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martedì 15 gennaio 2013

Fin qui bene, direi

Bonsuar.
Da che parte comincio? Comincio a cazzo che è come mi viene meglio.

La sovrapressione italiana comincia a premermi il culo: mailacce, una telefonata in cui la Betta mi comunica forti malumori del Loca, tensione, perfetto. E' quello che ci vuole, perchè io oramai ho deciso: io voglio mollare l'agenzia e farmi una spadellata sontuosa ed untuosa di cazzi miei.
E fin qui bene, direi.

Sto appolpettando il mio esplosivo ritorno, sono uno specialista nel far girare i coglioni sino all'isterismo, ho una certa autostima in questo.
Certo che se potessi appolpettarlo anche con qualcosa di realmente concreto impiantato qua a London, male non sarebbe.
Pagamenti all'Italy zero spaccato, tutto tace, d'altronde nessuno sposta l'ano per andare a disturbarli e per quelli è macarena da mane a sera.
E fin qui bene, direi.

Ma in tema di zeri spaccati e, nello specifico dello spacco dei medesimi, vi sarà di ameno conforto sapere che si è spaccato un tubo dello scantinato e ci ho lavorato sopra tre ore e mezza nell'acqua e nell'umido e nel buio, ma adesso non perde più. Domani arriva il plumber, gli darà una saldata o farà il cazzo che vuole, tanto ho già avvisato la padrona che non caco una lira, che veda un po' lei.
E fin qui bene, direi.

La Sheera non è figa, ma è sensuale ed arrapante e mi muove turpi pulsioni da animale rabbioso e temo che non riuscirò di evitare di tentare di entrarle nei sacri buchi, anche perchè la ragazza non mi pare una di quelle che se la tengono stretta come una Croce di Betlemme, a giudicare dall'anda slandrazza da uccelaia compiacente. Sfortunatamente non sono ancora riuscito a prendere visione dei suoi piedi ignudi, ma non mi pare sarà una missione impossibile. Contemplo anche, con una certa serenità, l'ipotesi di chiederglielo direttamente, poichè avverto una vibrazione scrotale da rabdomante troiale che mi dice che la bella indianina non farà molte storie.
E fin qui bene, direi.

La Skizza Troiona ha avvisato la Sara che sono qui e costei, solerte come tutte le Zoccolone dalla Fica Cannibale, non ha esitato a contattarmi, mentre ero nella bagna come un palombaro sovietico, per invitarmi stasera al pub. Che nel suo caso si scrive pube, poichè l'invito mi pareva più che altro indirizzato verso quello specifico luogo pubblico o, quantomeno, non così privato.
E fin qui bene, direi.

Mi sono fatto rimbalzare per sei volte al telefono da coloro che dovevano rappresentare la fulgida svolta della mia torbida vita ed ho capito, poichè anche io dopo sei volte ci arrivo, che sono stato spazzaturato e sono filed under "Who cares of this dumbass?". Dopo un momento di nervosismo in cui ho preso a calci un orrido oggetto ornamentale di una durezza pari all'uranio impoverito, ma quantitativamente inferiore solo di poco alla sua bruttezza, procurandomi un dolore lancinante che non saprei dipingere, ho saggiamente ripiegato su un salomonico vaffanculo voi e la vostra stupenda ed irraggiungibile società mondiale di merda.
E fin qui bene, direi.

Per cui, seppure sparpagliatamente confusi, i fatti salienti di questa giornata di merda si esauriscono.
E fin qui bene, direi.

Rimane la speranza di lordarmi il cazzo con la tenera merda del culo della Sara, oppure di venirmi nelle mutande senza toccarmi, ma solo guardando gli indiani piedi della slandrona dalla pelle ambrata con cui convivo. Viceversa, se questi piani raffinati non trovassero luogo a procedere, mi recherò nel buio di alcuni parchetti secondari, gran bene descritti in quelle evangeliche guide che ho scovato su Internet, in attesa di qualche signora dai costumi inesistenti che ama suggere volatili ignoti dinnanzi agli occhi dello stimabilmente  pluricornuto marito. Al massimo ci si tirerà di bocca tra noi segaioli del buio.
Ed anche fin qui, tutto bene, direi.

Vi aggiorno, bamboli, qui va tutto che è na crema.

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