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mercoledì 31 ottobre 2012

Dialoghetti familiari

"Quanti curricula hai spedito sino ad ora?" le chiedo mentre si toglie lo smalto, a culo nudo, con la maglietta lilla.
"Trentanove"
Considerando che ogni dieci contatti, mediamente, si porta a casa un colloquio, la media papabile è di quattro potenziali colloqui. Quattro colloqui a Londra potrebbero dar vita ad un'opportunità, sì. Bene.
"Ho pranzato con Andrea Icsipsilonzeta oggi"
"Giura!"
"Skiz, perchè io devo sempre giurare? Sono così basso di credibilità?"
"Ma è un modo di dire gnègnègnè. E allora?"
"E allora niente, ci siamo salutati"

Poi mi chiama il Ruggi, poi mi chiama il Costa, poi la chiama la Raffa e ciascuno si isola nelle sue chiamate.
Poi, però, ci si ricongiunge.
"Domani sera è Halloween. La Sara e la gang fanno una festa in un postazzo nell'east side, ti va se ci andiamo?"
"Basta che non mi devo mascherare"
"No, no, è una festazza, non ci si DEVE mascherare"
"Una festazza in un postazzo mi sta benazzo"

E poi ciascuno si fonde nelle sue robette, ma a un tratto avverto la necessità di una conferma.
"Chiara, come la prenderesti se, supponiamo per assurdo, io mi trovassi un lavoretto qui a Londra?"
"Lavoretto tipo pulire i cessi in un Caffè Nero?"
"Esatto"
"Sarei orguogliuosa amaure"
e ride, perchè sa di cosa stiamo parlando.
"E se ci mascherassimo, invece, domani sera?" chiedo.
"Tipo?"
"Tipo io da pittore artista e tu da mia modella"
"Quindi tu vestito da coglione e io nuda?"
"Eh"
"Non mi va che gli amici della Sara mi vedano nuda"

Pudica, mi piace.

Bella 'sta cazzo di Londra, però.

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