Dove le raccatta, il mio amico Costa che è come un fratello per me, le signore a cui si accompagna? E' un mistero gaudioso, ma d'altra parte debbo dire, con grata onestà, che le sue istrioniche scelte vanno sovente edulcorando l'amarotico sapore di merda di queste giornate.
Bene.
Sabato sera, ore ventuno punto zero zero, appuntamento a casa del Costa per cena da egli stesso preparata, ospiti "due tizie". Accetto solo perchè sono giù d'allenamento con le balle Polaroid istantanee, che tanto protessero il mio regale deratano in passato, e ci vado.
"Due tizie".
Un eufemismo burlone.
Entro in casa ed in cucina, già sorseggianti del vino bianco frizzante, mi si presentano due bestie tornite di muscoli come una tavola del Grey, compresse di anabolizzanti come scatolette di carne Simmenthal, tirate da guerra, lucide di crema e cotte di abbronzatura. Due bodybuilder, pompate come non vedevo più nessuno dai tempi di Hulk Hogan e dell'indimenticabile Joe Weiders. Vestite succintamente poichè il febbrile lavorare su actina e miosina deve trovare il suo fottuto momento di gloria e quella sera per loro era quel fottuto momento di gloria.
"Piacere Franca" mi sorride di avorio candido, gli occhi azzurri come il mare e i capelli corvini rasati come un Marines, ma senza fare tanto lo spiritoso, come ero io fino a qualche tempo fa.
"Piacere Luciana" fa eco la bionda platinata coi capelli rasati da una parte, lunghini dall'altra e ciuffati alla rockabilly di sopra.
Due culturiste. In piedi. E un Costafrate in canottiera e bermuda mimetiche che spadella tessendo le lodi di ciò che avremo mangiato. E io. Attonito. Con una degenerata necessità di oppio, alcol, cannabis, metedrina e non necessariamente costretto ad una scelt singola.
Bevo bicchierate di bianchetto frizzante e tento un'esperienza extracorporea che possa portare il mio cervello a Honolulu, lasciando qui il mio corpo ad annuire con un sorriso intermittente. Esperienza che non riesce.
E poi si cena.
Linguine in buzzara di scampi. Incredibilmente commestibili. Armoniosa conversazione in contrasto paradossale a quanto mi si parava davanti agli occhi.
La Franca fa la magazziniera in un supermercato, la Luciana la parrucchiera. Tutte e due sui trentadue trentare, a spanna. Tranquille, nemmeno tanto sboccate, un peccato.
E si beve.
Si beve.
Si beve.
"Tu cosa fai Tazio" mi chiede la Franca che, col passar del tempo e l'igollar del vino, comincia blandamente a condurmi alla mente pensieri anali.
"Mi occupo di produzione video" rispondo solleticato dalla tentazione.
"Figata! Ma tipo réclame?". Réclame. Era dai tempi della mia povera nonna che non la sentivo chiamare così.
"Anche, sì".
"E adesso a cosa stai lavorando?"
"Bah adesso c'ho un progetto in Repubblica Ceca, un piccolo porno con attrici locali, una cosa semplice, una vacanzina diciamo."
Silenzio e sei occhi che mi guardano mentre mi scolo il ventiseiesimo bicchiere di bianco.
E poi una flashata d'avorio tesa a sorriso, una risata e un "Ma daaaaaai non mi prendere in girooooo!!!" e il Costa che suda come una bottiglia di Carpenè Malvolti tirata fuori dal frigo fissandomi vitreo e sbarrato e la Luciana, con le mani inzaccherate di sugo che fa l'open mind dicendo all'amica "Beh e se anche fosse? Mica c'è niente di male…" che mi lancia l'assist utile a fare scivolare nel lercio la conversazione ed allora verso, stappo, riverso e ristappo indagando sulla disponibilità di Luciana/o a far del porno e sì, se la pagassero bene perchè no? è da ipocriti dire che non piace il porno e poi a lei piace il sesso da morire quindi le verrebbe pure bene e così, sudati come dei maiali causa assuzione di ettolitri di bianco in una casa raffreddamentopriva, svacchiamo e giuochiamo con le due madame e il Costa sotto il tavolo o faceva un origami con la pelle del cazzo o era evidente che esplorava le fibre muscolari della pornostar wannabe.
E vai che ti rivai, ma fate gare? chiedo, cazzosì mi dice la Luciana a bocca lucida di scampi, quest'anno facciamo le regionali, sticazzi dico io, tira, molla, fa e briga, ve la fate una cannetta oppure divieto assoluto?, chiedo, ma no dai una cannetta si può, vai Ciccio tira fuori l'origano e Ciccio rolla una specie di missile Tomahawk che ci slabbra il poco di cervello che c'era rimasto e così il quadro è mutato in: io con la camicia aperta e scalzo, il Costa a torso nudo e scalzo, la Luciana in piedi che ci racconta delle cose che nessuno capiva, ma che la facevano ridere a crepapelle, mentre sotto il tavolo il piede della Franca, denudato dal paradossale sabot, strusciava le sudaticce dita sul collo del mio piede già nudo lanciandomi sguardi sesuali e asasini.
Che meraviglia, che superbo traghettatore delle fogne sono, riesco a patinare di merda ogni situazione, riesco a condurre allo sfascio ogni buon proposito di comportarsi a modo e allora dai, accelera Tazietti, manetta pieno gas in avanti e mi alzo dicendo "Cazzo! Sì cazzo! Adesso ci fate vedere una dimostrazione da gara" e il Costa si ingalla, ma si ingalla anche la Luciana che ha perso il controllo mentre la Franca, leggermente più sobria, fa presente all'amica/o che sotto il top arancione lei non c'ha il reggipetto e allora VIA! mille cose travolgenti: le tette di una donna le abbiam già viste, al mare ci vanno sai Franca?, che la Luciana non riusciva a tenere a bada la bestia dentata che c'ha in mezzo alle gambe dalla volta del porno, ma che musica ci va? chiede il Costa ravanando nello stereo, anche techno va bene e le due Tirannosaure si denudano in un battito di ciglia, rimanendo una (la Franca) in uno slippino di cotone culeo e una (la Luciana) in un tangazzo da mignottona che era commovente.
I cazzi, ragazzi, due fisici da allucinazione, cominciano a tirare, schiena, braccia, gambe, trapezio, tricipite, quadricipite, pentacipite ed endecacipite e via sul divano sudate come delle orche, che il Tazietti aveva già rollato l'integratore e il Costa stava versando la Grappa della Morte, quella fatta dalla nonna cirrotica, quella che fa centosettandadue gradi e non puoi lasciarla fuori dal congelatore altrimenti col caldo la bottiglia esplode.
Che bella situazione di sudore e nudità estiva, di origano spesso che galleggiava alla luce del lampadario Incubo dell'architetto Ornello Perazzoni di Brisighella, che bel palponare con la scusa di posso sentire e mentre la Luciana tendeva il bicipite il Costa le palpava il culo di marmo.
E ci siamo ingroppati.
Il Costa in camera da letto con Hulka e io sul divano di scai del soggiorno con la Franca fatta come un copertone.
E vorrei dire grazie. Grazie a chi ha inventato gli anabolizzanti e grazie alla santa stupidità delle culturiste che li prendono come fosse Fiuggi.
Grazie perchè, seppur vero che non provo particolare attrazione per le muscolose a quel punto, posso dirvi che la sorca della Franca, dio benedica gli anabolizzanti, una volta schiusa ha lasciato libero un clitoride di dimensione surreale del quale distinguevo senza alcun dubbio un prepuzio ed un glande, del quale apprezzavo l'indurimento progressivo man mano che lo succhiavo con indomito ardore e debbo dire che è stata di sfolgorante effetto la frase, mormorata dopo che a lungo la stavo spompinando "Quanto ti piace il mio pisellino eh?".
Santa Franca.
Santo il suo pisellino.
Santo l'odore acre del suo sudore modificato ormonalmente.
Grazie Costamico.
Riesci sempre a rendermi migliore, ogni giorno di più.
Praga! Arriviamo!