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mercoledì 24 luglio 2013

La fabbrica delle ideone

E lui sta là, con le ciabattazze di gomma, la mutanda col pacco barzotto, a torso nudo, seduto a rovescio sulla sedia, sbevazzando una Moretti Baffo D'Oro, declamando la sua versione di latino.
E parla a cannone, forse anche per via del medesimo dianzi fumato.
"Minghiaoh Taz te ci devi penzare a 'stu fatt chettoddett perchè quell stanno alla canna del gaz che c'hanno segueshtrato tutt e allora io e te, bell bell, ce ne partiamo e andiamo a Praca ci facciamo il servizietto che ci dobbiamo fare, intashchiamo la paglia e bell bell ce ne torniamo a cas, ascolta a mme Taz"

Il bel Costa mi sta proponendo una cosetta da niente, una cosa legalissima soprattutto, ma non so se più legale che qualitativamente illustre, allo stato attuale della mia carriera martoriata. Mi sta proponendo di andare in subappalto ad una "casa di produzione" italiana che fa, ovviamente, film porno in Repubblica Ceca, alla quale per una serie di sciagurate circostanze che non ho capito e non voglio nemmeno capire, la Polizia Ceca gli ha sequestrato tutto l'armamentario e loro devono andare in consegna e mi par di capire che il cliente non sia Papa Francesco.

"Minghiaohtazz! Sò soldi buuoni e ci pagano cash appena finitooo!"
"Eh no amore"
dico io a quel punto "quelli semmai (e dico semmai) ci pagano cash il 70% all'ingaggio e il 30% alla chiusura, mica sono Taddeo il papero babbeo Costaz"
"E vabbeh vabbeh ci si metteva d'accordo che quell c'hanno l'acqua al culo"
"Alla gola, non al culo. Hanno la cacca al culo e l'acqua alla gola"
"Noh Tazz, quelli c'hanno la cacca alla gola"


E, in effetti, non posso dissentire.

"E cosa conteresti di portare là?" chiedo, incuriosito del sopraffino livello di pianificazione.
"Ci portavo la Sony  e la 5d con lo stabilizzatore toracico, tre banchi luce, un paio di direzionali e il minitraccher con un mic cuffiato in camera"
"Sti cazzi, Costaz. A parte che lo stabilizzatore è addominale e non toracico, che mica siamo cardiologi, ma poi puttanazzozza mi dici che cazzo di imballo dobbiamo fare? Quelli in aereo ci sfasciano tutto eh"
"Ma guale aerio aTtazz, ci andiamo con la macchina! E mica sono sgemo"


In macchina. A Praga. In agosto. Con 30.000 euro di roba non nostra che il Costa prenderebbe "a prestito" dall'agenzia di cui io, per pura coincidenza, sarei pure uno dei soci. A girare un pornazzo per dei delinquenti trattenuti in loco che lo devono consegnare a dei delinquenti ancor più delinquenti di loro. Mi pare che sia la madre di tutte le idee.

"Eppoi Taz, una vaganzina non ge la vogliamo meritare?"
"In galera dici?"
"Ma ghe galera Taz, in Cegoshlovacchia il porno è pubblico!!! E c'è fica a fottere cazzommerd"
"Legale, non pubblico. Ciò che è meno legale di sicuro è quello che hanno fatto gli amichetti tuoi, visto che li hanno messi in armadio"
"Ma è un disquito, vedevi che ci si accordano di chiarimenti"


Un piano entusiasmante.
"Ma senti Neanderthal, le "attrici" sono maggiorenni vero?"
"Minghia nesò Taz"
"Ecco Coccobbello: è bene che di minchie ne vieni a sapere, perchè io a lavare cessi nelle patrie galere dei prussiani non ci penso nemmeno"
"E mi ci informo, mi ci informo, tuttappost Taz"


Costa è come un fratello per me.
Quello scemo, magari, ma pur sempre un fratello.
In ogni caso sono soldi, raga. Rapidi e puliti. Un lavoretto da due giorni max.
Sempre che non ci arrestino, ovviamente.
O ci uccidano, anche.
Eh.

lunedì 22 luglio 2013

Fattistica e ingredientistica

Era inevitabile.

La sopportazione taziale è evaporata come benzina al sole del Sahara e con un sapiente ed invero elegante colpo di mano ho mandato a fare nel più profondo budello della merda tutta la proprietà, dando precise indicazioni per raggiungere lo svincolo che porta direttamente affanculo a tutta la famiglia: padre, madre, figlia, sorelle, cugini e nipoti, nonne troie e nonni culattoni, tre quarti del loro condominio e anche il loro fruttivendolo di fiducia.
Ne è scaturita una vivace e sbarazzina situazione nuova nella quale sono stato querelato per offese ed il loro legale si è premurato di farmi presente che, causa mancata fornitura della prestazione da contratto, non solo non mi verrà pagato un centesimo, ma che la proprietà mi cita per danni per un ammontare esiguo di appena cinquecentomilaeuro.

Fossette di Venere mi ha assestato un repentino due di picche di lamiera zincata, trattandomi anche un po' come il patetico puttaniere che sono, fanculandomi infastidita  solo per averla invitata a cena. Che mondo meraviglioso quello femminile. Elisa di Ficapelosa non la posso reggere, non ce la posso fare, sopporto tutto, ma non una seconda domenicata al carnaio del pueblo, no. Domrey Hepburndenoantri si é grattata via un po' di rogna dai canali ficale e culale con il mio Sturapapere e adesso mi caga a intermittenze lunghissime per cui vaffanculoschiantati con quella Porsche dimmerda che, tra l'altro, si è rivelata l'ennesima bufala della bufalazoccolante regina delle puttanate: Porsche non è, bensi replica, un cadavere del cazzo col motore Vokswagen.

In tutto questo scoppiettante clima di ilarità e di estiva allegrezza, ho ritenuto di dover comporre dell'ingredientistica adeguata a donare ai miei stanchissimi sette neuroni la pace gaudente che si meritano da immemore tempo.

E così sono andato a troie africane, munito di tre bottiglie di bourbon.
Esse stazionavano sul marciapiedi, agghindate con il consueto buongusto.
Il gruppuscolo componevasi de: LaBionda, LaLiscia e LaRiccia.
Tre pezzi di mammifere sudate di vero pregio ficcaiolo, odorose di cazzo e di fica, che già in fase di trattativa avevano avuto la capacità di farmi scappellare con insolente vigore. Il negoziato si è trascinato lungo cinque fronti essenziali: 1) tutte e tre assieme 2) Tempo no limits 3) Prezzo congruo 4) Lesbicheria garantita 5) Zero condom.

Ovviamente la combinazione dei punti 1) 2) e 5) inficiavano la concretizzazione del punto 3), mentre sul punto 4) le signore non hanno fatto una pince. La trattativa con le africane può durare anche settantasei ore, che loro lo sanno che a te tira la fava e che a un certo punto non ne puoi più ed esordisci con un "MA CHE CAZZO ME NE SBATTE" interiore e le carichi e così è stato anche per me, il Tazio Fortunello del mese di luglio.

Belle puledre sporcaccione, nude e lucide di pelle grassa e sudore, nel raffinato ed elegante ambiente di un trilocale zona Carognaputrefatta, nel quale aleggiava ancora l'odore della cena ammazzamaiale i cui piatti erano stati temporaneamente parcheggiati nel secchiaio per dare quell'allure radical-chic tanto di moda oggidì.
Belle, sozze e immorali, con quelle patonze rasate in casa, che non riusciranno mai a far scomparire il tatuaggio nero dell'area pilifera, con quelle belle labbrone carnose che, una volta schiuse, fanno occhieggiare quel punto di rosa così Lapo Elkann Analia Independent, talvolta impreziosito da generose balocche di bianco muco intermestruale.

E all'inizio si fa al teatrino, bevi, passa, ridi, schiamazza, che il bianco qui lo facciamo schizzare in due e due quattro e ridi ridi, poi però LaLiscia ride di meno quando comincio a frullarle la cervice come un Mazinga fuori controllo. Ma come mai ridi di meno e mi guardi grondare come un maiale sottolio, grondando a tua volta come un barattolo di Nutella dimenticato in macchina a Ferragosto? Sarà che stai godendo come una vacca caraibica? Sarà che ti tira la sorca come una petroliera sudanese? Sarà che mi fai ingrifare come un Cinghiale Mannaro mentre stringi i denti con quello sguardo e quell'espressione assassina di chi si sente spaccare la fica? Sarà che vieni urlando mentre la LaRiccia ti ciuccia i capezzoli e LaBionda mi palpa i coglioni da dietro?

L'odore divino del loft trilocale finiture superiori si intensifica e io salto da un buco all'altro come un capretto augurale od un fauno in dieta dissociata e LaLiscia non cessa di guardarmi infoiata mentre trivello le amichette del cuore, a evidente segno che vuole essere montata abbestia di nuovo e quello sguardo produce il rilascio di uno schizzo di sborra ragguardevole sulla schiena de LaBionda che, a quel punto, gioca alla lesbicante offline con la LaRiccia, mentre io senza meno infilo la minchia ancora dura nella bocca de LaLiscia che attacca a suggere come un'idrovora e mi rimette a modello in cinque secondi.

Che chiavata superior.
Ad averlo saputo potevo risparmiarmi LaRiccia e LaBionda, ma del senno del poi ne sono pieni i cessi a straripo. Neppure la migliore performàns della scomparsa e mai dimenticata Nadine poteva battere (perdonate il giuoco di parole) LaLiscia, che è aggressiva, porca, scatenata, puzzolente ed autentica amante del cazzo.

Che meraviglia, me la vado a ripescare anche stasera.
Tanto, con cinquecentomila euro da tirare fuori, senza aver intascato un cent per tutto quello che ho fatto, anche se mi sputtano dei quattrini con una Signora Troia che cazzo cambia?

Un cazzo.
A parte l'umore del mio.