skizza.
Cosa può volere di più un Ubar?
Niente.

14 commenti:

  1. se "le porre" hanno un effetto, casomai è quello di fartelo tirare più del solito. imho.

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  2. @slave :D lo so che per te Gor è eresia :D ma la bambina si diverte... che male c'è? :D

    @ganfione concordo. forse è che sa uno non gli tira di suo, l'alibi porra vien buono

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  3. minchia, adesso devo andarmi a vedere cosa sono 'sti kajiri e fuffa depravata varia perché sono il solito ignorante :(

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    1. viaggiatore mi son dovuta informare anche io..
      strano...e dire che il bdsm non è proprio una novità per me.
      bah.

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    2. Mi hai fatto fare una gran risata, Lola.
      [...] mi sono dovuta informare anche io.. strano...[...]
      [...] il bdsm non è proprio una novità per me [...]

      Ma scusa, Lola, ma dove cazzo ce lo vedi il BDSM tra me e la Skizza, tu che sei "pratica"? :D
      E comunque, come certamente avrai approfondito, Gor non c'entra col BDSM.
      E' un romanzo fantasy nel quale, orrendamente e coglionamente, si predica la superiorità maschile.
      Ma è solo fantasia. :D

      TVB

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  4. Tazio, contenta di averti fatto fare un gran risata.
    Non volevo affatto gonfiarmi il petto con quella frase, al contrario.
    Dicevo solo che il bdsm lo conosco, punto, senza erigermi a chissà quale dotta e superiore conoscenza, e dato che te e la skizza parlavate usando cmq parole che rimandavano ad un concetto di sottomissione mi sono chiesta chi fossero ste kajire ecc ecc.
    Una precisazione: ma chi cazzo ha detto che ci vedo del bdsm tra te e la skizza, Tazio?
    Hai fatto tutto da solo.
    Io ho solo detto che mi stupivo di non conoscere ste parole, pur conoscendo il mondo del bdsm, poi, appunto, ho capito che quel romanzo non c'entra un tubo col bdsm, forse proprio per questo ne ignoravo l'esistenza.
    "Ma è solo fantasia. :D"
    Oh, povera cucciola, ma tu guarda, e io che speravo che fosse realtà!

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  5. Daiiiiiiiiiiii Lolaaaaaaaaa, nun fà accussì che m'impressioni...

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  6. ecco, ancora peggio...
    perché di bdsm non mi sono mai minimamente interessato, e ci stava l'ignoranza, ma di fantascienza/fantasy mi ritenevo moderatamente esperto :(

    frustatemi, sono indegno.

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  7. Risposte
    1. se lo facessi te, completamente nudo eccetto un cappuccio nero e un cockring borchiato, assolutamente si ;)

      (però lolita deve stare seduta a guardarci!)

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  8. Avevo precisato ma non l'ha salvato mi sa. Dicevo che il mio era un commento ironicizzimo :-DD

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  9. a guardare e basta?
    e vabbè, mi fomenterò l'ormone a mille e via.

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  10. Perodnalo Lola, è giovane, non sa quello che dice.
    LOL

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