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martedì 25 settembre 2012

Tazio transfrontaliero?

"Dobbiamo farlo tantissimo Taz, tantissimissimo, perché io devo fare il pieno di te per resistere quindici giorni” e sorridendo mi sega e mi bacia e io la freddo e congelo, ma freddo e congelo anche me stesso per l’aver esordito con una frase d’impulso, non ragionata, non soppesata, sgorgata dal cuore con la leggerezza positiva che sempre si dovrebbe avere e giocondo e rubizzo le dico “Una settimana Skiz, solo una settimana, perché non so quando ma vengo su col primo volo” e lei solleva la testa, rallenta la sega e mi dice “Davvero?” con un sorriso fosforescente luminoso e forse anche al led e io, non pago del mio ardire, incalzo e rincaro motivando “Sì e resto fino a che quelli non hanno sciolto ufficialmente il riserbo perché voglio che festeggiamo assieme” e poi da lì si fa felice bacio commosso e sega più veloce e bella scopata, oppure sarebbe più onesto dire che abbiamo intensissimamente fatto l’amore.

Sono pazzo di lei. Letteralmente pazzo. O forse sono solo pazzo.
A un tratto della rilassata domenica che si é srotolata senza tristezze perché forse già venerdì saremo assieme di nuovo, mi sono imposto una lievitazione extracorporea ed ho osservato la coppia sul Divindivano ed ho ascoltato i loro discorsi e, da bravo giornalista, ho annotato che parlavano di futuro.

Di futuro.
Di sviluppi.
Di azioni e reazioni future.

Passare effettiva nel team comporterebbe un aumento di stipendio sostanziale ed allora ci sarebbe quella strana casetta a London North, in zona due o tre, che non ci capisco un cazzo, bella, coccola, stretta, su due piani e dietro c’è anche una pezza d’erba, ma che figata, speriamo che non la affittino, speriamolo, ma se resti te la mostro, certo la voglio vedere assolutamente, ma senti e se la caparrassi io per bloccarla? Non se ne parla nemmeno, fatti i cazzi tuoi Taz, ok Skiz, ma sai che c’è un soggiornino anche? Potresti metterti lì a lavorare per qualche giorno alla settimana o anche per delle settimane, tanto quello che fai da qui, telefonare e internettare, lo puoi anche fare da lì a meno che tu non abbia appuntamenti fisici, che allora il discorso cambia.

Tazio transfrontaliero, europeo, apolide, condiviso tra la bassa porcona disastrata e la Londra smagliante, ma lo sapete che quest’idea mi titilla, mi sfrizzola e mi solletica il glande?
C’è l’embrione spontaneo di un “noi” futuro, non piegato all’ineluttabilità della circostanza, ma plasmato dal desiderio di provare a vedere cosa succede a mettere in pista un “noi” proattivo che sostituisca quel “noi” passivo dovuto a una condivisa esistenza fisica nel medesimo luogo, un “noi” che comporti anche la costruzione dell’ambiente in cui lo stesso “noi” può continuare e questa positività, questa proattività, compensa con nuova energia la perdita del mio ruolo creativo nel mio lavoro e mi rende nuovamente vivace intellettualmente e curioso e ansioso, ansioso di quella trepidazione oramai appiattita da una situazione lavorativa in cui, per circostanze naturali ed economiche, dell’antico ambizioso progetto di avere una produzione pubblicitaria di rilievo non vi è più traccia, dato che al momento facciamo solo produzioni di rubriche televisive per emittenti locali ed il key man non sono più io, per ovvie ragioni, ma il grande Loca e la banda dei Guasconi.

Ho bisogno di tutto questo e ho bisogno di lei.
Ne ho bisogno e lo voglio fortissimamente.
E lo avrò.

2 commenti:

  1. posso fare la ola? qualcuno si unisce?

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  2. Taz, ma che meraviglia!!!! Mi è sempre piaciuta quest'idea. Parti SUBITOOOOO

    B

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