Lunedì sera.
Nell'ovattato silenzio dell'ammiraglia intergalattica odorosa di cuoio di speci viventi non ancora classificate, una chioma nera lucidissima, curatissima, profumatissima, liscissima e drittissima si muove con andamento alternato emettendo suoni impetuosi di appassionata suzione salivosa ed ansimante.
E' la Aledellapale che, dopo cena, nel parcheggio, mi ripaga della mia decisione di non salire a Milano con uno dei più sofisticati ed elaborati pompini della storia della mia vita.
La Ale è estremamente dotata ed esperta e, forse, possiede l'apparato boccale succhiante leccante più all'avanguardia tecnologica del dipartimento femminile attualmente presente sulla superficie del globo terracqueo.
Le sue dita si fanno strada ovunque, senza sacrificare un moto per un altro, mantenendo un'indipendenza pari a quella delle mani del più virtuoso dei pianisti, generando uno spiazzamento emotivo e sensoriale che, in un tempo ragionevolmente breve, si materializza in un'odorosa sborra bollente che lei non si esime dall'ingoiare sino all'ultima stilla.
"Hai goduto?" ella sussurra mietendo gli attesi e ipotizzti elogi alla sua abilità.
"Mostruosamente" le confermo tra mille spasmi reali.
La notte avvolge tutto, rotta solo dalle lame di luce gelida dei lampioni del parcheggio che, però, mi consentono di gioire della perfezione delle sue mammellette aggraziate, coronate da ciliegine di capezzoli scuri che scompaiono rapidamente nella camicia mentre le sue soavi mani, odorose di cazzo, si affrettano a chiudere.
"La Ade si rifarà le tette" mi dice con gli occhi puntati ad asole e bottoni.
"Se lo fai anche tu ti recido le orecchie" le dico un tantino stanco, non sortendo risposte.
Uno sbadiglio di umanità non scontata suggella la sua immagine impenetrabile.
"Ale?"
"Eh"
"Ti manca tuo figlio?"
Pausa lenta, con stropiccìo di palpebre.
"Dammi una siga, amore"
"Non fumo più, tesora."
E partiamo, lenti, silenziosi, abbracciati dalla perfetta tecnologia anonima intergalatticammiragliale.
"Dormi da me stanotte Taz?"
"No bimba, domattina parto alle cinque. Venerdì sera dormiamo assieme."
Silenzio.
E una notte nebbiosa.
D'altra parte, come poteva essere?