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giovedì 18 ottobre 2012

La cena delle merde

"Che fine ha fatto la Nica?" mi chiede il Ruggi arpionando a ripetizione la lattuga nella terrina di vetro dozzinale della Solita.
"Più vista e più sentita" rispondo a bocca piena.
"Bella figa" sentenzia tagliando un pezzo di costata.
"Decisamente" rispondo.
Poi, dopo un po', non resisto alla tentazione.
"Ma tu te la sei chiavata?"
Alza gli occhi, mi guarda dritto e mi dice "Certo che me la sono chiavata. Tu ti chiavavi la Ade…"
E' giusto, inutile nasconderci. Ci tocchiamo gli ani andando a baldracche e poi ci mentiamo sull'evidenza?
"Beh, mi sono chiavato anche tua sorella se è per quello" rispondo riportando il risultato due a uno.
"Non abbastanza, evidentemente" mi risponde cupo, senza fare una pens, riferendosi all'indole fastidiosa della Personaggia.
"Rotture di cazzo?" chiedo telegrafico.
"Sempre peggio. Anzi, Taz, se ti andasse di ricominciare a chiavartela te ne sarei grato, che la ornitocarenza là sta facendo dei danni micidiali."
Ornitocarenza, mi piace il Ruggi, ogni tanto.
"Ti manca la Ade?" chiedo dopo un po'.
Respira a fondo, guardando a destra, la bocca piegata all'ingiù, poi risponde secco: "E' compolessa la cosa" e inforna una forchettata di insalata.
"Il rammarico è di aver sbagliato tutto, di non aver gestito il rapporto in modo che lei diventasse migliore, non so se mi spiego. Ma la Ade degli ultimi anni non mi manca, no."
Triste considerazione la sua. A volte sarebbe meglio che chi se ne va ti mancasse. A quel modo il passato avrebbe una dignità, ma anche qui la cosa è complessa.
"E la Lidia? L'hai più sentita-barra-trombata?" e lui scoppia in una risata a bocca piena.
"Te l'aveva detto la Ade?"
"Yes"
"No, zero, più vista e sentita."

Faccio una pausa, raccolgo la palla, mi pianto a centro campo, stoppo e tiro il mio terzo goal.
"Le piace violento…" e attendo la reazione del mio avversario, che scoppia in una risata e mi dice che era sicuro che fossi andato a tocciare anche là.
Rimessa in gioco, scarto secco, palla al piede e tiro di nuovo.
"Alla Giulia, invece, piacciono altre cose…" e qui parte Tardelli, Tardelli, Tardelli, gooooooooooooool, campione del mondo, campione del mondo.
Mi guarda senza dire niente, le mani sul tavolo con in mano forchetta e coltello. Espressione azzerata che lentamente effettua un morphing verso la faccia cattiva del Ruggi, che quando fa la faccia cattiva sembra proprio cattivo, perchè il Ruggi E' cattivo quando decide di essere cattivo. E poi sibila.
"Troia bastarda… e a me mi infarciva di no piagnucolando che era sposata e intanto si faceva montare da te… son tutte troie p*****o" e io ghigno, fiero delle mie prodezze.
Verso del rosso a tutti e due e continuiamo a cenare, dopo aver dipinto lo sfacelo e lo sfracello di ogni cosa ad opera nostra.
"Siamo stati dei pezzi di merda, Ruggi." dichiaro. E attendo.
"Eh già" borbotta guardando il pavimento, con espirazione sibilante, la mente attraversata da chissà quali pensieri mostruosi.

E a me rosica un dubbio. Una nota debole. Ho usato la forma "Siamo stati", quasi in via d'assoluzione.
Ma, probabilmente, dovremmo dirci che lo siamo ancora dei pezzi di merda.
Bastardi senza senso.

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