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mercoledì 7 novembre 2012

Così facile che è praticamente impossibile

Ho pranzato con Roy. Non lo vedevo dal 1651 ed eravamo negli States. Sapevo che era qui e sapevo anche che dopo essere transitato sotto le grinfie di alcuni mostri sacri si era rotto il cazzo e aveva aperto da solo. Roy è sorridente, con quei baffetti da topo e qui denti bianchi e grandi da pantegana. Gli ho vuotato il sacco sul tavolo, ci ho messo un'ora e più.
Lui mi ha ascoltato e alla fine mi ha chiesto dove fosse il problema.
"Vuoi lavorare qui? Lavora con Roy, è facile, non c'è problema. Roy and Tazio. E poi sai come funziona, non occorre che te lo spieghi io. Perchè anche questo è facile: trovi il cliente, lo prendi, lo porti dentro, progetti la campagna, la realizzi, prendi il 50% e sei felice e ti compri un gelato. Facile. No?" e sorride.
Poi mi tende la mano, me la stringe, siamo soci formali.
Io e Roy.
Certo.
Adoro le cose impossibili, sono a posto.

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