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mercoledì 26 aprile 2017

Riassuntini brevi, ma onesti


L’epilogo
Troppo silenzio, vero?
Che c’era qualcosa che non andava l’avete capito vero?
No, perché alla fine un uomo della mia età e con il mio spiritoso vissuto, una domandina la deve fare. Che sia un “e adesso?” o un “raccontami bene del perché sei qui?” ‘sto cazzo di uomo qualcosa la chiede e non può accontentarsi (anzi si incazza abbestia) davanti a un “ti prego, ti prego, è stato bellissimo non rovinare tutto”.
Non rovinare tutto io? Sarei io quello che rovina tutto? Che rovina una vita che hai rovinato tu, sanguisuga, opportunista, falsa, farisea e anche troia, o sì grandissima troia, che per quel che mi riguarda, tanto per non rovinare tutto e non insistere sui tuoi preziosi e delicati equilibri, c’aveva la Pasqua libera che il moroso, marito, padrone, cane, non me ne frega un cazzo del titolo, se ne era andato da parenti, affanculo, è morto, è in coma e tu ti sei costruita la “due giorni di Cazio” fottendotene di tutto quello che in me è attaccato al cazzo, cicatrice compresa, per cui.
Per cui tira su le tue robe e sparisci.
Per sempre.
E il primo pezzo sarebbe completo.

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Ma poi c’è il funky.
Io Max e Virus ci deglutiamo una corposa quantità di alcool qui all’Osteriaquellanuova e poi ci deglutiamo una corposa quantità di strada per raggiungere un locale arci che mi pare si chiami Biko’s dove c’è la serata del funky, ma quello vero, non funketto da frocetti con la Golf, roba che spacca, che batte. Canna prima di entrare e poi vai, che sono tutti vestiti anni ’70, fica ‘sta cosa, locale senza pretese di design, molto basic, fico.
E ci piazziamo al bar a scrutare il femminaio nella semioscurità e io inquadro una cula semplicemente irresistibile di una milf un po’ sfigata (visto il gruppo di accompagnamento) che ballicchia da sola nella sua tutina di lamé oro a schiena scoperta, accollata davanti, senza maniche, zampa di elefante, scarpa modello boh color argento (mah!) tacconata e zeppata e cinturinata. Acconciata come Minnie Minoprio degli anni d’oro, ma forse è una parrucca, sta di fatto che delle incongruenze non me ne frega un cazzo e, considerato che la fisicata alta e snella c’era, la cula magnetica pure, ubriaco come una salamandra mi avvicino al passo di funky più pacato che ho e già a distanza la invito a ballare sulle note del Maestrodimmerda James Brown.

E inizia il passo a due, che più che un passo a due è diventato un cazzo a due, visto che le premevo il puntello di quercia roverona tra le morbide natiche della cula che non esitavo a  palpare in modalità nonmivedono = ‘on’, per poi passare a sgnaccarglielo sulla pancia piatta e poi sul culo e così via senza lamentele, né sottrazioni all’armeggio, con ampi contributi di struscio sculante, quando a un tratto vedo una specie di Grape Ape, ma di quelli che non fanno da ridere,  che si alza e fa prua verso di noi che ero già pronto a dire “no ragazzo, sono io, ma niente autografi, non stasera”, quando vengo raggiunto allo zigomo sinistro, di striscio da un suo gancio di discutibile affondo.
Guardo la mia bajadera in affanno a bloccare il mostro chiamandolo per nome, quando questo nobile d’altri tempi si divincola e mi assesta un altro gancio, discreto questo, sulla guancia destra, che riesco ad ammortizzare con facilità vista la sua lentezza. Un cazzo vero, mi ha tamponato in pieno che son andato giù lungo.
A quel punto ero attorniato da due belve con la bava alla bocca, Max e Virus, una festa da anonima alcolisti, considerando che di sobrio c’era solo il colore della mia giacca.
Un tafferruglio che non vi dico e mi ritrovo con un sacchetto pieno di ghiaccio seduto sugli scalini del Biko’s con la bajadera che mi rolla lei una canna, considerata la mia temporanea inabilità.
Che bello, una tardona bajadera infermiera a bordo strada sugli scalini, che le macchine rallentavano pure, che rolla per me una canna, profondendosi in milleottantadue scuse per cose che non aveva commesso, mentre dentro due mandrilli Alfa stavano rimodernando il locale.
Lei si chiama Miriana, ma io la posso chiamare Milly. E’ gentile e quella era una parrucca.
Mi memorizza il suo numero sul cellulare e anche questo pezzo è completo direi.

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La barca
Voi lo sapete, io il mare lo adoro e per un periodo sono andato anche a vela con un Gran Soleil, ma di avere la barca non c’ho mai pensato. Però passeggiando col Virus sul moletto dell’attracco sul Po incontro Malavasi, che mi fa la vuoi? Indicando un nobile Cranchi Aquamarina 31 con pitipì e pitipò che non c’ho capito un cazzo, ma ho capito solo 540 cavalli con due motori Volvo e voi lo sapete, il rumore sveglia in me l’io cretino e allora gli dico “affittamelo fino a settembre, se poi trovi da vendere lo vendi e io ti do comunque l’affitto fino a settembre anticipato” e tratta e tira e molla e picia e martela affare fatto, è mio fino a settembre salvo che.
Salvo un cazzo, vorrei dire, che io mica ce l’ho la patente nautica, come suggerisce a mezza voce il Virus mentre conto i soldi cantanti contanti.
E cosa c’entra? Il coso va avanti uguale.
E anche questo pezzo sarebbe completo così.

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I doveri
Dovrei salire a Riga, dovrei salire a Bordeaux che il Ruggi mi fa due coglioni così, dovrei interrompere in maniera definitiva con la Gipsyqueen che tanto con quella vacca si ricomincia quando si vuole, dovrei spazzare da casa ogni cosa legata alla Chiara, dovrei decidere cosa fare da grande, oltre a buttare palate di soldi in cazzate, dovrei calmarmi con lo spendere in assoluto, che le riserve non sono infinite, dovrei anche meditare di guadagnarmi qualche soldo onesto, ma di questo non ho proprio coglioni, ma a breve sarà bene che io ce li abbia.
Sia i coglioni che quattro soldi.
E anche questo pezzo è completo, credo.

C’è qualcos’altro ancora, ma fatemi sgranchire le dita, prima.
Spero siate fieri di me e della mia adulta sobrietà.


3 commenti:

  1. La Skiz proprio non me l'aspettavo.....Ricorda godimento e sentimento, binomio perfetto anche per gli aridi come noi...

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  2. Sempre fieri di te ovviamente, oggi più che mai.
    Chiara non era di certo una strada risolutiva, forse è un bene che la rottura sia stata così rapida, almeno ti puoi togliere un peso.

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  3. Obbeh, io lo sono. Moltissimo (per quel che vale).

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