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sabato 5 gennaio 2013

Aperitivazzo

C'è il sole, c'è la piazza, c'è la gente, c'è la ressa, c'è la messa, c'è il Tazio Superstar in versione Belledannato, c'è la Carla di lana vestita che mi fa venire in mente che è la lana che copre, ma è la penna che sveste e mi chiedo la Bella Giuliazza Porcazza Arginazza che cazzo di fine del cazzo avrà fatto, ma poi ragionevolmente me ne chiavo e mi concentro sulla Carla che non è male e no e no e no, anche se strategicamente s'è paludata in una guisa tale da scoprire solo le mani e la fazza, ma secondo me è una bella porcazza, ma poi già lo so, per averla letta nella chattazza e ammirata nelle fotazze di Facebook e quel che mi piace è che, nonostante le rivelazioni pornografiche della notte precedente, la Carlazza è a suo agio e ride e scherza e, a parte gli scherzi, è persona piacevole e per nulla impiccata a cazzate e mistificazioni pietose, lei alla notte c'era e che male c'è.

Cosa bevi? Quello che bevi tu, io bevo un Americano, allora due, due Americani Olly, ma senti e allora? E allora niente, tutto bene e sorride e mi guarda con quei begli occhi verdi e mi chiedo come mai l'ho risparmiata, al liceo, come bersaglio di sega e non lo so, forse trasudava sfiga, chi lo sa?, però oggi mi pare che trasudi figa e c'ho voglia di esplorarle lo sfintere stasera che, tra l'altro, mi consentirebbe dei bei risparmi, perchè l'andare a troie costa, di riffa o di raffa e poi alzo gli occhi e la vedo laggiù, la Raffa, ma lei non mi vede e penso al ticket che le ha lasciato la Chiara e mi dico che devo farmi un nodo allo scroto e ricordarmi di coltivare la bella porchetta saffoamica del mio amore che, onestamente, tra la Carla porcagee e la Raffa youngslut prenderei la seconda, specie considerando che l'articolo lo conosco e non è male per niente, no.

Ma sono un signore e al momento c'ho qui la Carlazza, coi suoi bei capelli biondo ramato taglio boy che sta davvero benone e mi chiedo se c'avrà lo smalto su quei piedi che li trovo davvero aggraziati dalla fotazza di FB, ma poi mi faccio un richiamo formale, perchè m'accorgo che la Carla mi sta parlando ed io ho aperti, contemporaneamente, i task Raffa, Nadine, piedi, chiavare, Chiara e tette Olivia che con soli otto giga di ram mi hanno escluso l'audio e questo è pericoloso, così chiudo la finestra Olivia e Raffa e riesco a sentire l'intonazione della voce e posso cogliere quando cadono i punti di domanda e però è pericolosissimo e allora attuo la manovra di recupero d'emergenza tangosedici e d'improvviso, così, per spezzare l'ignoto del suo discorso che ignoro, le poggio garbatamente la mano sulla sua e esordisco con la strambata "Scusa se ti interrompo, Carla, ma quello là, quello col cappotto grigio, non è mica il professor Andolfati?" e getto la Bella Signora nel panico della consultazione archivio mnemonico e quindi partenza! "Andolfati?" - "Massì, ma te non ce l'avevi mica?" - "Andolfati, Andolfati… no, ma cosa insegnava?" - "Matematica" - "No, io avevo la Santini" - "Ahhh giusto, che te eri in C" e il mitico Andolfati, professore mai esistito ed inventato trenta secondi prima sposta il baricentro, ci inviluppa nel mix ricordi che io farcisco di dettagli inesistenti, ma utilissimi a spingerla al massimo della concentrazione, dimenticando quel che stava dicendo e che io, come di consueto, non stavo ascoltando.

Pericolo superato, Tazio uno, schizofrenia zero.
Poi impugno la conversazione ordinando altri due Americani e si brinda e "senti, stasera?" e lei sorride con lo sguardo periferico su piazza tinto di porca divertita e poi mi guarda sbattendo i verdi fanali e torna a dirmi "stasera?" che io ripeto con aggiunta pacata "sì, stasera?" e sorseggio l'Americano con lo sguardo alla Clooney e lei sorseggia  e appoggia il bicchiere sorridendo e dice "sì?" della serie avanti Tazio muovere culo, vediamo come sblocchi la situation e io con serietà, sistemando il bicchiere, annuncio solenne e dannato "alle venti e trenta passo a prenderti a casa e ti porto in un posticino tranquillo dove fanno una tartare da segno della croce" e lei mi dice "ok" e sorseggia e poi, dopo garbata pausa, mi chiede come conto di raggiungere casa sua ed io rispondo in auto e lei ride e mi rammenta, sempre molto garbata, che ignoro il suo indirizzo ed ha dannatamente ragione.

Ed allora me lo detta, divertita.
Me l'ero sfangata con l'Andolfati, non dovevo cadere su questa sciocchezza.

Venti e trenta.
Carlazza.
Tartare.
Giochi sudici.
Gratis.

Olè.
Tazio Superstar.  

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