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lunedì 23 dicembre 2013

I saggi rimedi della nonna

“Raccontami di quando battevi, raccontamelo ancora…” affondando colpi di minchia in quella fica di cioccolata al latte, mentre con gli occhietti piccoli e la bocca ansimante mi stringe come se dovessi scappare via. “Sei un porco malato” e io giù a premere la cappella sulla cervice facendola mugugnare di male e piacere “ti fa godere che ero puttana” e io sbatto da porno “sì mi fa impazzire” - “porco bastardo malato” e mi mette di schiena cavalcando il Mastertube, dondolando quelle tette morbide segnate dal costume da bagno, con quei capezzoli increspati, quasi neri, “sì sono un porco malato ma tu i cazzi li meni anche oggi” e la schianto di schiena, le gambe sulle mie spalle, mulinellando la minchia nella fregna svangata “sì ma non faccio più la puttana, decido di farli venire se mi va e se mi pagano come dico io e solo con le ma…….aaaaaani…” e lo sciacquettio di quella fica sudamericana si fa intenso e sonoro e io incalzo sussurrando “non ti lavare le mani la prossima volta, voglio leccare la mano con cui l’hai fatto sborrare” - “maricòn ti piace il cazzo eh?” grugnisce maligna e invasata - “perchè a te non piace la fica?” e sorride di denti bianchissimi e la torco la giro a la infilzo alla pecora che c’ha una schiena ed un culo che fanno storia dell’arte e la cingo, la assedio, la lecco e la monto, sospendendo i dialoghi in nome del godere puro e la locomotiva parte e stantuffa, solo vapore e carbone e calore e non occorre parlare per cominciare a venire, tremanti, allo stesso momento, per poi cadere come marionette a cui son stati recisi i fili.

“Ti amo Tàtà”
“Ti amo Làlà”


E poi TRRRRRRRRRRRRRRZZZZZZZZZZZZZZZZZZ e mi sveglio da incubo con la sveglia che perfora il cervello alle setteetrenta che la Laura deve vestirsi per andare al lavoro e io mi preparo il primo Bloody Mary “del giorno dopo” mentre lei è in doccia e il secondo mentre sorseggia il Nespresso che le ho fatto con le mie manine prima che si involasse solare e rassicurante.

Tempo di merda fuori.
Torno a letto, son già nudo, fatica zero.
E’ stupendo tutto questo.

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