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martedì 25 dicembre 2012

Survivors

Vigilia e io vigilo, in mezzo all'orda carnante della famiglia formato famiglia che squittisce in dialetti e cadenze diversi e non è infrequente che, d'un tratto, vi sia una voce che sovrasta il volume e pronuncia un frammento di frase sumera che scatena il boato di risa e io mi interrogo e mi pongo un problema, un problema naturale per uno scienziato del mio calibro: dato il numero di femmine presenti, applicando la formula statistica di Bonzerrol-Kooldesack, quante cazzoforestierodipendenti vi saranno in questo soave e sacrale e sottile ed elegante consesso natalizio? Forse la zia laggiù? Forse la Troiamadre? Forse quella giovanissima e carinetta parente nonsocosaenonmiricordocometichiami che ce l'ha stampato sulle labbra che, a quel punto della serata, anzichè suggere la crema chantilly assieme al pandoro, ella suggerebbe sborra calda, magari sempre assieme al pandoro e la mia ordinata ed organizzata mente scientifica plana sul Natale dell'anno scorso e così, in un sussurro lieve nell'orecchio della mia Puttanellanatalizia, descrivo sottovoce la ricetta taziale per il Natale e lei si gira a guardarmi a centosette denti splendenti che manco col Binacacontrol degli anni sessanta e mi dice che asssssolutamente lo vuole, che mi vuole assolutamente vedere nudo che chiavo il pandoro e ci sborro di dentro e lo vuole assolutamente mangiare, magari accompagnandolo ad un buon bicchiere di mia Urina Millesimata ed io sono fiero del livello di folle depravazione che ci ammanta ovunque e mi sento eccitato e le dico che sarebbe bellissimo se si potesse pisciare addosso lì a tavola e lei mi risponde che lo farebbe con estremo piacere, se solo a) potesse masturbarsi dopo e b) se avesse un cambio e la cosa bella è che gli altri, nel marasma vociante, ritengono che noi si parli da colombini tubanti di cosette romantiche.

Non mi ha cagato nessuno per tutta la sera. D'altra parte le tasse non piacciono a nessuno ed io ero la tassa da pagare per avere la Chiara al desco e quindi mi si paga, ok, ma da lì a fare pure i simpatici ce ne passa e li capisco. La Troiamadre non indossava calze e calzava scarpe Casadei di vernice nera e bordott, che pezzo di porca, chissà se sotto c'aveva quel tanga nero che io so, quello col filo che le si ficca sicuramente tra le labbrone sfibrate, me la farei di sicuro, me la farei nel culo sulla tavola, annusandole i piedi e mi scopro indurito e così smetto d'osservarla, non merita una mia erezione. Papyshangai deve essere stato sedato dalla Troiamadre, dato che aveva stampato un sorriso inebetito che peggiorava con il progredire dell'assunzione di vini di diverso colore. Fortunatamente ha reagito ed ha interagito a lungo con la Chiara, che era poi lo scopo fondante di questa trasferta dimmerda.

E poi, finalmente, si è approssimata la mezzanotte santa.
"Voi non venite a Messa?" - "No mamma partiamo subito" - "PARTITE?" - [Oooooh parentale diffuso] - "Sì mamma, domattina dobbiamo essere dai parenti di Tazio" - "Mh". Certo, i miei parenti, se ce ne avessi almeno uno, sarebbero qualitativamente meno kewl di questa mandria di rincoglioniti, è ovvio.

"Tu potresti rimanere e va lui, però" sentenzia stizzita davanti a me, come se io non esistessi al mondo e si parlasse di una mossa di Tetris. Non reagisco, non rispondo, accetto persino che, nel momento in cui mi sono addressato per farle gli auguri finali lei, stringendomi la mano, si girasse a parlare con qualcuno dietro mollando immediatamente la presa ed unendosi all'ennesimo divertentissimo racconto di quella serata fantastica che ho capito cosa vuole dire famiglia.

***

Non c'era l'anima di un cazzo in autostrada.
Io non sono uno di quelli che vuole il macchinone, lo sapete benissimo. C'ho questa per una serie di motivi non dipendenti dalle mie scelte e dalla mia volontà di averla. Però devo dire una cosa sincera, anche se mi inbruttirà borghesemente.
Dopo aver sofferto il pene dell'Inferno conficcato in un orecchio per tutta la sera, viaggiare di crociera a 225 Km/h nel silenzio totale, con Vivaldi di sottofondo e la Chiaretta addormentata a fianco, sobrio, che sono andato ad acqua tutta la sera, mi ha dato un senso di fuga rigenerante che non sospettavo di poter provare.

La Chiara ha avuto quel che desiderava, cioè vedere e chiacchierare con Papyshang.
Sono soddisfatto.
Ora non mi rimane che medicarmi i coglioni feriti, ma c'ho un'infermierina di là che dorme che sono certo mi aiuterà.
E poi devo preparare il Taziopandoro alla crema sborrilly.
Buon martedì a tutti, amici carissimi, siate felici e provate a coppie la mia ricetta.
Vi rinfrancherà.

4 commenti:

  1. La prossima volta, semmai ci sara', scippa le scarpe della troiamadre. Le usiamo :-D
    B.

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    1. Guarda, amatissima B, ci potrebbe essere una prossima volta SOLO per scipparle le scarpe.
      Sarebbe un bel passatempo, per noi due, quello di trastullarci con quelle meraviglie usata a pelle.

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  2. Solo ora realizzo. Dopo la rilettura. Vivaldi, Taz. Vivaldi.
    B.

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