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venerdì 16 settembre 2016

Punto della disperazione

Bene.
E’ venerdì. Domani non dovrò venire qui e ciò mi rincuora. Da stamattina, in cui non sto facendo un cazzo assoluto, ho iniziato a mandare curricula, ma vi rendete il conto?
Uno spammone bestiale a tutte, ma sottolineo tutte, le realtà che potrebbero prendermi e darmi dei soldi per sopravvivere. Perché qui, vi giuro, mi muore un neurone al minuto.

Nessun attacco Conciano ieri sera, molto bene, credo che per un po’ il mio sms lasci la quiete nella mia vita, anche se ho la sensazione che si tratti di una tregua più che di una resa.
In ogni caso checcazzomenefrega, farò il cazzodimmerda che ci sarà da fare.

Fronte Antonella: tutto tace, anzi no, tutto uozzappa cagate da scuola media, alle quali rispondo con frasi degne del ripetente bullo che va a scuola in motorino perché c’ha un anno in più.
Dalla psicoterapia alla pediatria, qui c’abbiamo tutto alla TazioClinic.

Sono così scoglionato che la voglia di fottere mi è andata sotto i tacchi delle scarpe di uno che andava in Afghanistan e ciao bella ciao.
D’altra parte non ho neanche niente di molle caldo e bagnato in cui infilarmi, ad eccezione della mia compagna di classe (se decide di non andare a catechismo) o della professoressa se decide di prendermi a ripetizione di disturbi della personalità. Che curerebbe a melanzane alla parmigggiana  e veloci scopate alla missionaria. Peccato che non mi dispensi anche dei “gesummaria” alla memoria imperitura di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

E per rinvigorirmi non vi sarebbe che una persona, lo sapete.
Per sporcarmi nuovamente di peccato e perdizione, di droga e mignotte di lusso, di fuoristrada che pagano l’ICI e soldi truffati, condendo il tutto con chiose mantovane talvolta esilaranti.
La Ade.

Ma chissà dove cazzo sarà la Ade.
Boh.


Provo a lavorare.

5 commenti:

  1. Ciao Anonimo,
    innanzitutto permettimi di estenderti la preghiera di firmarti con un nome, al fine di sapere almeno il tuo sesso di appartenenza e, successivamente, saperti identificare sempre per lo stesso anonimo.
    Oltre a questa cortesia, sii comprensivo/a se ogni quesito sulla Milly, la Husky, la Frizzy, la Mazzy e la Strazzy rimarrà inevaso, specie se le indicazioni richieste implicano la riscrittura di anni di blog giusto per saziare la tua lusingante curiosità.
    Concludendo, nella certezza della tua comprensione, ti indico per questa sola ultima volta, la risposta.
    Ogni altra curiosità seppellita nel blog è da ricercare, mi spiace.
    Un blog pluriennale, d'altra parte, funziona così.

    La Milly, come la Husky, sono anni che non la vedo né la sento.

    Grazie per la comprensione.

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  2. Grazie a te. Perdonami se continuerò ad essere anonimo e asessuato, ma almeno non farò più domande.

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    1. Sciocco/a, dai. Non hai capito...
      Sono Tazio, ma che fine ho fatto?

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  3. "Sono Tazio, ma che fine ho fatto?"
    Tazio, non sei finito da nessuna parte: tu non hai fine e non hai inizio. E in mezzo sei pure un po' sfocato! ;)

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