L’appuntamento al Circolo
Milliano
E’ più di un mese che non metto piede là dentro. Anzi, per voler essere
pignolini gni gni gni, come dice la Chiaretta, da mercoledì 16 maggio, ossia da
trentaquattro giorni. Mi sembra di più, comunque. Con la Milly ci siamo sentiti
e strasentiti, ovviamente. E stasera si riappiccica questo tassello di
normalità, anche se qua la macarena non smette, perché anche se non trema un
cazzo noi sentiamo il tremone. E vabbè, passerà.
Spero ci sia un po’ di gente, stasera. La Coppia Bestia di sicuro, mi
hanno messaggiato prima. Poi ci sarà Habana, il fine serata, la Milly, insomma
ho proprio voglia di andarci.
Il terremoto abbatte quel che
stava in piedi per errore
E così anche per le persone. Questo terremoto ha abbattuto molte
sovrastrutture che venivano vestite da persone attorno a me. Il Ruggi è
cambiato, per esempio. Certo, ho avuto l’occasione di dargli giù le penne
imponendogli la riflessione, ma in lui secondo me qualcosa sta cambiando. Ha
abbandonato il suntuoso progetto della casa nel Bordeax e adesso sta qua a
trafficare per dare una mano, fare, aiutare. Gli farà bene. La Emi si è
riavvicinata al Loca. Niente lingua in bocca, ma si sentono e si vedono. Il
Costa che è un buonone ha subito chiamato la Siusy. Insomma, sono crollate
delle strutture ed è emerso quello che c’era sotto e questo, secondo me, non è
male.
La libertà che imprigiona
Sono trentaquattro giorni che io e la Skizza condividiamo lo stesso
letto e la stessa casa. Non sempre nello stesso posto, ma mai uno ha dormito
separato dall’altra. Come chiamare questa cosa? Chiamiamola la cosa più
sgangherata e strampalata del mondo, perfettamente in sintonia col mio stile. Convivo,
nessuno ha affrontato l’argomento, nessuno sta male e quindi bene così. Nemmeno
la Troiamadre si è accorta che la figlia non abita più là. D’altra parte se
nemmeno lei è in quella casa e se i rapporti viaggiano via 3G come fa la
Troiamadre a saperlo? La Chiara dice che vuol vedere quanto mette ad
accorgersene. Io dico che sto bene lo stesso anche se non se ne accorge, anzi.
“Skizza, stasera sono fuori a
cena e poi vado al Circolo”
“Ah, ok, allora io esco coi
ragazzi e mangio fuori”
Ecco, fine. Un’amica dice che è paracula e che mi dà esattamente ciò
che sa che voglio.
Se è come dice la mia amica, potrei anche sposarla.
Radio Elettra
La Betta è come un emettitore di onde radio. E’ sempre uguale in tutte
le situazioni, ma io quando comincia ad emettere la sento lontano un chilometro,
perché io sono un ricevitore di onde radio. La Betta mi comunica con le dita
dei piedi. Un giorno ve lo spiegherò meglio, ma posso preannunciarvi che ho la vibrante
sensazione che la sua passera voglia incontrare il mio fagiano in tempi brevi,
scopo incrocio di razze. L’incrocio è la salvezza delle popolazioni animali e
io mica voglio metterle in pericolo.
Non sono mica matto, io.
E no.
Diagnosi dolorose
Questo pomeriggio alle ore quindici, la retro della mia Marzedes non è
più entrata. Ricoverata d’urgenza presso il meccanico ufficiale, le è stato
diagnosticato un brutto male. Cioè lo è stato diagnosticato al mio già
emorragico portafogli, più che altro. Attendo nella mattinata di domani il
bollettino medico, ma sono già psicologicamente preparato al decesso. E’
incredibile, dopo soli sedici anni e soli due milioni di chilometri.
Le fanno che si rompono a comando secondo me.
Fine dei taziopensieri. Vi auguro una serata esplosiva e ci sentiamo
duman.
Basgi, amisgi.