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lunedì 1 ottobre 2012

Piccolo inciso

Adesso bisogna che dorma almeno un due orette, però prima vi volevo dire una cosa.
Ieri sera siamo andati a mangiare una pizza in un bel posto e la pizza era pure buona. E così, fatti piedino, confessati le solite sozzure indecenti e mi viene spontanea una domanda da farle.
Una domanda semplice, lineare, quasi banale.
"E i tuoi?" chiedo con tre parole apparentemente noiose.
I suoi. Già.
Beh, papino è a Shangai e chi lo porta indietro più, specie considerando la Troiamadre.
La quale si è stabilita a Roma, perché qui "è uno sfacelo deprimente". Mamy a Roma, Papy a Shangai, Bimby a Londra. Una famiglia in cloud, potremmo dire.
In cloud sì, ma con download natalizio, che la Troiamadre sta già pianificando una mega family reunion a Borgoverde, tutti presenti, non si accettano scuse, perchè Mamy se c'è una cosa che ci tiene è il Natale in famiglia. Di tutto il resto non gliene chiava un beneamato cazzo, ma il Natale non si tocca.

"Così mi stai dicendo che se hai qualche giorno di ferie a Natale te ne vai a Borgoverde?"
"Non ci ho ancora pensato, a dire la verità, ma mi farei strappare le ovaie piuttosto che andarci. Le falsità mi disgustano"
"Ma gliel'hai detto del rinnovo di tre mesi venerdì?"
"Sei pazzo? Vuoi che mi caghi il cazzo dicendomi che era ovvio che non mi avrebbero assunta e che invece che genio che è la figlia della Mariasole e minchiate simili? Sono cazzi miei, lei sta a Roma, io ho la mia vita."
"Quindi non sa nemmeno di noi"
"Assolutamente no, zero, nada, niet, nisba, nothing, non voglio commenti di alcun genere su di noi, anche se fossero una pioggia di felicità"


"Andiamo al caldo a Natale, allora"
Mi guarda. La guardo.
"Non c'ho una lira Taz"
"Ho detto andiamo al caldo a Natale, non ti ho chiesto se c'hai una lira."

E sull'onda entusiastica del pensiero di una vacanza caraibica al Club Orient di St. Martin le descrivo il piacere di essere tutti nudi sulla spiaggia la sera di Natale e le notti stellate e il pollo in diecimila maniere e io e lei e Gesù Bambino e che bello, ma lei sorride triste.

"Cosa c'è?" chiedo.
"C'è che mi sento in difficoltà Taz. E la macchina e la casa e la vacanza, io non mi sento a mio agio Taz, perchè è troppo"
E allora prendo un seria considerazione il suo punto di vista e le spiego.
Glielo spiego con chiarezza inequivocabile.
Io non ho comperato un'automobilina a una che aveva già un'auto, io non partecipo alle spese di affitto di una casa a Chelsea con una che già stava a Notting Hill, io non sto "regalando" a lei una vacanza. No.
Io voglio solo che lei raggiunga il minimo sindacale per puntare al massimo come farà prestissimo. L'automobilina serviva a muoversi, la casa a vivere, la vacanza servirebbe a tutti e due per prendere un po' di meritato fiato. Qui io non compro nessuno e lei non deve sentirsi in difficoltà, perché quel poco che faccio lo faccio col cuore e non mi va un cazzo di monetizzarlo, perché il vero costo lo pagherei a non farlo.

"Perchè mi ami Taz?"
"A saperlo. Però va che ti amo da impazzire" e le si imperlano gli occhi di lucido.
"Ok" dico "Natale a Londra, nella Casa dei Puffi, ma nudi." e faccio gli occhi da Psycho e lei ride.
Poi mi prende la mano e mi dice "Ovunque vuoi" e io mi sento sciogliere.

La felicità mi fa una paura porca, sappiatelo.

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