Antefatto asciutto. Siamo al winebar, arrivano il Costa e Labarista, la
Ade squittisce perché conosce Labarista che c’aveva il bar vicino alla sua
estetista, beviamo una cantina di Chardo, poi andiamo dal Costa che c’ha da farci assaggiare una cosa, finiamo di
spaccarci, le due Pantegane diventano l’epicentro della scossa sismica, finiamo
a scopare tutti assieme. Fine dell’antefatto asciutto.
Sete? Sì da morire, non c’ho un grammo di saliva, mi godo il culo nudo
della Ade che segue il culo nudo del Costa che la guida al frigo. Resto
spiaggiato sul lurido letto assieme alla lurida Labarista, entrambi nudi,
scopati e distrutti. Il Costa e la Ade si intrattengono in amena conversazione di
spessore, di là. Io mi giro e la guardo, lei mi guarda. Licenziosi, impudici,
lascivi, lussuriosi e amorali. Le scivolo addosso e la palpo e lei si fa fare,
le strizzo quelle meravigliose mammelle pornografiche molli succhiandole i
capezzoli duri e lei si fa fare, perché non c’è più nessun motivo di non farsi
fare né di non fare, poiché tutti siamo di tutti anche se in realtà ciascuno è
di uno, ma adesso è contesto lascivo, lussurioso, licenzioso, immorale e
impudico e si è pronti a farsi fare e a farsi, perché adesso è così, domani
chissà.
Si bagna, le strapazzo la sorca carnosa e bollente, depilata in casa,
con visibili punti di rasatura mentre la sua mano mi scappella e mi incappella
e mi scappella e di là si discute del nulla con divertito trasporto. Le scivolo
tra le gambe, gliele sollevo, guido il cazzo tra i bargigli bagnati e entro
nell’umido calore del buco della figa già aperta. E la chiavo. Dapprima con la
sportività con cui sin lì l’ho già, a tratti, chiavata. Con la disinvoltura
sdrammatizzata del sesso di gruppo sin lì condotto, perché il sesso di gruppo
è, per definizione, disinvolto e sdrammatizzato. Mi guarda negli occhi
strizzandosi le morbide zinne, mentre ficco a ritmo pacato, leccandole i piedi
che poggia sulle mie spalle.
Poi succede qualcosa. Siamo ciascuno agganciato a lucchetto negli occhi
dell’altro e respiriamo. Le mollo le gambe e le scivolo sopra e comincio a
chiavarla ben serio. E lei comincia a chiavarmi ben seria. Mi prende, mi lecca,
mi bacia, mi respira, mi guarda, sussulta, trema e io sbatto e lei mugola e non
smette di guardarmi adorante e comincia a capovolgersi il mondo e sarà che ero
stordito come un paracarro, ma ho iniziato a guardarla e a volerla da sentirmi
girare la testa e volevo mangiarla e voleva mangiarmi e ho iniziato a fotterla
duro, veloce, profondo, sbattendo a mulino ed il mondo è scomparso ed erano
solo i nostri occhi legati e sguardi piantati nel sistema nervoso centrale e il
bacino frullava colpi su colpi e lei piagnucolava di piacere accarezzandomi e
guardandomi supplice di fotterla così senza smettere e io cercavo la sua lingua
vorace e sono arrivati anche gli altri che si sono stesi di fianco a guardare e
a toccarsi, ma a noi non ce ne fotteva
di meno perché volevamo fotterci a bestia tra di noi e nemmeno uno sguardo a
loro, ma solo tra noi. Le sollevo le gambe, la pompo, sono sudato bagnato e lei
è sudata bagnata, la Ade si avvicina e le succhia le dita dei piedi che è cosa
che mi può mandare in delirio, ma in quel momento volevo fotterla, fotterla, fotterla,
fotterla, fotterla, fotterla da farla godere come non aveva mai goduto e lei
piangeva e il Costa e la Ade hanno iniziato a ingropparsi di fianco e io le
sono scivolato di nuovo addosso sbattendo da furia mentre lei si trasfigurava
con le vene del collo gonfie e le guance rosse e gli occhi lucidi che
guardavano nei miei ed ha iniziato un grido sommesso, tirandomi i capelli,
abbarbicandosi a me, cercando la mia bocca, abbracciandomi forte con le gambe
calde, liscie e nude ed è esplosa, venendo tremando e io sono scoppiato dentro
di lei, venendo, tremando e sbattendo sino all’ultima stilla di energia.
Zuppi. Ansimanti. Ci baciamo in bocca, lenti, accarezzandoci. Poi
scivolo fuori e guardo gli altri due ed incrocio gli occhi della Ade che mi
guarda con una luce strana, mentre siede sulla bocca del Costa che la lecca
palpandole il culo. Labarista rimane sul letto a asciugarsi la fronte
ansimando, con piccole lacrime agli angoli degli occhi, fissando il soffitto.
Cos’è stato? Una semplice esuberanza animale che ci sta, nel contesto sportivo,
lascivo, lussurioso, licenzioso, immorale, impudico, disinvolto e
sdrammatizzato, oppure mi sono chiavato la donna del mio amico mentre lui, pur
essendole dentro, non si stava chiavando la mia?
Complicato.