Cazzo che giornate che van via eh?
Sole, freddo, ma bello.
Ma poi neanche tanto freddo, dai.
Rinchiuso nella mia tana tettanea a disegnare con la mia batteria di fidi Mac a protezione da tutto, la musica, i piedi nudi sul pavimento tavolaceo di Maxacea gratitudine, tutto pulito, scarno, rifatto, tutta un'epoca che diventa contemporanea, ma che bello tirarsi dei cannoni di Navarone e produrre, produrre con serenità, qui, nella Tana Taziea, tirare linee e forme e pensare che mi voleva questo ritorno alla base, alle origini, alle cose semplici da trattare come enormi, come se fossero le cose del Primo Cliente Importante, ma che bello fare il free lance, ma che bello il mio uccellone che penzola libero sotto la felpa blackblock, ai limiti del corallo che copre (ma è la penna grafica che svela, Giulia amore perduto), ma che bello ricevere una mail da New York da un amico che dice cazzomerda Tatsioh, ma quando minchia vieni che ho aperto una gallery e possiamo fare cose turche nel Village e io guardo fuori, mentre furoreggia Tom Waits nell'aere perso e mi dico, con coscienziosa maturità, ma a me che cazzo me ne frega di tornare a New York che qua c'ho tutto, pure la vista guardona sul terrazzo di là, a settantanovevirgolatrentasette metri che mi comprerò un cannocchiale per spiare quella milf stagionata, la prossima estate, tirandomi seghe come un falegname cocainomane masochista e sadico?
Che bel cazzo che ho, con quella venona che si gonfia quando sta per diventarmi duro, con quella venona che non ha lasciato indifferente nessuna, ma che bel cazzo che c'ho.
E che bel buco del culo sensibile e gonfio di voglia di carne nera e di Africa puzzolente perchè sappi, amiconewyorkesegallerato, che se culo muovesi esso dirigesi verso continente nero, che il mio amico Maurice, che sento, mi manca un bel pò.
Certo, facendo così non startappo di sicuro, ma devo essere sagace come uno stercorario e pensare alla mia banale palletta di merda senza farmi traviare da potenzialmente appetitose pallone di merda altrui non desiderate dai proprietari e mi spiace per Hip, ma attualmente vorrei dedicarmi al mio benessere interiore, ergo a infilarmi nel culo cazzi gonfiabili finchè non piscio dall'eccitazione col cazzo duro e in questa nobile pratica non vedo spazio per pallone di merda altrui, me ne dolgo, ma non me ne pento.
La notte tinge il cielo provinciale.
Il lavoro fila liscio.
Sono fumato come un salmone norvegese, ma questo non obnubila la mia visuale.
Vualà, Simply Red, manco a farlo apposta.
Disegnare.