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venerdì 1 marzo 2013

Giovedì 28 febbraio

Chiamo la Aledellapale e gorgogliamo ammorbate sozzure sottovoce con risate eccitate. Ecco l'odore di suina che mi mancava, la bava, il muco, il sudore che imperla.
Di sera accoppiarci come bestie risulta molto difficile, ma di giorno e in particolare a una specifica fascia del giorno, che spazia da mezzogiorno alle tre, l'accoppiamento è sicuro come l'aria che si respira, perchè Testadiparacarro a quell'ora si fa fare i massaggi medici per le ernie e poi l'idromassaggio e poi e poi e poi e poi va con una trans, diciamocelo.

E anche io in quell'ora oggi, vado con una troia, la sua. Chiusi a chiave nello stanzino dei materassi, che a sua volta è accessibile dalla stanza principale dei bastoni anch'essa chiusa a chiave, mi chiavo questa abbronzatissima topa puttana che mi fa allargare persino il buco del culo da quanto mi fa tirare il cazzo. E qui è industria maialaria, maialificio, altro che tantra, qui è dialogo sozzo e colpi di maglio di cazzo nella fessura deforme, qui sono denti sfavillanti in sorrisi di godimento profondo, di delirante e divorante piacere NEL METTERE LE CORNA, ah che delizia. "Quanto godi, troia, a mettere le corna a quel coglione?" grugnisco aggressivo mentre mi saltella sul cazzo in tutto il suo splendore muscolare "DA MORIRE…" grufola strizzandosi le tettine e io incalzo con un catarroso "TROIA" a qui lei aggiunge unn "SIIIIIIIIIIIIIIIIIII'"  a mille 'i' e poi, appreso che il registro dona piacere, intarsia un delicato ricamo fatto di "Dai, porco, aiutami a farlo CORNUTO, aiutami a farlo BECCO!" e io l'aiuto sì, ci mancherebbe, sono un gentiluomo.

Poi mi si infiamma sul polso il marchio di Eros e nitrisco "IFIX TCEN TCEN" e la giro allungandoglielo nella merdolina calda e vellutata e lei morde il materasso sbavando e dichiarando solenne con voce da esorcizzanda che nessuno, ripete nessuno, la fa godere nel culo come la faccio godere io che sente la scossa sin in mezzo ai capelli.
Le sborro in faccia come da richiesta, ci ricomponiamo e andiamo di là dove TUTTE sanno che stavamo chiavando e anche questo sa un po' di deiezione suina e mi piace.

Ci accomodiamo al corner del relax, sorseggiando un caffettino e chiedo "Sera zero, quindi" e lei mi dice "Sì, zero, a meno che non è fuori città per lavoro. Te quanto resti?". Quanto resto, quanto resto, boh, non c'ho ancora pensato, molto dipende anche da quando la Holga torna a Parigi dal Belgio.
E così mi accommiato dalla gentildonna e penso che stasera, però, una capatina al locale della Adelicaona potrei pure farcela, sì.

1 commento:

  1. Il grido di SuperSex se non sbaglio, solo pochi noi buongustai lo conosciamo. Noi over 40. Bella 'zio. Bentornato !!! GQ

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