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sabato 29 dicembre 2012

Cosa facciamo

Cosa facciamo, cosa facciamo, cosa facciamo, è inutile che continuiamo a chiedercelo e, mentre ci applichiamo, appicciamo l'ennesima pipetta, mezzi nudi, scalzi, che poi ci diamo due tironi, ci arrapiamo e cominciamo a chiavare.
Non abbiamo fatto altro che chiavare e drogarci e chiavare e drogarci e non ci basta ancora, che quando quell'altro va a pisciare, quall'altra se la spalpugna e quell'altro torna scappellato e si arrapa e la chiava e poi arriva la Raffa e giù che ci si ingruma in tre e ci si droga e ci si alcolizza e si chiava e si lecca e si incula. Che Natale strepitoso, zent.
All'insegna della ricerca intimistica dell'io spirituale.

Morale della fiabola, siamo ancora qui, al 29 di dicembre, mezzi nudi a chiederci cosa facciamo. E cosa facciamo? E te lo dico io cosa facciamo, i freakettoni facciamo.
Che è cosa buona e giusta, ma non è un moto a luogo, non conduce, non finalizza, ma staticizza in mezzo al puzzo di erba, di piedi e di culo.
Che poi mi appoggi quel piede e quell'arco plantare si inarca, com'è nella natura degli archi plantari e la cappella mi sguscia e la Raffa soffia il fumo e abbocca come una trota e succhia e mi tira e tu cambi la musica, perchè adesso la musica cambia quantevveroiddio e lei spompina e tu la lecchi e lei gode strafatta e, ore dopo, abbiamo ancora la faccia di cazzo di chiederci cosa facciamo?

Certo che lo smaltino nero le sta una favola alla Raffa. Ora siamo fidanzati in tre, congratulatevi col Tazio. Tre fidanzati alcaloidicoalcolici in un rapporto molti a molti che sa di Woodstock e pullmino Volkswagen, mentre invece siamo nella bassa e viaggiamo in Mercedes da ricchi, pur non essendolo manco per il cazzo.
Discrasie della società dell'apparire, si sa.
Quel che non si sa, invece, è cosa facciamo.

Cosa facciamo, cosa facciamo, con aria preoccupata e spruzzatine di "Dai, no, cioè, cazzo, seriamente" e nessuno che metta le mani sulla tastiera per verificare un volo, che so, un treno merci, un cargo turco, una tradotta cadorina, un sampan cantonese, cantonese come il riso che a me mi viene una favola, un risciò pechinese, un taxi malese, un bucintoro veneziano, una gondola vongolese, una cozza impepatese, una minchia di qualsiasi cosa che elida, evapori o sublimi questo ansiogeno quesito del "cosa facciamo".

"Merda il due è praticamente oggi" mi dice aruffata la chiavaiola transgalattica e io la prego di non somministrare limone alla mia gastrite e lei dice che ho ragione, ma poi si incupisce e si morde le unghiette e io attacco la pipetta e lei la fumicchia e mentre lei fumicchia io le apro le gambine e le lecco la fichetta e dopo che abbiamo goduto come caribù nilensi ricompare il quesito di cosa facciamo.

"Torniamo a Londra" propongo salomonico.
"Ma io non c'ho cazzi"
replica molle.
"Rimaniamo qui" alternativizzo menandomi il cazzo.
"Sì ma il due devo essere su" mi rintuzza come un infinito anello di Moebius.
"Allora andiamo su" ripeto ai limiti dell'alienazione di Pavlov.
"Mi piace l'odore del tuo cazzo e della mia fica sporchi"
considera off topic annusandomi la cappella.
E si chiava come gremlins, senza posa, senza pausa, con macchia, ma senza paura.

Intanto abbiamo la certezza di cosa facciamo stasera, che non è poco.
Una cosa assolutamente nuova: la Raffa arriva, si ordinano le pizze, si fuma un sette etti di erba e si chiava come i mufloni di Pachino e poi si va a dormire, che domattina dobbiamo alzarci presto per poterci chiedere cosa facciamo.

Siamo gente con le idee chiare, noi.
Siamo il futuro della nazione, noi.
Oyeah.

  

mercoledì 26 dicembre 2012

Natale in casa Tazietti

Che bella atmosfera natalizia in casa Tazietti, rilassata e pigra, così come ho sempre immaginato dovesse essere il giorno di Natale in famiglia, perchè la Skiz è la mia famiglia e glielo dico mentre mi sta tirando un pompino mattutino sul divano, mentre nella TV gira Biancaneve e i Sette Nani, che le chiedo se si farebbe scopare da sette nani e lei interrompe solo per rispondermi cortesemente, dicendomi che non è la questione dei sette o dei nani, la questione è che si farebbe scopare solo se avessero dei cazzi grossissimi e durissimi e poi riprende a spompinarmi e tutto questo è Natale allo stato puro, che peccato che fuori non scenda anche la neve, magari colombiana, che un tirettino ce lo daremmo anche.

Che bella atmosfera natalizia al desco Tazietti, dove si degusta salame al coltello e la Skiz si chiede, coadiuvata nella fine considerazione anche dall'ennesima porra mattutina girata con abilità professionale, se cibarci di carne di maiale non ci renda, in qualche misura, cannibali e  io la stimo quando produce simili considerazioni e quindi mi impegno a non liquidarla con una risposta non ponderata e aggiungo al suo quesito il mio chiedendole se, lungo quell'asse di profonda riflessione, possa essere considerato incesto se il  salame non ancora affettato se lo infilasse nella fica o nel culo e questo sposta l'obiettivo, poichè l'acuta figliola realizza lucidamente di non essersi mai infilata nella fica un salame ed io la esorto a farlo ora, che è Natale e tutti dobbiamo essere più buoni.

Che bella atmosfera natalizia al termine del pranzone di Natale a base di salame scopaiolo, con la Skiz con la fica all'aglio e io che mi addresso a prepararle il pandoro taziale, mentre lei con le manine unte si tormenta la passerina salamata osservandomi mentre infilo il cazzo nel culo del pandoro e lo fotto sino a sborrarvi di dentro e la piccola animaletta non esita a dilaniarlo, alla ricerca del cuore cremato che trova ed ingoia, considerando sapientemente che la sborra sui dolci è un esaltatore di libidine ed io ne convengo osservandola mentre sbrana il cuore del pandoro ficcandomene manatine alla sborra in bocca, mentre attendo la diminuzione dell'erezione necessaria ad urinare nella caraffa al fine di servirle il bicchiere del brindisi, nella consapevolezza che anche lei, appena comincerò ad urinare, farà lo stesso per servirmi il bicchiere del brindisi e tutto ciò avviene nell'arco di meno di un minuto e quel brindisi è stato così natalizio, così intimo che ci voleva proprio e poi la piscia della Skiz è davvero buona e sexy.

Che bella atmosfera natalizia ricca d'amore e calore umano, incastrati sul DivinDivano a fottere come animali assatanati mentre fuori la luce diminuisce e la stanza si illumina dei caldi colori di un porno di discreta fattura al quale però, debbo dirlo, non ho prestato un'attenzione particolare, poichè mi coinvolgeva di più il buco del culo della Skiz che mi succhiava la minchia meglio della  bocca di una Troia Ufficiale e di questo mi sono complimentato con lei esattamente in questi termini, sortendo un lusingato sorriso ed una precisazione doverosa che mi ha trovato concorde, poichè la mia Polpetta di Culo ha rilevato saggiamente che lei E' una Troia Ufficiale e che il fatto di non percepire (al momento) danaro per le sue performance non diminuisce la sua professionalità zoccoliera e io l'amo.

Che bella atmosfera natalizia con la casa satura dei fumi dell'augurale erba spinellina pazzesca pazzeschissima che ci ha indotto ad indugiare ignudi di sotto e vestiti di una sola felpa di sopra, unendoci nello spirito natalizio ogni qual volta la mia minchia si drizzava e, vi confesso amici, che si drizzava parecchio spessamente, poichè a me il Natale degradato e lurido mi mette un'allegria peniana che non riesco a descrivervela.

Ma se il giorno di Natale è da trascorrere in famiglia, la sera di Natale è da trascorrere con gli amici e così, quando la Raffa l'ha chiamata per sentire dove fosse che voleva farle gli auguri, è stata l'occasione gradita per dirle di passare da noi, che c'avevamo tutti gli ingredienti necessari per farci gli auguroni carissimi e la Raffa, che è una ragazza dal cuore d'oro, ha accettato l'invito ed è passata da noi, ma che cara, ma che dolce.

Che bella atmosfera natalizia che si crea la sera di Natale rollando la superporra di Babbo Natale carica come la sua slittona brichinona, fumandola a tironi profondi, intrisi d'amore natalizio e famigliare, che facevamo fatica a vedere la porta della cucina da quanto abbiamo fumato, che credo di essere stonato anche stamattina. Ma l'erba di Babbo Natale sveglia le cosine che c'abbiamo in mezzo alle gambine e così gli auguri abbiamo cominciato a farceli tutti e tre in maniera dannatamente seria e l'unica cosa, che gliel'ho detto con garbo alla Raffa, è che lo smalto giallo sulle unghiette sensuali dei piedini sensuali a me mi fa cagare, ma lei m'ha promesso che oggi lo toglie e si mette quello nero, ma credo che oggi la Raffa c'abbia da fare a ripigliarsi, ma io apprezzo lo stesso il pensiero.

Che bella atmosfera natalizia, giocando coi giocattoli della Skiz, prediligendo la pompetta sbarazzina che alla Raffa la fica si gonfia sì ma non come quella divina della Skiz e che strippo di follia ha preso alle due mantidine cannibaline che si sono addressate a forbice sfregandosi l'un l'altra la fica ipertrofica con sensuali movimenti di bacino scomposti ed io ho guardato rilassato e pregno d'amore, ma con la fava dritta che puntava al pianeta Olkranz e che commozione quando, dopo il lungo tempo necessario ad entrambe per venire, la piccola Raffa, con il viso trasfigurato dalla botta subita dalla superporra di Babbo Natale, mi ha farfugliato "Settembre" lasciandomi perplesso a chiederle chiarimenti, giunti con la frase successiva "E' da Settembre che non scopo" e la Skiz ha fatto "Oh!", perchè le porche fanno oh, che quel testicolo di Povia dovrebbe farci un pezzo, ma lì per lì io me sono chiavato di Povia, perchè ho rotto l'incantesimo malvagio subito dalla povera Raffa, aprendole delicatamente le belle gambine per allungarle dentro dentro al buco dilatato della fica il Pistone d'Acciaio Randazzo, stantuffandola come la povera brava ragazza meritava.

Che calda atmosfera natalizia sul DiviDivano, con il Grande Tazio che dava la fava alla tenera Raffa e la Skiz seduta all'indiana che rollava una sigarettona speziata dialogando con la Raffa in estasi genitale, consigliandole di non lasciar passare più così tanto tempo, suggerendole di chiamarmi in caso di emergenza, perchè io sono la soluzione alle sue esigenze ficali e la Raffa ne ha convenuto ansimando e la Skiz, una volta accesa la sigarettona speziata, si è stesa a fianco dell'amica facendole fare delle boccate, perchè non c'è nulla di meglio che chiavare fumando, facendosi succhiare i capezzoli dall'amica del cuore.

Che bella giornata, amici, che bella.
Non passavo un Natale d'amore da anni, da moltissimi anni.
A letto, nella notte, ci siamo detti che ci amiamo.
Perchè, nonostante le difficoltà, noi ci amiamo davvero.
Ed in qualche maniera si farà.
Oh yeah, si farà.

martedì 25 dicembre 2012

Survivors

Vigilia e io vigilo, in mezzo all'orda carnante della famiglia formato famiglia che squittisce in dialetti e cadenze diversi e non è infrequente che, d'un tratto, vi sia una voce che sovrasta il volume e pronuncia un frammento di frase sumera che scatena il boato di risa e io mi interrogo e mi pongo un problema, un problema naturale per uno scienziato del mio calibro: dato il numero di femmine presenti, applicando la formula statistica di Bonzerrol-Kooldesack, quante cazzoforestierodipendenti vi saranno in questo soave e sacrale e sottile ed elegante consesso natalizio? Forse la zia laggiù? Forse la Troiamadre? Forse quella giovanissima e carinetta parente nonsocosaenonmiricordocometichiami che ce l'ha stampato sulle labbra che, a quel punto della serata, anzichè suggere la crema chantilly assieme al pandoro, ella suggerebbe sborra calda, magari sempre assieme al pandoro e la mia ordinata ed organizzata mente scientifica plana sul Natale dell'anno scorso e così, in un sussurro lieve nell'orecchio della mia Puttanellanatalizia, descrivo sottovoce la ricetta taziale per il Natale e lei si gira a guardarmi a centosette denti splendenti che manco col Binacacontrol degli anni sessanta e mi dice che asssssolutamente lo vuole, che mi vuole assolutamente vedere nudo che chiavo il pandoro e ci sborro di dentro e lo vuole assolutamente mangiare, magari accompagnandolo ad un buon bicchiere di mia Urina Millesimata ed io sono fiero del livello di folle depravazione che ci ammanta ovunque e mi sento eccitato e le dico che sarebbe bellissimo se si potesse pisciare addosso lì a tavola e lei mi risponde che lo farebbe con estremo piacere, se solo a) potesse masturbarsi dopo e b) se avesse un cambio e la cosa bella è che gli altri, nel marasma vociante, ritengono che noi si parli da colombini tubanti di cosette romantiche.

Non mi ha cagato nessuno per tutta la sera. D'altra parte le tasse non piacciono a nessuno ed io ero la tassa da pagare per avere la Chiara al desco e quindi mi si paga, ok, ma da lì a fare pure i simpatici ce ne passa e li capisco. La Troiamadre non indossava calze e calzava scarpe Casadei di vernice nera e bordott, che pezzo di porca, chissà se sotto c'aveva quel tanga nero che io so, quello col filo che le si ficca sicuramente tra le labbrone sfibrate, me la farei di sicuro, me la farei nel culo sulla tavola, annusandole i piedi e mi scopro indurito e così smetto d'osservarla, non merita una mia erezione. Papyshangai deve essere stato sedato dalla Troiamadre, dato che aveva stampato un sorriso inebetito che peggiorava con il progredire dell'assunzione di vini di diverso colore. Fortunatamente ha reagito ed ha interagito a lungo con la Chiara, che era poi lo scopo fondante di questa trasferta dimmerda.

E poi, finalmente, si è approssimata la mezzanotte santa.
"Voi non venite a Messa?" - "No mamma partiamo subito" - "PARTITE?" - [Oooooh parentale diffuso] - "Sì mamma, domattina dobbiamo essere dai parenti di Tazio" - "Mh". Certo, i miei parenti, se ce ne avessi almeno uno, sarebbero qualitativamente meno kewl di questa mandria di rincoglioniti, è ovvio.

"Tu potresti rimanere e va lui, però" sentenzia stizzita davanti a me, come se io non esistessi al mondo e si parlasse di una mossa di Tetris. Non reagisco, non rispondo, accetto persino che, nel momento in cui mi sono addressato per farle gli auguri finali lei, stringendomi la mano, si girasse a parlare con qualcuno dietro mollando immediatamente la presa ed unendosi all'ennesimo divertentissimo racconto di quella serata fantastica che ho capito cosa vuole dire famiglia.

***

Non c'era l'anima di un cazzo in autostrada.
Io non sono uno di quelli che vuole il macchinone, lo sapete benissimo. C'ho questa per una serie di motivi non dipendenti dalle mie scelte e dalla mia volontà di averla. Però devo dire una cosa sincera, anche se mi inbruttirà borghesemente.
Dopo aver sofferto il pene dell'Inferno conficcato in un orecchio per tutta la sera, viaggiare di crociera a 225 Km/h nel silenzio totale, con Vivaldi di sottofondo e la Chiaretta addormentata a fianco, sobrio, che sono andato ad acqua tutta la sera, mi ha dato un senso di fuga rigenerante che non sospettavo di poter provare.

La Chiara ha avuto quel che desiderava, cioè vedere e chiacchierare con Papyshang.
Sono soddisfatto.
Ora non mi rimane che medicarmi i coglioni feriti, ma c'ho un'infermierina di là che dorme che sono certo mi aiuterà.
E poi devo preparare il Taziopandoro alla crema sborrilly.
Buon martedì a tutti, amici carissimi, siate felici e provate a coppie la mia ricetta.
Vi rinfrancherà.

domenica 23 dicembre 2012

Natale

Buonasera.
Scrivo anche se so che nessuno mi leggerà, tutti immersi tra i canditi del panettone di questo cazzo di Natale. Sono pronto a uscire a cena con la Chiara e i suoi amici giusto perché me l'ha chiesto, altrimenti io me ne stavo anche a casetta sereno ad affogare il malumore in una litrata di vodka. Domani secondo round, partenza alle ore 16, raggiungimento target ostile ore 19, azione commando sino ore 23 punto 45, accensione automezzo, ritorno alla base prevista per le ore 03 punto 00 della mattina di Natale.

E dopo si deciderà il da farsi.
Restare qui, andare a Londra, restare un po' qui e poi andare là, non si sa, non l'abbiamo ancora deciso. E' un periodo dell'anno di merda, se si cerca un po' di caldo. Sono diventato cretino, ieri, cercando la possibilità di migrare su Capo Verde due o tre giorni. I voli sono strutturati che i due o tre giorni te li fai in aeroporto. Per cui sega. Maledetto me la volta che mi sono inventato di dire che andavo con lei dai suoi per la vigilia. Potevamo partire appena lei arrivava e farci un sei sette giorni e, invece, causa Famiglia Bradford, o Addams, non so, ci smazziamo un tour de force e non abbiamo un cazzo di tempo da usare per rilassarci prima della lunga sega di Manchester.

Io sono fatto davvero male, lo ammetto. Non riesco a gustarmi i giorni che trascorreremo assieme, nel pensiero dei mesi in cui, gioco forza, non ci vedremo. Va bene, posso anche salire, siamo d'accordo. Ma salgo con una che è in full immersion, che alla sera deve studiare per mettersi al passo con quello che non ha fatto, che smette i corsi all'una del sabato e deve usare il week end per studiare.
Mi chiedo, al di là della frantumazione micrometrica di cazzo, servirà veramente a qualcosa 'sta sega mitica? Boh.

La conciliabilità delle cose diventa pesante. Poco tempo e molte esigenze, comprensibile. Poi vengo assalito da una folata di egoismo anziano e mi chiedo se non sarebbe stato meglio che lei si fosse smazzata amici e famiglia in tutta tranquillità mentre io me ne stavo a Cuba a fottere generosi culi mulatti o creoli.
Forse sì, forse no. E' molto altalenante il verdetto.

Il Costa domani migra a Mantova, dove rimane qualche giorno da sua madre. Tanto la fava gliela sbocca quella testa di cazzo della cugginasòla. Il Loca è a Varese, ma tanto il Loca lo abbiamo perso comunque, gli altri si incistano nei loro nuclei famigliari e la prima tappa utile per vederli sarebbe Santo Stefano, forse.
Per cui varrebbe la pena di salire a Londra, dove un'amica orientale che ho conosciuto via Facebook ci avrebbe invitato a un festone laido per l'ultimo dell'anno, ma devo confermare la presenza alle preste, causa overbooking.

Ultimo dell'anno, poi primo tra valige e cazzemmazz, poi ciaociao, Manchester eccola, sta arrivando. Che coglioni.
Va bon, fine del mesto lamentario, mi sono autorotto i coglioni pure io, figuriamoci voi.
Vi auguro ogni bene e un sereno Natale.
Un abbraccione stretto,
Tazio