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venerdì 11 maggio 2012

Grazia plena


Ore sei, mi sveglio, tu dormi, mi alzo, vado in bagno, prendo l’accappatoio, il dentifricio e lo spazzolino, scendo, esco, fa fresco, l’aria sulla pelle, sono nudo, cammino scalzo sull’erba bagnata, mollo tutto sul legno del bordo e poi mi lascio cadere nell’acqua gelata della piscina azzurra e mi sento un sultano, un imperatore, un dio, e nuoto, due bracciate, esco con la testa e sento il freddo, mi piace, mi si drizza l’uccello ed esco con la mia spada sfoderata, apro l’acqua della doccia e mi lavo i denti sotto la cascata di spilli gelati e penso a ieri sera.

Cri, cri, cri, cri, cri, cri, cri, è quasi mezzanotte e i grilli sono impazziti, tu mangi e sei un fiume in piena, mi racconti, mi chiedi pareri, sei entusiasta di tutto e ti ascolto, la tua voce mi riempie e mi dà un senso all’esistere, ti verso un bicchiere di vino, che buono che è Taz, continua Chiaretta, voglio che parli, che mi dici, che mi usi per prendere le misure delle cose, perché io ti amo e lo sai, quindi parla, racconta, mangiando, con le gambe accavallate sotto la tavola, con quel piedino che pende sensuale, qui, sotto il portico chic, in mezzo al nulla, cri, cri, cri, cri, cri, cri, cri, sembra d’essere in ferie Taz, sì, hai ragione, cri, cri, cri, cri, cri, poi sparo cazzate e tu ridi, squilli, saltelli sulla sedia inarcandoti come se qualcuno t’avesse fatto il solletico, strizzi gli occhi, ti porti la manina alla bocca, sbotti il riso ed i denti scintillano, la risata ti scoppia in bocca come pop corn al caramello, poi quasi scivoli sulla tavola e mi prendi la mano e mi dici che mai, mai, mai in vita tua sei stata tanto felice, energica, positiva da non sentir la fatica, e di fatica ne hai fatta, che mai nessuno ti ha tanto amata, mai tanto, mai così tanto, tanto di tutto, e ti stringo le dita e ti dico che sono felice a dismisura, ti dico che il mio bilancio emotivo totale di una vita è in attivo, grazie a te.

Cri, cri, cri, cri, cri, cri, cri, cri, domani dormi e poi fai un raid a casa e recuperi roba estiva e non ti dico niente sul fatto che da sabato notte comincerà a nevicare, perché è inutile guastare il tuo stato di grazia ed anche il mio, cinguetti che mi prepari un pranzetto per quando ritorno e ti chiedo come sarai al mio ritorno e con la faccia da porca sorridente mi sussurri “tutta nuda” e mi piace quel “tutta nuda”, mi piace assai e mi alzo, ti giro con la sedia e ti apro le gambe e mi inginocchio e ti lecco la fica mentre mi accarezzi i capelli e mugoli sorridente, a gambe spalancate sotto l’accappatoio di sei taglie più grande di te, spingendo in fuori la fica ispida e sciatta e io la adoro e ti adoro e spero che non passi mai questo periodo di gioia totale e imbecille, perché solo quando si è gioiosamente imbecilli si è veramente felici, solo quando si deve ragionare per poter esprimere i motivi per cui si è felici lo si è veramente, solo quando si sussulta di seduzione immotivata per un ombelico schiacciato si è veramente felici e io sono felice, totalmente felice, felice di farti venire leccandoti rapito la fica, entusiasta di sentirti dire che hai una voglia mannara, orgoglioso di sentirti dire che hai voglia di fare la troia per farmi arrapare.

Cri, cri, cri, cri, cri, cri, cri, cri, ti addormenti serena e fuori la notte è blu e calda e io resto steso a guardarti, adorante, cri, cri, cri, cri, sei tornata e domani, cioè oggi, è venerdì e ci sarà il sole e ci sarai tu e ci sarò io, con te, cri, cri, cri, cri.

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