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giovedì 27 settembre 2012

Perfidio

Ieri pomeriggio, verso le cinque, entrano nel mio ufficio il Loca e il Costa con i caffè. Bravi guaglioni.
Lo scopo, però, non era portarmi il caffè, ma rendermi edotto della straordinaria serata, di finissima classe, trascorsa con la Sognasugna superstar.
La scrofa ha fronteggiato, ponendoli anche in difficoltà, la bellezza di cinque cazzi di diverse dimensioni, in una gangbang di periferia degna dei film dell'indimenticabile Joe D'Amato, padre del pecoreccioporn all'italiana. Assatanata come una ninfomane che è stata in cella di isolamento per un anno e si ritrova all'improvviso in una cella di senegalesi a loro volta reduci da sei mesi di isolamento, la bella maialeradimerdolera a un certo punto ha addirittura esordito dicendo "Chiamate dei vostri amici che voglio più cazzi" e questo è davvero commovente e tenero e induce a pensare che stupenda moglie e mamma sarà.

Insomma, il Loca a un certo punto mi dice, con occhio da killer: "Ti sei perso un numero da paura Taz" al che io, anche un po' infastidito dal dovermi sentir dire dalla Banda Bassezze cosa fosse ottimo per me, lo colpisco con un dardo al curaro dicendogli "Mi sa invece che il numero da paura te lo sei perso tu, per tua fortuna, perché dopo due minuti che avete transumato verso la stalla del Costa, al wine bar è entrata la Emy, che se entrava due minuti prima e vi vedeva tutti a sbavare su quella merda di donna, te compreso, forse non avrebbe pensato che sì, che sei veramente l'uomo della sua vita" e sorseggio il caffè con un sorriso interiore, perché ho fatto scacco matto in una mossa.

"La Emy?". E la domanda è la più idiota del mondo. Cosa si può rispondere a una domanda così?
"E cosa ci faceva la Emy là?" incalza con una maschera di grigio sale foggiata a piega amara della tragedia.
"Tu non ci crederai, sono rimasto di sasso e incredulo anche io" incalzo perfido "ma era entrata a prendersi le sigarette. Pazzesco no?" e sorseggio guardandoli con l'occhio di Belzebù.
Ma ecco che arriva in aiuto quel fine pensatore, quell'esteta, quel filologo del Costa.
"Minghiaoh svegliati bello" esordisce spingendo la spalla dell'amico "quella è venuta là a fare la cosa delle cose per avere la scusa che ti incontrava minghia ma dove ciai il cervell?"
Ci metto un pochettino a realizzare, ma quando realizzo capisco che il Costa sta aprendo gli occhi al Loca e gli sta dicendo che la Emy gli va dietro. Mi si attorciglia la milza, ma lascio fare. Anzi coadiuvo satanicamente.
"Beh Loca" dico con aria serena "in fin dei conti può avere ragione il Costa, i rapporti non si stanno addolcendo? E poi pensa anche a un'altra cosa: a lei il wine bar non è mai piaciuto, ma sa che tu fai parte dell'arredamento, vorrà dire qualcosa, no?"

"Minghiaaaaaaaaaaa sentiatTà eddai goglione" schiamazza il Costa precipitandosi a pizzicargli il pacco all'urlo di "lo vogliamo oliare 'stu sventrapapere, lo vogliamo oliare eh? Eh?" e ride come il testicolo adorabile che è, mentre l'altro lo serra al collo mandandolo affanculo e dicendo di mollare la presa e poi si alzano ed il Loca dice con malcelata soddisfazione "Mah… forse…" e il Costa che mima la monta alla pecora urlando "Ecchiamala minghia che quella è cotta guagliò" e si allontanano ghignando, che bel team di professionisti, che gran persone, che orgoglio.

Eh già, la Emy è cotta a puntino, basta che il Loca alzi un dito e tac.
E tac che glielo recide.
Quando torno da Londra la chiamo, la Emy.
Perchè una cosa è certa: non si dà il numero di cellulare a uno se non si vuol essere chiamate.
Con la emme.
Ma forse anche con la vù.

1 commento:

  1. Penso più con vu che con la emme in questo caso...Have a nice trip !!! JiF

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