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giovedì 26 marzo 2015

Giornate mitteleuropee e calabroni amici

Good morning Vietnam, stamattina mi faccio proprio i cazzi miei, che ieri è andata come è andata. Sveglia ore 9:00, raggiunto Humble Brothel ore 10:00 dopo colazione, dove mi trovo la Gema (che invece si chiama Romilda) che vestita di tutto punto era stata cooptata per il colloquio taziale che ho fatto durare mezz’ora con toni del tipo “dai Romilda mettici inpegno, pat, pat” e poi arriva il Costafrate con quel coso americano rivelatosi un GMC Yukon che mi dice “mond” dal finestrino aperto con i RayBan a specchio e io mond, che poi partiamo a razzo direzione Nürnberg sul far delle undici e ventiquattro.
Non so se abbiamo percorso la distanza con le ruote aderenti al suolo o con i sottosospensori magnetici di classe B Pheta, ma sta di fatto che, chiacchierando amenamente (si fa per dire perchè io non è che adori le velocità che superano quella dell’iperspazio) siamo arrivati in Germania alle ore quattoridici e quarantadue.
Lì ci aspettava un altro calabrone amico del Costa, s’è fatto del gran chiacchierare in una saletta riservè di un ristorante molto moderno e molto ficoultrawow di proprietà del calabrone, con delle fighe da conversione di San Paolo Apostolo che ci portavano da bere e da bere e da bere e da bere e da bere sino a che non s’è fatta l’ora di cena che, scherziamo gumbà?, siete ospiti miei e siamo riusciti ad alzare i nostri regali culi dal ristorante kewl alle ventitre e sedici, per fare rientro alle tre e quattro minuti passate del mattino, momento in cui il Costa è andato a dirigere  l’Humble Brothel come un bravo direttore da circo e io mi sono ritirato nella mia pseudosuite solitaria, segnata romanticamente dal tempo, per un doccione rigeneratore.

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