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venerdì 6 marzo 2015

Piccoli appunti scritti in piccola punta di piccola penna dalla piccola sfera

.1 Possesso
Il possesso di un bene disegna, nell’immaginario dell’uomo comune incapace di accedervi, un beneficio assai superiore a quello che egli ritrarrà nel momento in cui sarà in grado di possederlo e lo possiederà, poiché in quel momento è intensamente possibile l’instaurarsi di un processo a metà tra il fastidio ed il rimpianto di esserne entrato in possesso.
Staziono ignudo davanti alla bella finestra del bell’appartamento ristrutturato a nuovo, arredato con un letto e basta, situato nella bella palazzina ristrutturata a nuovo che affaccia sulla bella piazza borghese del bel capoluogo di provincia taziale, dove bei giovani stabulano davanti al bar a suggere l’aperitivo e considero che il mutuo è venuto via a un cazzo e ne valeva davvero la pena, pur non essendo io minimamente interessato a tale acquisto, però il contesto riconduce alle radici originali, il bar, l’edicola, il tabaccaio, le maiale dalla figa cannibala e, alla fine, un uomo sano un posto in cui cagare con la porta aperta deve avercelo.

.2 Riproduzione riservata
Al parlàfono una giovine russa in lacrime si fa aiutare da un’amica, che parlicchia italiano, al fine di comunicarmi che ella (la giovine russa in lacrime) è gravida ed io rimango impassibile, seppur convenendo di non essermi mai sottratto dall’eiacularle nella vagina senza alcuna protezione, ma l’avvocato e detective che è in me mi suggerisce la considerazione che se l’ha fatto con me con così tanta facilità, chissà con che stuolo di marinai lebbrosi l’avrà fatto, ma tale teoria, seppur sorreggibile in mille altri casi, vacilla assai in questo e il suo istintivo vacillare mi produce fastidio, sia nel pensare in che tugurio ella vive con mio figlio nel grembo, sia nel dover affrontare, prima o poi, un tema la cui intimità mi induce un’orticaria fastidiosissima. Si vedrà.

.3 Dipende
La Repubblica Ceca che ho conosciuto io è una Mignottocrazia Matriarcale Dipendentista. Poi non so che altra Cechia esista, magari di sublime condotta morale e sopraffina cultura, non ho elementi per negarlo, ma nemmeno notizie per affermarlo. Sta di fatto che nella Cechia mignottocratica matriarcale nella quale mi sono mosso io, qualsiasi (e sottolineo qualsiasi) cosa ha un prezzo. Tutto sta ad avere il tempo e la voglia di scoprirlo, ma tutto è in vendita, perché ciò che vige in ogni approccio, anche il più letamaio, è la parola “Dipende”. Dipende da quanto sganci, da quanti soldi hai, da quanti soldi sei disponibile a spendere in più di quanto prevedevi, dipende dalla tua voglia di rimanere con le tasche vuote senza nemmeno una briciolina di crackers. A quel punto, ma solo a quel punto, comincia la trattativa spesso incerta, spesso infastidita, spesso timida, spesso teatrale, ma assolutamente concludibile.
Perché dipende e se la dipendenza è gradita si fa. La bella ragazza bionda che siede al caffè bevendo un tè coi libri sul tavolino, si fa facilmente agganciare per testare il suo inglese scolastico e all’interminabile ed esasperante fine delle rocambolesche teatralità, accetta di farmi un pompino nel cesso per 2.500 CZK, pompino scoperto, lei mezza nuda, sborrata libera sulle tette botticellesche  e, cosa che le fa onore, esprime un piacevole e spontaneo stupore al cospetto della titanica mazza taziale. “It’s big”, ella squittisce con un sorriso compiaciuto, mentre le manine rapaci assaggiano la consistenza del palo della cuccagna ancora a riposo. Ragazza di gusto. Nonostante qui tutto dipenda, i fondamentali vengono sempre soddisfatti.

.4 Mix culturali: l'Europa! l'Europa!
E’ una soddisfazione infinita, come italiano, apprendere che il tuo italiano amico fratello Costa si sia accasato con altri italiani fratelli a costituire un business a luci rosse nella splendida Praga, luogo in cui egli, unitamente ai suddetti italici, gestisce un modesto postribolo la cui scuderia si compone di un nutrito mazzo di mignotte rumene, orientato specificamente alla clientela italiana in trasferta alla quale offre via Internet ogni comodità, dal transfer dall’aeroporto all’albergo, al ristorante con cucina italiana, ai pacchetti comitiva e agli sconti destinati ai long fuckers. Un sapore europeo pieno di mille sfumature che farebbe scappellare di gioia persino l’algido Olli Rehn, avido di startup dalla visione estesa.
Sono intensamente bramato, in quell’ambiente ricco di finezza, poiché in me questi Signori vedono la figura carismatica del Direttore, vuoi per il mio aspetto signorile, vuoi perché estremamente non abile nel parlare alcuna lingua dell’est europeo e di sortire, probabilmente per quello, risultati straordinari in termini di comprensione immediata e di azione conseguente. D’altra parte nemmeno i miei committenti italiani parlano alcuna lingua e la comunicazione tra noi è di squisita fattura.
Gonfio d’orgoglio salirò presto ad accettare la direzione di quel meraviglioso luogo intriso di afrori di ascelle, piedi, merda, piscia, cazzi, fiche e sborra, dove la nudità random la fa da padrona e il chiavare è garantito in ogni momento poiché, alla fine, io DIRIGO quello sciame di nutrie in calore e il perforarle a mio piacimento è un dovere, prima che un diritto.

.5 Amore
Ritornando dopo tanto tempo nel capoluogo di provincia taziale, ho avvertito sgorgarmi dal petto un vulcano di sentimenti inarrestabili, imponenti, veri, una pressione infinita di incontrare l’Amore Vero di Sempre, la Dea del Sentimento Sincero che ha fatto di Tazio la persona sensibile che egli oggi è, la persona migliore, la persona sana, la persona che non ha mai cessato di riempirsi la mente delle sue parole stupende e del suo volto soave: la Ade.
Novella Doriana Grigia essa non invecchia affatto e non cessa d’amarmi con l’intensità sincera di sempre, con la pulizia morale che l’ha sempre contraddistinta tra tutte, con la generosità straordinaria con cui mi liscia (non richiesti) mille euri in contanti per comperare un enorme specchio da mettere davanti al meraviglioso futon che arreda il mio minimalista appartamento.
La Ade, l’amore, la mia compagna, la mia fidanzata, la Donna Separata Dalle Mille Risorse che ha attratto all’amo un Pescione che la foraggia grassa al fine di assicurare a sé e ai suoi accoliti sordidi piaceri che la mia Dea, dall’ano slabbrato oltre ogni immaginazione, sa offrirgli.
Che gioia ritrovare la famiglia e gli affetti: la Ade, la Aledellapale, la Isa, la Cicci, la Dany, la Raffy, la Zozzy e la Smerdy, che manco cazzo so chi cazzo siano, ma che evidentemente oggi tingono di ravvivate sfumature questo lurido affresco, mai invecchiato, raffigurante il lurido puttanesimo di provincia insozzato di fresca politica e soldi grondanti, ma di ciò non mi curo poiché io ho l’amore, io l’amo ed ella m’ama e questo è ciò che conta.

E mentre tutto il resto del passato scompare e diviene nebbia dei ricordi dozzinali, la feccia sopravvive ed impera vigorosa ed io sono orgoglioso di farne parte ad ottimo titolo, puttaniere, puttana e puttanante europeo senza scrupoli e senza anima.
Ma con l’amore della Ade.

Bonjour dal Taziofeccia.
Vi amo.