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sabato 18 gennaio 2014

Fancy salamazzo

"Scoltamo, ma è vero quel che dice il Max che te c'hai uno smataflone lungo così?" mi chiede la dotta bolognese, posando l'indice destro sul polposo avambraccio sinistro. Grassa risata alcolicoalcaloidica di tutti e io mi alzo dicendo "Tienimo lì la misura che vediamo…" e mi sbottono le braghe facendo sgusciare la minchia scappellata, generando un isterico ridere di tutta la corte dei miracoli, tutti sudati, maialimannari, con le scrofe imputtanate per la serata, speranzose di prendere susiza ad ninen(1) a più non posso.

Bello.
Un'ondata di genuino verismo con un legame a Verga strettissimo, stretto assai più di quanto egli stesso avesse potuto auspicare, sant'uomo (finissima questa). La bologna non esita a prendermelo in bocca e poi si assiepano le amiche, fameliche, mentre Virus ride sbronzo come un maiale e il Max mantiene il sorridente controllo della situazione, che lui è Gringo che sa che quaggiù nel Montana la vacca è in calore e la ficcata di gruppo è questione di ore e ha ragione il gran Gringo, che in pochi minuti son già lì che spingo.

Mi mancava di far su il maiale con Max (perchè Virus era out of order dalle nove) e mi mancava di chiavare alla bersagliera tre vacche stupende, tre Vacche meravigliose che se ne sbattono i clitoridi se sono fighe-da-protocollo o meno, che se ne chiavano della morale, che pisciano serene sui canoni della società e godono, godono, godono, godono.

Ah, che serata fancy.
Mi ha rimesso al mondo.

(1) Salsiccia di maiale.

venerdì 17 gennaio 2014

Back home

Certo che mi sento proprio milanese ormai eh. Non riesco a resistere dal dirvi che sono partito da Piazza Gae Aulenti alle undici punto zerosette e sono uscito al casello di Reggio a mezzogiorno e diciannove, cioè, dico, michelin e maps mi dicono che sono ancora per strada e invece il Tazietti c'ha già le gambe sotto la tavola ed è li che ghigna, mai mollato il pedale, sempre a tappeto, quattro colpi di freno in tutto, m'avran fatto il book fotografico secondo voi? ma chissenefrega, dico io, la macchina non è mia e c'ha la targa crucca, ma allora vai, vai, vai.

Fine del delirio.
Ritorno all'umanità.

Ho dato una veste molto minimal al blog. Spero vi piaccia. Se non vi piace ditemelo. Certamente questo non produrrà alcun cambiamento, ma è giusto poterle dire le cose.
Siamo in democrazia, no? No? Mi sa anche a me.

Comunque sono contento, molto contento.
Sono finalmente realizzato al zentparzent, faccio da galoppino-vigilante-tuttofare per della gente che mi paga molto bene, lavoro (finalmente!!!, finalmente!!!!) a Milano, la MIA Milano, ho inforcato una zoccolona meravigliosa, la Valentina (ma tu guarda che le troiazze si chiamano tutte Valentina eh?) con la quale mi sono cacciato una gran ficcata anche ieri sera, poi nel uichend me ne torno al paesello della salamella, dove il maschissimo Max ha organizzato una seratona ruspante di quelle che nella telefonata cominciano con "stasera si ammazza il maiale a casa mia".

Grande Max.
Ho un brivido di terrore pensando a quel che succederà stasera. Non chiedo info, dico solo sì, qualsiasi cosa mi va bene.

Ho telefonato alla Aledellapale, ci facciamo un americano o nove assieme, stasera alle otto e poi ciascuno al suo destino, anche se le ho chiesto un po' di quel Vicks Sinex che usa lei che stasera vorrei essere al top e lei ha riso, dicendomi sì amore, che chissà che cazzo s'era già presa.

Comunque sono contento, molto contento.
La Lola mi chiede cosa vuole la Squinzy e io non ne ho idea, ma il fatto è che ho proprio un'idiosincrasia al pensiero di approfondire le sue motivazioni, ma nel contempo, avrei una voglia matta di incularla. Ma sono un uomo maturo, pieno di buonsenso e così mi limito a infarinarmi e a smaialare con Max, l'amico di sempre.

Comunque una precisazione doverosa va fatta.
Non tutte quelle che si chiamano Valentina sono troie. Ma un sacco di troie si chiamano Valentina.
Ecco.

Baci, miei tauri e mie taure.

giovedì 16 gennaio 2014

Perdere l'amore

Che dueccoglioni, speravo di schiodare oggi pomeriggio e invece no, mi tocca stare qui anche domani. Vorrà dire che più tardi sfoglierò ancora quel grazioso forum e mi farò raggiungere da una professionista anche stasera.

Ieri sera la CamPol (camerierina polacca) mi arriva in camera, che lei si fa ascensori di servizio e scale perchè dice che se la tanano la licenziano, insomma mi arriva in camera di soppiatto, entra, la invito ad accomodarsi, mi dice che resta in piedi e poi, con un italiano più che dignitoso, mi spiega che tra noi tutto è finito e ciao.
E ciao, cazzo devo fare?

La Squinzy mi esseemmeessa chiedendomi se sono a Milano nel weekend e io rispondo di no, ma chiedo anche il perchè e lei mi risponde che una sua amica "vernicia" una galleria d'arte e voleva ci andassimo assieme e io penso "diobono se siamo figazzi e ultrakewl", ma no grazie, torno a casa nella bassa a mangiare la salamella in mutande e calzini, che sotto la tavola mi voglio sgrullare anche il campanazzo mentre rutto le patate fritte guardando La Soldatessa alle Grandi Manovre.

Ma poi, 'sta Squinzy, chi cazzo è? Boh.

La settimana prossima, se il Ruggi sale a Parigi, quasi quasi lo raggiungo. Farà un freddo siderale, ma almeno si va a troie assieme, oltre a toglierci qualche fraterno sfizietto quando saremo ben carburati.

Chedueccoglioni. C'ho Miss Flamingo da soddisfare e poi anche l'Aledellapale, insomma, non posso essere troppo enucleato dai miei affetti solidi e certi. Eh.
Specie adesso che la mia fidanzata pol(v)acca mi ha dato il benservito.

Adesso mi cerco una spalla su cui sbavare stasera.

martedì 14 gennaio 2014

Scorci della MIA Milano

Piove. Ahhh che meraviglia, io adoro la MIA Milano con la pioggia. Anche perchè la pioggia valorizza e enfatizza la già gioiosa ed estroversa simpatia dei MIEI milanesi in una maniera che non vi dico. Ahhh la MIA Milano mi dà sempre tantissime soddisfazioni.

Oh, per rimanere in tema come di consueto, ma quanto cazzo costano le pareti attrezzate? Ma di che cosa le fanno? Oro e fumo? Platino e coca? 'Sti grancazzi, ci sono rimasto dimmerda. Sono proprio un provincialotto fuori dal mondo, speriamo che la MIA Milano mi evolva un po'.

Ieri sera mi ha raggiunto nella mia camera d'albergo, ultralusso anni settanta, una professionista del sesso che avevo contattato nel meriggio grazie ad un forum specializzato. I servizi che offre la MIA Milano sono superbi. Provate a scrivere in Gugol "Escort Milano" e godetevi le settemila pagine di vetrine del sesso. Poi provate a scrivere "Escort Eboli" e godetevi il primo annuncio di uno sfigato come il male che tenta di vendere la sua Ford.

Un gran bel mignottone di quarantatre anni, capelli biondi corti, due chiappe monumentali, belle gambe, piedi da sindrome di Stendhal, due zinne così e poi, sopra ogni cosa, italiana.
Mica è facile eh. Il vento dell'est spira anche qui nella MIA Milano, ma non ha senso che io paghi carne dell'est quando posso attingere tra il personale del grill qua sotto e materassarmi la camerierina polacca, turni permettendo.

Beh, insomma, la mammifera si spoglia ed è ricca di barocche bardature ippiche: calze con la riga e reggicalze, scarpe pump tacco 39, guepiere, bustier, brassiere, jeanpierre e parterre.
"Senti" le dico garbato "Ti pregherei di non offenderti, ma se tu fossi totalmente nuda io ne gioirei a mille" e lei ha acconsentito ed io ho aiutato, come si addice a gentiluomini del mio lignaggio.

Bella manza da tutta nuda eh. Tira dei pompini scoperti di discreta fattura, è gioviale, simpatica, sorridente, si fa mangiare la brogna ornata da un ciuffetto di peli, si fa mangiare anche il bocciuolo di rosa, ma non lo dà a nessuno e per nessuna cifra.
Sa usare i piedi in maniera eccellente. Dopo essere stato vestito di gomma, gliel'ho allungato tutto dentro e ci ho messo tanto di quel mio che non ve lo so dire e lei pareva godere, pareva venire, poi a un tratto m'è parso di cominciare a venire e lei (propositiva e servizievole) m'ha proposto di "terminarmi" coi suoi piedi, cosa che è riuscita gran gran bene.

"Sei bravo sai?" mi dice giunoicamente adagiata su un carnoso e sensuale fianco.
"Lo dirai a tutti" smignotteggio smorfioso.
"A tutti quelli che mi fanno venire" e questa versione mi è piaciuta, vera o falsa che fosse, non ha nessuna importanza.

Dopo un'ora esatta nella mia camera regnava la pace aromatizzata di un dolce profumo femminile che non saprei dir qual'è.
Mi stendo ignudo sul letto sorseggiando un wodkone famiglia e chiamo la Gianna Miss Flamingo per renderla edotta di questa suarè e da dettaglio nasce dettaglio, la Miss è curiosa, io sono una troia e s'è finiti a far sesso al telefono come due suini di razza Durock.

La MIA Milano mi coccola.
Cosa potrei desiderare di più dalla vita?
A parte un muscoloso e peloso agricoltore lucano con le voglie sporcaccione nel sederino, direi niente.


*****
Foto tratte dal suo sito.


domenica 12 gennaio 2014

Aggiornamenti ed auguri

Per me la Gianna è Miss Flamingo, un po' perchè l'ho rimorchiata lì, al geriatrico danzerino della bassa, un po' perchè non cerca l'amore, ma il cazzo. Certo, non è una diva di Hollywood, ma ha dei bei lineamenti del viso e un corpo carnoso, con la cellulite, le smagliature, la pancetta da vodka, due tette rimaste intatte nonostante i suoi sessantanni e poi è brava di bocca e di mano. E' abbronzatissima, ha i capelli tagliati corti e bianchi per "sputare in faccia alle troie che rifiutano la vecchiaia", è vedova, ha dei bei piedi e si spenna la passerona. Una porca sublime.

L'ho visitata a fondo anche ieri sera. Mi piace, mi arrapa a bisonte, mi fa godere quel suo respiro ansimante e la voce roca di cinquanta Marlboro rosse al giorno.
Appena posso ritornare la visito.
"Dottore mi dica, ho un bruciorino qui" e mi mostra la passerona pelata. La adoro.

Ritornare.
Il più bel ritorno, per me, sarebbe a Dakar. Tolto quello, un posto vale l'altro. Cazzo me ne frega, persino Milano va bene ed infatti va bene, poichè mi sparo giornate su giornate a Milano. K avrà una blanda ed illusoria erezione, GQ sorriderà sotto i baffi di plastica, massì amici, non ho più principi, sono una puttana totale, lavoro a Milano.

Poi c'è quella camerierina polacca nel grill lì sotto che mi piace un casino: seno piatto, capezzoli scuri, capelli neri, magrissima, piedi ossuti e odorosi, fica rasata a rasoio che mi piace sentire le punte dei peli che mi graffiano. Anche lei amante grossi calibri e, in questo, il Taziotroia può esprimere un pubblico parere.

La Gianna mi dice che con un'altra donna non c'è mai stata e io le dico "ma se ti organizzo ti andrebbe?" - "ho tempo a dir di no la seconda volta se c'ho i motivi" e la trovo saggerrima, ma poi mi punge la curiosità di sapere se in tre è mai successo "ero giovane, molto giovane, ma non ti credere chissà cosa eh?, gli ho fatto una sega per uno mentre facevo la carne nel panino…" e ride sguaiata, la adoro.
Lei sì che sarebbe una compagna adeguata da Canarie.

Gliene parlerò.

Qui è tutto successo in frettissima, non mi va di darvi i dettagli. Sappiate solo che sto aprendo un ufficio per qualcuno, una cosa pesante, costosa. Io ci guadagno dei bei soldi, una camera fissa in un albergo da cui vedo quello Stonehenge disgustoso di Unicredit, tutte le spese, sono pieno di bouns e mi è pure toccata una Mercedes B 220 cdi con ogni cazzo di diavoleria e targa Monaco, che oggi fa sempre la sua vacca figura.

E col Costa?
Il Costa mi ha chiesto scusa, ovviamente. Egli è un calamaro acefalo che attende che qualcuno gli fornisca le risposte che, non essendogli brillate, egli ritiene più intelligenti. Ciao Costantino, saluta Appraga.

Martedì scorso ho cenato con la Squinzy. Mi ha portato lei. Non mi ricordo manco il nome del posto. Mi piacerebbe vederla a letto con la camerierina polacca. Anche se non so se la camerierina è bisex. Ma quando sono giovani provano tutto, sì. Era senza calze, quella troia della Squinzy. Ho gradito al punto da segarmi in privato, in albergo.

Diciassette e ventitre e sono nella mia camera d'albergo di ultralusso anni settanta, con la felpa black block e nudo sotto, a scrivervi, perchè ve lo dovevo. Potevo venire su domattina, lo so, ma il traffico mi fa perdere il mio proverbiale equilibrio emotivo e io non voglio che nulla scalfisca l'immagine equilibrata che ciascuno di voi ha di me.

Più tardi andrò a mangiare da solo al grill e poi ciuccerò quei capezzoli di ferro su quelle tette inesistenti e proverò a ingravidarla un'altra volta, ma mi sa che prende la pillola, la camerierina polacca del grill.

Credo di avervi aggiornato in linea di massima.
Buon anno a tutti.