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venerdì 22 maggio 2015

I Miei Migliori Amici

I raffinati e vertiginosi sandali sexy argentati con le cinghiette impreziosite di pietre dure giacciono abbandonati esanimi sul legno vissuto del mio bel pavimento vecchissimo.
I bei piedi nudi, importanti, erotici, lunghi dalle dita lunghissime e nodose, baciano scalzi la nobile pelle del DivinDivano, mentre la Giraffona Porno incrocia alla Sioux le lunghe gambe, inguainate dagli epidermici pantaloni bianchi a tubo.
La casacca pseudo indiana cade scoprendo la nuda spalla, evidenziando la presenza di un reggiseno senza spalline al di sotto della medesima.
La chioma corvina lucidissima e lunghissima scivola ovunque, mentre le mani inanellate tintinnano di braccialetti charms Pandora, ungendosi di  pezzoni di pizza millegusti strappati alla bruttabestiaway ed un anello di forma nuziale orna irresistibilmente sensuale il pollice destro, mentre la pioggia picchietta il picchiettabile.

Perchè la Kikka è lì con me, segretamente, con così tanta leggiadra disinvoltura, saturando l’aria della mia casetta col suo profumo asperso con euforica abbondanza faraonica in ogni suo dove?
Il motivo è stupendamente semplice: perché con Virus-Ceccherini lei si rompe i coglioni, perché lui la caga pochissimo, così tanto impegnato di lavoro, sport e amici e cene e mille  e mille altre cazzate idiote e lei si annoia, annoia, annoia, annoia e allora ecco perché mi ha fatto piedino sotto la tavola, un po’ perché era evidente quanto anche io mi stessi annoiando, un po’ perché ho le gambe ultra sexy, un po’ perché è da una vita che le piaccio tantissimo, un po’ perché fare piedino le fa venire voglia di sesso subito.
Non fa una grinza.
Il ragionamento è acuto, adulto, maturo e meditato. Solidissimo e inossidabile.
E pensare che io, stolto essere buffo, facevo fatica a riconoscerla per strada, nonostante sia una figa da Gran Premio e la morosa di uno dei Miei Migliori Amici.

“Ma Kikka scusami se mi faccio i cazzi tuoi, ma se ti scassi così tanto la fava, ma perché non lo mandi a cagare e ti fai la tua vita serena e libera?”
“E boh, ma tanto io faccio lo stesso quello che mi va, sai?”
“Sì, lo vedo, capisco. Ma almeno lo ami?”
“E boh. Buona la pizzona sai? E’ da una vita che non mangiavo la pizzona di Ciccio.”

Perfetta a dir poco. Una Donna intrisa di sublime.

Mi chiedo se i Miei Migliori Amici sono consci di che tipologia speciale di fanciulle si menano appresso, così impegnati a essere fieri condottieri del loro “gruppone morosale molto unito” che è un concetto che talune delle loro donzelle interpretano in maniera estremamente estesa ed elastica e mi chiedo tutto ciò mentre divoro, con deliziosa dedizione e passione autentica, la tenerissima fica zuppa e bollente della Kikka, depilata maniacalmente di qualsiasi forma di struttura tricotica, al pari di ogni altra parte del suo ragguardevole (molto ragguardevole e anche lodevole e meritevole, va detto e sottoscritto) corpo di femmina .

Com’è liscia la Kikka e come si fa fare mansueta, con quel tocco delicato delle gambe sulle mie natiche, mentre armeggio con la megaminchia tra le sue fradice labbra di carne ficale cercando il buco del paradiso, osservando quelle mammelle grosse, toniche, dure, sferiche, scure di lampada, dai capezzoli rotondissimi di un colore quasi identico alla pelle del resto del seno e questo mi piace, così una tantum, essendo che la mia preferenza si attesta sul capezzolo scuro che quasi si annerisce increspandosi.

Brava la Kikka a letto, ragazzi, veramente brava. Che goduria vederla cavalcare con quelle mammelle scultoree che ondeggiano appena da quanto dure e solide sono. Che goduria vederla cambiare posizione con così tanta frequenza, con quel culo da Premio Nobel della Glassia Nota, chiedendo addressaggi particolari via via sempre più acrobatici, sentendola mugolare con la vocina rotta dalla respirazione accelerata, udendola liberare l’angelo dell’orgasmo da una posizione così complessa che non saprei nemmeno descrivervela senza un disegno in 3DMax e che goduria sgusciarle fuori dalla bella fica rasata per raccoglierle i piedi giunti con entrambe le mani e scoparglieli mentre lei aiuta l’operazione tenendosi le caviglie, osservando ipnotizzata il mio schizzare epilettico sulle sue dita e sul bel collo del piede.
E che piacere sentirla mugolare eccitata al punto di masturbarsi mentre osceno lecco via dalle sue nobili estremità ogni traccia del mio seme, succhiando, leccando, osservando quelle dita che tormentano la schiusa sorca arrossata e lucida, per poi affrettarmi a sostituirle con la mia Gran Randa Rampazza Vagabonda, sempre pronta alla seconda chiavata con pari, se non superiore, durezza e partecipazione accorata.

Ma io dico, amisgi che numerossi mi seguite ciascuno da cassa dell’altro, ma con una cavalla così figa e disponibile, ma come cazzo si fa a pensare al calcetto, alle partite, le cene, la classifica e a questo e a quello?
Mah.
Meglio così, non importa.
Che si diverta sereno, che questo lavoro glielo porto avanti io, al Virus.
I Migliori Amici servono anche a questo, o no?

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