Lei mi guarda ammorbata, dimenandosi invasata in grembo a lui e mi
mormora sozza che vorrebbe che ci fossi io, al posto del marito.
Non era esattamente questo lo scopo della visita alla Casa, devo dire
la verità.
Però bisogna saper fare di necessità virtù, nella vita. Della Signora
Bionda nessuna traccia. Assente anche Madame Inquieta e, quant’è peggio, anche Svetlana.
Ho visto Sofia che passava. Non mi ha minimamente calcolato. Che corpo,
accidenti. Magnifica. Perizoma trasparente e copri capezzoli di lattice, neri. Platform
da pole dancer. Ne ha comperato uno stock Milly, mi sa. Vertiginose. Nere.
Natiche impreziosite da colpi di verga in via di guarigione. Un’opera d’arte.
Milly era meravigliosa. Un negligee nero, lungo sino ai piedi,
completamente trasparente, sotto cui spiccavano tre spot ipnotici: il suo
irsuto pube ed i suoi capezzoli tinti di henné nero. Ai piedi slipper nere da
camera, con piumino di struzzo. Capigliatura alla Rita Hayworth, ma corvina,
trucco scurissimo, rossetto nero opaco, smalto nero, la collana di ossidiana
che le ho regalato a Natale ed un lungo bocchino che reggeva la Gauloise
fetida, tocco che inasprisce ed esalta l’insieme.
Divina. L’erotismo della cattiveria. Sconvolgente.
Lascio la Donna Bestia alle cure del Marito Bestia e la raggiungo.
Mi regala un sorriso affilato e poi mi invita a seguirla. Seguo quelle
natiche ondeggianti sino alla sua camera da letto dove, in piedi e composta, staziona
Habana.
Completamente e divinamente nuda, issata su quelle vertiginose platform
in stock, in attesa di ordini, le mani dietro la schiena.
“Noti niente di strano dentro alla
Casa Tazio? Ti sembra tutto nella normalità?” mi chiede e mentre lo fa si
posiziona a gambe larghe in mezzo alla stanza, scostando il negligee aperto sul
davanti. Gettando un severo cenno del capo ad Habana, che impugna il grosso
pitale di ceramica bianca su cui vi erano decorati dei gigli ed accorre.
La bellissima silfide nera si accoscia sensuale e con una mano lo
posiziona tra le gambe di Milly che si flette appena sulle ginocchia, mentre con l’altra le scosta le labbra della fica. Rispondo
che mi pare tutto regolare e le chiedo il perché della domanda, mentre un
rumoroso e importante getto di piscia colpisce il fondo del pitale con
pressione maschile.
“Perché non si è mai tranquilli”
mi risponde divinamente oscena “e io
avrei bisogno di mille occhi e ne ho solamente due. Tu sei un osservatore
sopraffino, attento al quadro di insieme, oltre che ai dettagli. Per questo ti
chiedo la tua opinione” e conclude l’erotica minzione con un breve peto dal
suono acuto.
La silfide nera, sempre accosciata, appoggia il pitale per terra e sfrega
la fica pelosa di Milly, asciugandola con la mano nuda, con tenera cura.
Poi si alza per andare a svuotarlo e Milly si stende languida sul
triclinio ai piedi del letto.
Accendo una sigaretta e dico di un fiato “Voglio Svetlana” e Milly sorride guardandomi.
“Su, non ti accanire sulle
proprietà di Inquieta. Ha già sorvolato su quella caduta di stile con Sofia,
Tazio. Non è stato elegante trascinare fuori di qui quello che nasce qui, ne
converrai” mormora lieve mentre
Habana torna alla sua posizione originaria.
Rimango stupito che lo sapesse. Ero convinto che fosse stata una cosa
assolutamente segreta e glielo dico.
“Qui tutto ha occhi ed orecchie.
Se Sofia cambiandosi fa una confidenza su di te alla sua cara amica puttana merdosa, che oggi non è più qui, il gioco è
fatto” e rimango intimorito dall’innalzamento della voce e dall’inasprimento
del tono su quel “sua cara amica puttana
merdosa”.
Siedo in punta al triclinio e le accarezzo la pelle lasciata nuda dallo
scomposto negligee, dicendole scherzoso “Questa
casa mi tortura, Milly adorata, sono più le privazioni che i godimenti… niente
Signora Bionda, niente Svetlana… è la casa del dolore…”. Sorride
accarezzandomi il braccio, perché lei lo sa bene che quella può essere la casa
del dolore, ma quello vero.
“Soddisfa Inquieta ed avrai
Svetlana” mi sussurra appena.
“Come posso soddisfare Inquieta?”
chiedo interessato.
“Prima di sapere come, é
importante che tu mi dica se sei disposto a soddisfarla” ed io so che le
uniche risposte ammissibili sono “sì”
o “no” e che nessun razionale “dipende” è ammissibile in quel mondo
così strano. Si tocca viziosamente la fica aspettando la mia risposta.
“Sì” rispondo guardando le
dita sensuali che scompaiono tra i peli animali.
“Bene” mi risponde sorridendo
illuminata di furiosa perversione, portando le dita al mio naso e poi alla mia
bocca. Succhio eccitato mentre Milly, osservando la mia bocca, bisbiglia lenta “Allora ti farò sapere prestissimo cosa
dovrai fare per lei” ed io ho la sensazione di essermi ficcato in un sacco
di guai.
Pericolosamente delizioso.