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domenica 24 novembre 2013

Pensieri acefali

Dice che da domani arriva il freddo polare.
Vorrà dire che sto tutto il giorno sotto il piumone, strategicamente acquistato da poco, a giocare con Mastro Pirellazzo Randazzo Randello.
Che poi questa piccionaia ha delle fiturz che manco case di ultra lusso. Faccio per dire: gli scuri delle finestre stanno dentro a casa e i vetri di fuori. Così non ti devi congelare lo scroto per apririli alla mattina. Certo i vetri son soggetti a maggior sporco, possono spaccarsi con la grandine e via così, ma intanto a meno dodici te li godi.

Domattina verrò colto da quella sottile depressione del disoccupato che mi passerà, forse, martedì mattina. Starò qui a piangere le mie gesta passate, avvolto di corallo con felpa blackblock freschi di bucato e ciabattazza infradito, accanto alla stufa a pellets che è una meravilglia della natura, grazie Max.

Certo che quando la Cristiana è uscita dal letto per aprire il frigo e beccare due birrette, minchia oh che fisicata della madonna. Beh, ovvio, facendo l'insegnante di danzaggezz ci sta tutta eh. Però che pezo de corpazo, diciamocelo.
La Marti sta ancora là ad aspettare che la chiami come tributo all'immane sforzo di ammissione compiuto a suo tempo, ma io mi sono fatto straviare da quelle tettine marmoree e acuminate di capezzoli e, cazzo è proprio vero, l'attivià fisica scaccia l'età che nella Cristiana fa trentasei e sono proprio trentasei da vedersi, non uno di più.

Domani arriva il freddo polare.
Io sarei anche già a posto così, diciamo, che non ci penso manco pupazzo di vestirmi ed andare a prendere l'aperitivo in piazza. Resterò qui, attonito, trascinandomi dal cesso al letto e dal letto al cesso, godendo della meravigliosa vista dei tetti suburbani e del cielo pre polare.

"Ma spiegami ben 'na cosa" chiedo alla Cristiana post coitum, che mi giace sul cuscino sbrindellata "ti radi i peli sotto, di fianco, qui, nel culo, lì e lì e lasci sta strisciacresta di peli in mezzo? Ha un qualche significato?"

"Odio la babyfiga" asserisce molle "ma se proprio vuoi accorciarli accomodati" e spalanca le gambe abbandonandosi di schiena sui cuscini.
Ho preferito mangiarle la teenfiga, ricominciando.

Oggi la Cristiana parte e va a Ortona, credo di aver capito. Mi era stato anche detto il motivo, ma io o non ascoltavo o non l'ho proprio capito, fatto sta che non so il perchè vada ad Ortona, ammesso che sia là che va.

Ieri pomeriggio mi ha chiamato il Ruggi, scandendo una lista di cose che devo, assolutamenteperlammordiddio, fare prima di ritrovarmi in un mare di guai e scandendo poi una lista di cose che NON devo fare, assolutamenteperlammordiddiosantissimo, pena ritrovarmi in un mare in burrasca di guai.

Un po' all'inizio non ci ho capito una fava, ma provavo a seguire, ma poi sapete com'è, ci si distrae e io mi sono distratto e ora non ricordo un cazzo di quello che mi ha scandito contabilmente il Ruggi. Boh.

Mentre scrivo, con una parte del perfetto cerebro che mi ritrovo, per nulla scalfito da droga, farmaci e alcol, sto impalcando l'embrione di un format che unisca il mangiare al chiavare. Mi spiego meglio: sto ricercando il nome di una con la quale ho già chiavato (quindi conscia del Patrimonio Unesco che c'ho tra le gambe) che mi porti un pranzo, anche al sacco, a fronte del quale verrà chiavata per il resto del pomeriggio.
Che mi sembra una proposta paranatalizia.

Il concorrente, cioè io, dovrà superare alcuni ostacoli, ovviamente. Il primo sarà quello di abbinare la faccia che visualizza con la mente ad un nome, nome grazie al quale ricercarla nella rubrica parlafonica come persona fisica, superando varianti complesse come scegliere quale dei tre nomi sarà quello giusto, poi comporre il numero, far conversazione e, alla fine dei convenevoli dichiarare il gioco e il premio.
Son già stanchissimo.

Domani freddo polare.
Meglio armarsi di termocoglioni e andare a fare la spesa per la settimana allora, che il format è ancora agli embrioni e da domani freddo polare.

Non era mica Ortona, comunque.
Ne sono quasi certo.

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