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venerdì 12 aprile 2013

Venerdì Tazio??

Sono qui nel mio ufficio al 9 piano di Casablanca, sede marocchina della Tazietti&Tazietti s.a.
Sto lavorando sodo ad alcuni punti, smazzando fogli e facendo conti. D'improvviso il parlàfono fa pirulì.

Skiz "Ciao stas se vuoi prendo TGV e vengo Paris come 6 messo?"
Taz  "Ciao nn sn Par"
Skiz "E dove 6??"
Taz  "Casablanca"
Skiz ":D :D 6 andato a fare zac? spero di no :D :D"
Taz  "nn scherzo sn ver qui"


E da questo mio ultimo dottissimo text, non ne sono seguiti altri. E così ho potuto ridedicarmi alla pianificazione finanziaria della mia fuga verso la bocaficaculo di cioccolata odorosa. Sì, perchè se faccio l'adventurer in hotel a sei stelle, pranzando alla francese, bevendo Chateau Margaux e champagnini vari, devo mettere in conto un 2.000,00 euri medi alla settimana al netto dei voli e 'sto fatto renderebbe assai breve il mio cammino. Senza contare che non ho speso, ad ora, nemmeno un euro a troie, cosa assolutamente anomala ed irripetibile.
E così spulcio, guardo e leggo e il parlàfono fa pirulì.

Skiz "Mi dici 6 vuoi ke prenda tgv o no?"
Taz  "sn a casab veramente nn sn a par. se ero a par sì ma sn qui"
Skiz "vaffanculo"


Ok. Vedrò di accontentarla non appena possibile.
Che intanto ci vada lei a tenermi il posto.

Quindi la faccenda va articolata con parsimonia. Potrei, ad esempio, sbaraccare da qui lunedì, o domenica e cercarmi una pensioncina con l'aiuto di Massoud. Sono certo che si può stare dignitosamente spendendo a notte un terzo come minimo di quello che spendo qui.
Ma non faccio a tempo a condensare il pensiero sublime che pirulì di nuovo.

Monique "Ciao caro, sono terribilmente dispiaciuta ma i nostri piani per la serata saltano perchè sono stata invitata da colleghi a una cena d'addio in mio onore. Quando rientro in albergo ti mando un text e se sei sveglio e hai voglia beviamo qualcosa."
Taz "Non ti preoccupare, facciamo come hai detto"


Stasera si va a troie nella medinaaaaaaa, yuppie!

Allora, ricapitolando con un luridissimo sorriso.
Chiedo a Massoud una sistemazione low cost e poi potrei crearmi una sorta di schema che potrebbe, ad esempio, essere fatto così: arrivo nel luogo nuovo e mi trovo un albergo number one, da cui fare base per esplorare e capire e trovarmi nel giro di max due giorni una sistemazione low cost. Mi sembra ragionevole come metodo, credo.

Drin drin drin drin. "Squinzy" "Squinzy" "Squinzy".
Rispondo.
Un boato in un imbuto mi travolge il timpano. Va e viene. Preferisco quando va, a quando viene. Capisco poco dell'urlato complessivo, ma ironia della sorte, la disturbatissima conversazione dall'imbuto oceanico lascia ben distinti e ben scanditi: "Pezzo di merda" "figlio di puttana" "ne ho i coglioni pieni" "pazzo" "vaffanculo" e, dopo alcuni minuti meravigliosi in cui ho tenuto il parlàfono a dieci centimetri dall'orecchio, senza dire nulla, ho udito il classico ed arcinoto perentorio "Non hai niente da dire???????".
Vi ho riflettuto qualche secondo, prima di rispondere. Perché io sono così, sono riflessivo, cosa devo fare?
E poi ho detto.

"Scusami Chiara, starei ore a parlare con te, ma non vorrei fare aspettare l'Emiro del Qatar per il tè, ti richiamo dopo, salam alayk" e ho chiuso.
Che carattere, accidenti.
Abbinamento suoneria silenziosa a Squinzy.
Fatto.

Allora, dicevo.
Teoria del doppio step: si parte dal lusso per individuare il nice price confortevole. Funzionerà? Boh. Chi lo sa? Chi lo saprà? Io per certo lo saprò. Bene bene bene, quindi cominciamo a pianificare Dakar, che drin drin drin drin. Comincio a essere sovrassaturo.
"Ruggi" "Ruggi" "Ruggi" "Ruggi". Rispondo.

"Vecchio puttaniere quante papere hai sventrato nell'isolona del ficcaficca?" e ride come il coglione che è.
"Ad eptazzeffe, vecchio satrapo pederasta culattone" e rido come il coglione che sono.
"Oh, ieri sera mi sono rimorchiato un bocconcino a Bologna… da bava alla bocca" e io penso alla solita troia russa, ma invece no.
"Venezuelana, due metri e mezzo senza tacchi, due tettine da svenimento e una becca sotto lunga come un braccio" e ride ride ride e io rido rido rido rido.
"Mi brucia ancora il culo!!!" e ride ride ride ride e io comincio a dirgli che lo sento malissimo, perchè il roaming alle Canarie fa schifo. Al che lui cava un bestemmione e mi dice "MA SEI ANCORA LI'???????"  e ride ride ride e io chiudo chiudo e spengo il telefono.

Ebbasta.
Eccheè?

Venerdì fa pesce, non Tazio. Cazzomerda.
Ricominciamo a riordinare i punti: step, viaggio, Dakar, troie stasera.
Echeccazzo, lasciatemi lavorare, sfaticati.

Dunque.

7 commenti:

  1. Ciao, alcuni miei suggerimenti turistici da turista normale, quindi no puttane, no puttani, sì fumo.
    Il Marocco come hai visto è facile e i marocchini sono tranquilli, con le stesse cautele che useresti a Campobasso puoi divertirti in tutti i modi che vuoi, star bene e spendere molto meno che a Campobasso.
    Per andare in Senegal, se hai tempo, la cosa più figa in assoluto è la macchina; il marocco del sud - o west Sahara - è pazzescamente bello, se ti piace il deserto, e assolutamente sicuro; la strada è una, tutta dritta, asfaltata e pochissimo trafficata, la potresti fare con una smart; la Mauritania, invece, è ancora più bella ma la "botta" di uno dei paesi più poveri del mondo te la porteresti dentro per sempre; puoi voler scappare dopo due ore o fermarti due settimane; se riesci a entrare in senegal senza che alla dogana di Rosso i doganieri ti rubino anche le mutande, è incredibile passare in cinque minuti dal nord africa, anche come fisico degli abitanti, all'africa nera.
    Ed è tutta un'altra cosa, non ci sono cazzi.
    In senegal, i bianchi sono pochi, e se esci da Dakar o da quei tre o quattro posti da turisti, ti perdi davvero in una marea nera; i senegalesi sono gentili e cortesi, anche se sempre a caccia di soldi.
    I senegalesi - e le senegalesi - sono di due razze: al nord, sono in maggioranza di un'etnia incredibilmente bella: sono nerissimi, altissimi, magri, muscolosi, eleganti e sensuali; al sud, sono più piccoli, tozzi, con lineamenti più "negrodi" e i generale molto meno belli. A Dakar trovi un po' di tutto.
    Passando il confine di Rosso, in poche ore arrivi a Saint Louis (sèn luì), cittadina coloniale, con l'hotel dove dormiva saint exuperì e locali dove per pochi euri compri un fumo fantastico - in Senegal ne producono a tonnellate, e di ottima qualità - e le "gazelle", le ragazze, che tolgono il fiato.
    Per esperienza personale, le gazelle ti offrono compagnia per la notte a prezzi - trattabili - davvero economici. Io, non ho mai verificato la qualità del servizio.
    In conclusione, Taz, se vuoi perderti, o ritrovarti, metti la prua a sud, fatti trasportare dalla strada, mettiti in coda alle dogane, fatti ricatare ad ogni posti di blocco, corrompi poliziotti, doganieri, benzinai e spacciatori con due euro e, in generale, lasciati portare dall'africa.
    Cazzo, che invidia, che nostalgia.
    Bònne route.
    Hip.

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    1. CChe commento meraviglioso, Hip. Mi ha agitato come se mi fossi fatto di metedrina. Però devo essere sincero: io da solo non me la sento di infilarmi per 2.665 chilometri nel Sahara, attraversando la Mauritania e passando poi in Senegal. E' un'idea che mi mette una voglia di farla pazzesca, ma non me la sento. Mi vorrebbe un fidato compagno di viaggio. E lo troverò, perchè è una cosa davvero affascinante.
      D'altra parte potrei cominciare spostandomi da Dakar a Saint Louis in auto e vivere a Saint Louis per un po'.
      Fumo e gazelle, cos'altro potrei volere dalla vita.
      Grazie ancora, sia di leggermi, che di avermi scritto un così bel commento.

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  2. Tazius ma se veniamo tutti lì, noi, e facciamo quattro chiacchiere e una maxi orgia tutti noi che ti seguiamo, e ti tiriamo un po' su, c'è una selezione naturale fantastica, è la svolta :-D l.

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  3. Se solo un quarto tu di quel che dici, corrisponde, anche lontanamente alla realtà..cazzo che invidia! :-)

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  4. Ad ogni modo hai la mia stima e la mia benevolenza. Smack. Zeddy

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