Pagine

giovedì 11 agosto 2016

Basta

E allora basta. Basta alcol, basta droghe, basta sigarette, dieta vegetariana, buone ore di sonno, cura della salute, farmaci, visite, Londra now and then, una fidanzata fissa.
Mica una sbarba eh, una donna, ma una DonnaDonna. Vedovanza, figlianza femmina ventunenne, sulla quale sbrodolo pensieri di una sozzura che, talvolta, imbarazzano dodici delle mie centosedici personalità. La mia fidanzata si chiama Concetta, ha le forme della sensuale rizdora emiliana di quarantasei anni, ma la soleggiata pelle meridionale della Calabria che amo pur non essendoci mai stato.

Cucina bene, a volte lo fa con grembiule e mutande e basta, perché Concetta non porta il perizoma, no, “piuttosto non le metto, se proprio devo fare la troia”, ma tanto le mette sempre. Ha un boschizio di notevole fittizio, di cui cura il perimetro, ma non tocca l’area, “perché quelle bottane che se la fanno come le bambine mi fanno schifo”. Ha la fica polposa, protrusa, dalle labbra naturalmente scurissime.

Concetta è in gamba, intelligente, bella, con un sorriso ammazzante e dei denti bianchissimi che sparano luce quando apre la bocca.
A meno che non la apra per tirarmi un pompino, di cui è cultrice ed appassionata, nonché sopraffina e rara esecutrice. Risucchia ed ingoia e, quando l’infoio si fa pesante, arriva anche al dito nel culo, cosa che gradisco, specie se con voce lorda di voglia mi sussurra “godi finocchioffrocio” con scivolate nell’idioma calabrese che mi arrapano moltissimo.

Concetta insegna violino, oramai solo privatamente. Vive di pensione cabrio e violino e io vivo di direzione creativa in un’agenzia del capoluogo di provincia taziale, in cui mi sono fuso con l’intonaco dei muri e nessuno a momenti sa che esisto.
L’ho conosciuta banalmente al bar e siamo usciti molte volte prima che mi permettesse di infilarle la lingua in bocca.
E allora basta. Basta alcol, basta droghe, basta sigarette, dieta vegetariana, buone ore di sonno, cura della salute, farmaci, visite, Londra now and then, una fidanzata fissa, Concetta.

Siamo stati in ferie una settimana in Sardegna, in un posto desertico dove ho colto l’occasione di invitarla a sfoggiare un topless che denudasse le sue monumentali zizze da Nobel per l’Arrazzo Imperiale Scappellato e già Bagnato, sortendo che “le tette te le faccio godere a letto, non qui” e mentre sanciva questo Regolamento insindacabile, il pezzo di sotto del costume faceva una lieve borsa dovuta alla posizione e, nomineddio, la Talpa Cazzibale dal pelo schiacciato faceva capolino goliardica all’interno.

Concetta chiava bene, nulla da dire. Mi dà anche il culo, non senza lamentele, seppure godendo e strizzando quel buco odoroso a mò di pompino eseguito al Deretano dalla Maestra Concetta.
Ma il buco del culo è delle grandi occasioni, non un budello di pubblico transito.
E allora basta alcol, basta droghe, basta sigarette, dieta vegetariana, buone ore di sonno, cura della salute, farmaci, visite,
Londra now and then, una fidanzata fissa, Concetta.

Il resto del mio mondo è sepolto là fuori, io non lo cerco, lui non mi cerca. La piazza si popola di sozzette vogliose, nel week end quando posso spiare. Il Taziosauro mi grugnisce di agire, ma non so se ve l’ho detto, basta troiate, basta alcol, basta droghe, basta sigarette, dieta vegetariana, buone ore di sonno, cura della salute, farmaci, visite, Londra now and then, ed una fidanzata fissa.

Capite la noia della congiuntura storica?
A volte mi trovo una ceppa di cazzo così vedendo la designer che si aggira in flip flop per far delle copie. Io lo so che sotto quella gonna vibra e grugnisce una fica cannibale, anche il mio cazzo randazzo randello tarello birillo lo sa, lo sente, lo annusa e si erge stizzito reclamando la monta suina, ma io non cedo. Io basta alcol, basta droghe, basta sigarette, dieta vegetariana, buone ore di sonno, cura della salute, farmaci, visite, Londra now and then, una fidanzata fissa, niente vacche in calore.
Finchè reggo.